La cultura come incontro: si chiude a Cerro al Volturno la III Edizione de La Settimana del Libro
di Redazione Web
Con il Live di Lenè (Emanuele De Marco), che la sera di venerdì 12 settembre ha trasformato il Belvedere "alla Prece" di Cerro al Volturno in un palcoscenico di musica e bellezza, è calato il sipario sulla terza edizione de La Settimana del Libro. Una chiusura che è stata festa, tra note, parole e sapori autentici, grazie al contributo prezioso dei ragazzi dell'Associazione "don Milani", che ancora una volta hanno scelto di legare il loro impegno alla forza della cultura.
L'evento, promosso e animato dall'Associazione Culturale "don Milani", è ormai un appuntamento atteso. Non solo una rassegna di libri e incontri, ma un laboratorio di relazioni e di idee che, da tre anni, mette al centro i giovani, la loro energia e la loro convinzione che la cultura sia parte essenziale della crescita di una comunità. A guidare questo percorso, con passione e dedizione, la vice presidente Sara Cappello, sostenuta da un gruppo di ragazzi instancabili, capaci di trasformare l'entusiasmo in lavoro concreto, in accoglienza e in calore umano.
Sul palco di questa edizione si sono alternati autori di lungo corso e voci emergenti:
Giancarlo Visitilli con Te la imparo io, prof, un libro che ribalta il punto di vista tradizionale, dando voce agli studenti e ai loro sguardi spesso più lucidi e sinceri di quelli degli adulti.
Paolo De Chiara, giornalista e scrittore da sempre in prima linea sul fronte dell'impegno civile, con Una vita contro la Camorra, la storia di chi non si piega all'illegalità e paga in prima persona il prezzo del coraggio. A lui è stato assegnato il III "Premio Giorgio Mazzanti", un riconoscimento che premia non solo la sua scrittura, ma soprattutto la sua testimonianza concreta.
Giovanni Mancinone con Mostri. Quando non c'è più l'amore, un'opera che affronta con durezza e realismo i lati oscuri delle relazioni, quando la violenza prende il posto dei sentimenti.
Margherita Giacovelli con Non è colpa tua (ma forse sì), un testo che parla al mondo dei ragazzi, tra fragilità, ricerca di un lavoro e di un amore, paure e responsabilità, mostrando la fatica ma anche la necessità di crescere e l'arte di "saper sbagliare tutto nel momento giusto".
Sofia D'Amici con Amami almeno questa notte, un'opera giovane e intensa, che vibra di emozioni forti e universali, dalla passione al desiderio di essere ascoltati e amati davvero.
Due le tappe: San Salvo, in occasione della 9ª edizione del progetto Barbiana, e Cerro al Volturno, dove il cuore dell'iniziativa ha pulsato forte.
Il compito di entrare tra le pieghe dei testi, di dialogare con gli autori e di restituirne le emozioni al pubblico è stato affidato al nostro direttore, Paolo Scarabeo, che con la consueta sensibilità ha saputo trasformare gli incontri in conversazioni autentiche, creando ponti tra gli autori e i lettori.
La Settimana del Libro ha confermato, ancora una volta, che la cultura non è un lusso, ma un bene comune. Per i ragazzi dell'Associazione "don Milani" non si tratta solo di organizzare eventi, ma di seminare futuro: credono, e lo dimostrano, che i libri, le storie, i confronti possano accendere curiosità e senso critico, costruendo una comunità più viva e consapevole.
La serata conclusiva, tra musica e sorrisi, è stata l'immagine più vera di questa convinzione: la cultura non divide, ma unisce. Non resta chiusa nei libri, ma scende nelle piazze, si intreccia con la vita quotidiana, diventa esperienza condivisa.
E così, mentre le luci del Belvedere "alla Prece" si spegnevano lentamente, i ragazzi dell'Associazione "don Milani" rimettevano a posto le sedie. Stanchi ma sorridenti, con lo sguardo già rivolto alla prossima edizione, certi che la cultura, ancora una volta, tornerà ad accendere luci nelle piazze.
