La necessità di un altro Molise

12.10.2021
Una veduta di Venafro (IS)
Una veduta di Venafro (IS)

di Gian Marco Di Cicco

Affermare che un altro Molise è possibile significa individuare un punto di riferimento per il presente il futuro della regione. Attraverso l'analisi dettagliata delle valutazioni che riguardano il Molise, si vuole arrivare ad una prospettiva sensata di sviluppo e di promozione del territorio in questione. In particolar modo, nel corso di questi ultimi due anni, la realtà che ci circonda è stata chiamata ad affrontare una serie di sfide, le quali hanno esposto il mondo e, soprattutto le zone più periferiche, alla precarietà della propria condizione sociale, economica, politica ed ambientale. Questo contesto, tuttavia, ha proiettato l'umanità verso prospettive nuove e più costruttive. Il Molise, in questa logica, può riuscire a riscattare la propria situazione di subordinazione rispetto ad altre realtà più affermate, affinché l'emergenza sanitaria possa tradursi in un volano di crescita, di sviluppo e di ricerca di nuovi stimoli. Di conseguenza, si aprirebbe una vasta panoramica, che permetterebbe di spaziare su tutte le dinamiche della propria vita sociale. 

L'atteggiamento è certamente ottimistico, perché la partecipazione di tutti al miglioramento del Molise può favorire nuove politiche di sviluppo. Non bisogna sottovalutare, tuttavia, le gravi carenze dal punto di vista della governance, degli investimenti, delle infrastrutture e in merito alla mancata salvaguardia dell'ambiente e del patrimonio territoriale. Solamente attraverso la costruzione di una rete sociale composta da associazioni, comitati, semplici cittadini ed istituzioni, la prospettiva potrà considerarsi positiva. L'impegno fattivo e concreto da parte delle maestranze in gioco può cambiare il volto di questa regione, nella quale prevalgono i dubbi, più che le spinte. Un territorio che vale tanto dal punto di vista del patrimonio naturalistico, archeologico, storico ma quasi distrutto dalla logica del profitto e del suprematismo economico. L'umanità e la cultura del Molise hanno ceduto il passo alle logiche clientelari tipiche della "Prima Repubblica". La collettività, infatti, era vista come "merce di scambio" per il potere e non come un simbolo per la valorizzazione di un contesto più ampio. L'esperienza della pandemia pone al centro il lavoro, la socialità, la libertà di ciascuno e quale migliore esperienza per affermare questi elementi nella propria terra? 

La classe dirigente regionale si mobiliti per avallare una visione prospettica, per elaborare un futuro più sostenibile per le vecchie e le nuove generazioni, costruendo un rapporto diretto con la base sociale che non sia esclusivamente per interessi elettorali. Questi limiti strategici minano alle prospettive di sviluppo della realtà regionale, evitando il sorgere di una nuova valorizzazione delle risorse molisane e facendo arrestare un nuovo modello di sviluppo locale attento alla quotidianità dei cittadini. I mutamenti sociali ed economici devono essere il presupposto di una efficiente programmazione politica, attraverso la quale intervenire per creare prospettive di sviluppo lavorativo, per tutelare i cittadini dalle emissioni inquinanti di stabilimenti insediati in regione, per garantire alla popolazione le cure adeguate ed il rispetto del diritto alla salute. 

Pretendere la massima attenzione riguardo alla salvaguardia dell'ambiente è fondamentale, affinché i cittadini di alcuni centri urbani, tra i quali Venafro, evitino di subire esalazioni malsane provenienti da alcuni stabilimenti industriali nelle vicinanze. L'impegno da parte della società civile non deve venir meno, perché solo tale stimolo può indurre le istituzioni e la magistratura a perseguire scelte, che permettono di considerare la salute dei cittadini come la priorità essenziale. Lo sviluppo industriale deve essere compatibile con un contesto nel quale bisognerebbe valorizzare la cultura, piuttosto che il profitto sporco e privo di tutela dei diritti fondamentali. Solo da tale convergenza si può arrivare ad una conversione ecologica. I problemi dell'inquinamento dei corsi d'acqua, dell'aria e del suolo sono correlati, infatti, ad un problema di sicurezza. 

Un'altra situazione drammatica alla quale insieme si può dare una risposta è la carenza di misure politiche a sostegno della sanità pubblica. Milioni di euro all'anno vengono dirottati per il sostegno di aziende private, in un'ottica di sostituzione e non di supporto dei presidi ospedalieri statali. Tornare ad occuparsi di regioni come il Molise, scheletro della nostra penisola, non ha un significato di mera resistenza ma apre alla prospettiva di una rinascita, con la possibilità di sperimentare in questa area soluzioni per orientare nuovamente dei modelli economici o di organizzazione socio - territoriale. È necessario muoversi per tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti; promuovere la regione all'estero; lanciare nuove prospettive lavorative; creare una nuova rete istituzionale.

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