La guerra sulla Sanità cambia palazzo, si sposta in Procura

04.01.2023

Continua il teatrino della politica. Quattro consiglieri di Centro destra hanno presentato un esposto contro l'operato del Commissario alla Sanità che è anche Governatore del Molise per il Centro destra...

Il presidente del Consiglio regionale del Molise, Salvatore Micone, il vice, Gianluca Cefaratti, i consiglieri di Fratelli d'Italia e presidenti rispettivamente della II e III commissione consiliare, Michele Iorio e Aida Romagnuolo, hanno scritto ai ministri della Salute, Schillaci, dell'Economia, Giorgetti, al Prefetto Lattarulo e al Procuratore della Repubblica di Campobasso, D'Angelo, per chiedere un "intervento urgente" in merito alla "chiusura delle strutture private" e "all'emergenza-sanità" sul territorio molisano. 

Nota da ritenere necessariamente nell'avvicinare una materia tanto incandescente è che tutti i quattro sopra nominati fanno parte della maggioranza di Centro destra che tiene vivo il "Governo Toma" che è di Centro destra, e Toma oltre che essere il Governatore del Molise è anche il Commissario sul cui operato i quattro hanno chiesto di indagare! E molto probabilmente i quattro sopra citati faranno parte anche della compagine di Centro destra che fra qualche mese chiederà il voto ai molisani! Come dire, alla (in)decenza non c'è mai fine!

"Una situazione di emergenza come quella che stanno affrontando i molisani - scrivono - riguardante le mancate prestazioni sanitarie e, comunque, i ritardi delle prestazioni a causa della chiusura dei privati convenzionati, (Ndr... non a causa dello smantellamento della sanità pubblica iniziata proprio da Iorio e continuata con Frattura e Toma) in un paese normale avrebbe avuto come forma di tutela del diritto alla salute dei cittadini l'ente Regione che avrebbe dovuto impugnare gli atti del commissario ad acta. Specie dopo l'ordinanza del presidente del Tar Molise emessa "inaudita altera parte" con cui il giudice amministrativo ha già concesso la sospensiva alle strutture private in attesa di un giudizio di merito. Ordinanza che, secondo le notizie del giorno, a quanto pare non viene presa in considerazione da commissario e sub commissario alla Sanità per il Molise". In Molise "che la Regione impugni i provvedimenti commissariali per difendere i diritti dei molisani è praticamente impossibile perché il presidente della Regione è anche colui che firma quegli stessi atti da impugnare. Non solo. Lo stesso apparato amministrativo che costruisce gli atti della struttura commissariale, creata ad arte dal presidente della Regione a favore del commissario (che è lui stesso), è composta dagli stessi dirigenti e funzionari che formano gli uffici regionali addetti al controllo".

Segno chiaro, tutto questo, che tutti sapevano e sanno che è una situazione avverso alla quale avrebbero dovuto prendere posizione molto, molto tempo fa. 

"Il conflitto di interesse (di cui purtroppo si sono accorti soltanto ora) che si presenta di fronte a questo quadro è a dir poco lampante. Crediamo - proseguono - che sia doveroso un intervento da parte di tutte le istituzioni, a partire dal ministro della Sanità fino alla magistratura penale perché ripristino in Molise quello stato di normalità nel rispetto delle norme e per la tutela dei diritti, indicando una soluzione al problema ognuno in base alla propria competenza, anche e soprattutto per effetto dell'ultimo provvedimento commissariale che sta aggravando la situazione senza che si possa individuare una via di uscita. Il rifiuto della sottoscrizione dei contratti da parte delle strutture private, come spiegato in più occasioni e con documenti alla mano, dipende dalla mancata garanzia della sussistenza delle strutture stesse. Occorrerebbe disponibilità al dialogo per cercare una soluzione. Disponibilità al dialogo che manca proprio da parte della struttura commissariale alla sanità. Né il Consiglio regionale può intervenire in alcun modo. Ecco, dunque, la necessità di un Vostro intervento - concludono - attraverso iniziative opportune ad indicare una soluzione di ragionevolezza e che rispettino i diritti degli operatori tutti ma, soprattutto, che tutelino il diritto alla salute dei molisani riconosciuto dalla Costituzione italiana".

La domanda che si impone dopo una tale presa di posizione è semplice. Perché chiedere l'intervento delle altre istituzioni quando bastava sfiduciare Toma a tempo opportuno e porre sul tavolo della discussione l'improbabilità di una scelta che era ed è evidentissimamente fuori luogo? Perché far finta di non vedere tutto quello che è successo durante la Pandemia e venir fuori solo ora, quando c'è da scegliere il candidato alle prossime regionali e da "far fuori" Toma?

Sarebbe tanto bello se lor signori capissero che questi teatrini nuocciono alla politica e allontanano la gente. 

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