La Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona: la “casa comune” dei giovani
di Gianmarco Di Cicco
Ogni qualvolta si affronta un viaggio, è necessario mettersi in cammino e, pertanto, bisogna considerare due percorsi: quello di andata e il ritorno. Il primo, certamente, è ricco di speranza e di aspettative in vista della meta da raggiungere, soprattutto se è stato programmato da molti mesi. Si freme per ammirare con gli occhi ciò che si è sempre cercato di immaginare con la mente e si vuole dar forma ai pensieri e alle fantasie. Il secondo cammino, quello del ritorno, è di sicuro più stancante, in quanto si percepiscono le fatiche e le difficoltà fisiche delle giornate trascorse al caldo e sempre in movimento. C'è, però, qualcosa di straordinario e fuori dal comune che contraddistingue il viaggio di ritorno, ovvero l'emozione e il bagaglio di nuove esperienze che si sono susseguite nei giorni precedenti.
Queste sono le sensazioni e gli stati d'animo che si possono riscontrare negli occhi e nelle espressioni dei partecipanti alla Giornata mondiale della Gioventù 2023, tenutasi a Lisbona dal 1 al 6 agosto, alla presenza del Santo Padre Papa Francesco.
Sono stati diciotto le ragazze e i ragazzi provenienti dalle diverse realtà della diocesi di Isernia - Venafro ad aderire al viaggio in pullman organizzato dalla locale Pastorale Giovanile: Gian Marco, Gaetano, Primo, Oscar, Antonio, Elisabetta, Grazia, Silvia, Antonio G., Francesco Pio, Lorena, Matteo, Simona, Andrea, Nathalie, Marianna, Davide, Gianluca, accompagnati da Don Mattia Martino.
Fin dai primi istanti in cui i giovani molisani hanno toccato il suolo portoghese, hanno percepito la calorosa accoglienza e generosità dei locali, in particolar modo da parte dei cittadini di Cadaval. Giornate non prive di difficoltà, legate agli spazi comuni nei quali alloggiare ma l'atteggiamento è sempre rimasto nell'ottica dell'entusiasmo di vivere un'esperienza unica, che resterà nei ricordi di ciascuno per tutta la vita.
Il primo agosto, i giovani di tutto il mondo hanno accolto a Lisbona Papa Francesco, il quale ha espresso parole di gioia in merito alla moltitudine di persone recatasi nella capitale portoghese e da subito ha voluto lasciare messaggi di speranza nei cuori dei partecipanti: "Non dobbiamo aver paura di sentirci inquieti, di pensare che quanto facciamo non basti. Essere insoddisfatti, in questo senso e nella giusta misura, è un buon antidoto contro la presunzione di autosufficienza e contro il narcisismo. L'incompletezza caratterizza la nostra condizione di cercatori e pellegrini; come dice Gesù, "siamo nel mondo, ma non siamo del mondo" (cfr Gv 17,16). Siamo in cammino verso… Siamo chiamati a qualcosa di più, a un decollo senza il quale non c'è volo".
Le parole di papa Francesco rincuorano una generazione confusa, travolta dallo smarrimento, disillusa dalle disastrose conseguenze dell'isolamento causato dalla pandemia e dal conseguente lockdown. La stragrande maggioranza dei giovani presenti alla Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona sperimenta quotidianamente la desolazione della precarietà lavorativa e di una scuola non sempre pronta ad ascoltare le istanze degli studenti. Adolescenti e ventenni, ascoltando le parole autorevoli del Santo Padre, si sono sentiti rincuorati e lo smarrimento è venuto meno, in quanto si sono sentiti meno soli. Per questo motivo, la GMG consente a tutti di maturare un nuovo spirito di iniziativa, il quale consente di affrontare con maggiore coraggio le difficoltà e le insidie della vita quotidiana. Tale atteggiamento è venuto fuori, soprattutto, nel corso della veglia eucaristica, la sera del sabato. Un milione e mezzo erano i giovani presenti. Il silenzio era assordante e, nei cuori di ciascuno, si innalzava il grido di rivalsa.
Un grande stimolo viene dal senso di comunità e di unità che si riesce ad istaurare con gli altri partecipanti agli eventi e alle iniziative. Centinaia di Paesi, riuniti in singole piazze, costituiscono la "casa comune" dei giovani del mondo. Una miriade di persone incontrate; tanti sorrisi scambiati; tanta gioia e immensa commozione, dove la differenza diventa un valore, perché protesa al miglioramento.
La scelta di indire la prossima Giornata mondiale della Gioventù in Corea del Sud rappresenta un ulteriore stimolo alla ricerca della pace e dell'ecumenismo tra i popoli. Uno Stato da sempre minacciato da una guerra imminente; la volontà di non lasciare soli i cattolici asiatici si identifica nella forte assunzione di responsabilità del Santo Padre di riunire i giovani del mondo nel segno della luce gioiosa che viene solo da Cristo.
