La bellezza della Scientia Crucis

29.03.2024
di Egidio Cappello 

Il cammino quaresimale ci ha avvicinati così tanto alla Croce di Cristo da farci percepire il senso autentico dell'evento, e cogliere i significati giusti di ogni istante, di ogni espressione e di ogni parola. Il coinvolgimento è così intenso da leggere l'itinerario di Gesù come il nostro itinerario di vita: sentiamo la sofferenza procurata dai chiodi che squarciano la carne e proviamo la stessa sete di Gesù. Siamo in grado di staccare dalla fisicità e dalla materialità gli eventi che, secondo Matteo, hanno caratterizzato il tempo del Calvario e riusciamo ad assegnare a ciascuno il proprio significato spirituale. Siamo forti della conoscenza e del discernimento delle tentazioni che ci vengono dalla storia, siamo forti dell'idea di un'acqua che disseta per sempre e che fa da fondamento all'intera ricerca umana, siamo forti dell'idea che la luce apre alla verità e abbatte le tenebre dell'ignoranza e della cattiva interpretazione delle cose, siamo forti dell'idea che la fede immerge nella vita eterna e distrugge la morte. Abbiamo risposto all'invito di Gesù di uscir fuori da noi stessi e abbiamo ripreso a vivere. Abbiamo la sapienza necessaria per leggere gli eventi con l'ottica di Dio e guardare il volto autentico di Gesù. Consideriamo gli eventi straordinari del Calvario ormai privi di materialità e di fisicità e inquadriamoli nella trame profonde della nostra interiorità.

"Il velo del tempio fu squarciato". Non c'è più nessun ostacolo che ci separa da Dio, nessuna cortina di ferro impedisce di vedere la sua bellezza e la sua grandiosità. La verità ci è accessibile. Gesù effettivamente è parte della nostra cultura e della nostra spiritualità. Solo ora comprendiamo il senso autentico della incarnazione di Dio. Come è importante il cammino quaresimale: esso ci trascina nella dimensione della divinità e ci mette di fronte a Dio, cancellando ogni ostacolo e rendendoci protagonisti della sua storia.

"La terra fu scossa". Il terremoto è nella nostra mente, è un terremoto culturale. Cadono le nostre vecchie convinzioni, cadono le nostre remore sull'amore e sulla intimità con Dio, cadono le nostre congetture politiche, rovinano i nostri modelli di vita, cadono le nostre idee sulle relazioni umane, tutto del nostro mondo interiore è scosso, tutto appare nuovo. La visione di Dio in croce causa il crollo del mondo antico, quello fondato sul potere, sull'egoismo, sulle prepotenze umane.

"Le rocce si spezzano". Sono le pietre del nostro mondo interiore che si frantumano, sono le pietre dei nostri cuori, sono le idee che resistono, le idee che impediscono la libertà del pensare e del volare verso Dio, sono le resistenze che cedono di fronte all'immagine del Dio che va fino in fondo per la salvezza di tutti.

"I sepolcri furono aperti". La visione della Croce apre i nostri sepolcri, libera quanto di bello abbiamo seppellito per paura, per indifferenza, per volontà egoistiche e spesso per alimentare il male. È la rivisitazione della nostra storia, è la rilettura del nostro passato. È un vero terremoto psicologico e culturale, quello che si avverte di fronte all'immagine del Calvario. Notiamo di noi stessi atteggiamenti straordinari lasciati nel cassetto e scopriamo percorsi che non avremmo fatto in presenza di conoscenze raggiunte solo oggi. Scopriamo vive cose che pensavamo morte, cose che ritornano reali anche se non visibili e fuori dalle nostre esperienze. La pietra tombale posta a ridosso del nostro procedere viene divelta e tornano in libertà i nostri bisogni, le nostre esigenze, le nostre memorie, i nostri volti che noi stessi abbiamo modificato per attenzioni alle sollecitazioni del fattuale.

"Giuda muore". Muore la paura, muore la chiusura della nostra mente, muore la delusione, muore l'indifferenza verso un terremoto di giustizia e di pace, muore la volontà di conservazione del vecchio e l'ossequio passivo nei confronti delle consorterie al potere, muore la cultura dell'astio, dell'ignoranza, muore l'idea che le persone possono essere vendute e acquistate, muore l'idea della irresponsabilità dei propri atti pensanti e delle proprie azioni. Giuda diventa, per ognuno di noi, una idea insignificante, irrazionale e nociva alla vita di ogni tempo. Di fronte a Gesù crocifisso, il mondo è veramente nuovo ed è luminoso. Siamo in grado di fare questa esperienza che vuol essere profonda intimità con Dio e percorso di santità. A Gesù che dice "Uno di voi mi tradirà", possiamo rispondere non dubbiosi come gli apostoli che lo circondavano, ma convinti, determinati, sicuri di non essere tra quelli che vendono Gesù dandolo in pasto al nemico di turno.     

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