La preside scrive circolare agli studenti sul fascismo, Valditara: “Parole inappropriate”.

23.02.2023

Studenti e colleghi la difendono, opposizione chiede le dimissioni del ministro

La dirigente scolastica Annalisa Savino ha inviato una circolare ai suoi studenti del Liceo Scientifico Da Vinci di Firenze, in seguito al pestaggio fascista avvenuto davanti al Liceo Classico Michelangiolo.

La lettera è diventata virale sui social network e ha ottenuto una vasta risonanza, salutata da molti come una "lezione di antifascismo" ma anche criticata per le "omissioni sul terrorismo rosso".

La preside chiarisce in un'intervista a La Repubblica. Quando le è stato chiesto cosa l'avesse spinta a scrivere la lettera che è diventata virale, la preside Savino ha risposto: "Spesso scrivo e parlo con gli studenti. Era il mio dovere di dare loro un esempio e di essere coerente con le richieste di coerenza che i giovani fanno al mondo adulto e alle istituzioni. Non potevo lasciare gli studenti da soli in questa loro reazione. Sono andati alla manifestazione e trovo che il silenzio sia più sorprendente delle parole di fronte a fatti come questi. Ho visto tratti del conflitto politico degli anni Settanta e reminiscenze di squadrismo del Ventennio nel pestaggio al Michelangiolo".

Quando, invece, le è stato chiesto cosa l'avesse colpita di questa vicenda, la dirigente scolastica ha risposto: "L'episodio mi ha colpito come cittadina, come preside e come madre. Sono indignata per ciò che è accaduto e impaurita dalle scene che ho visto. Ho molta fiducia in molti studenti che non sono indifferenti e reagiscono in modo appropriato".

Infine, quando le è stato chiesto se si aspettava la risonanza mediatica e i commenti positivi e negativi che le sue parole hanno ricevuto, la Preside ha risposto: "No. Se le scuole lavorano regolarmente sulla memoria, la storia, la resistenza, la costituzione e il valore della diversità, perché sorprendermi delle mie parole e non del silenzio rispetto al pestaggio selvaggio di studenti per motivi politici? Siamo in una scuola e abbiamo una cultura sufficiente per chiamare le cose con il loro nome. Il fatto che siano le mie parole a creare scalpore dovrebbe farci riflettere".

Sull'argomento è intervenuto il Ministro dell'Istruzione e del Merito, durante un'intervista a Mattino 5. Valditara ha dichiarato che la lettera inviata dalla preside è del tutto inappropriata e gli dispiace averla letta: "È una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà".

Non è competenza di una preside inviare messaggi di questo tipo - dice il ministro e francamente ci viene da chiederci di chi sia compito allora - e il contenuto non ha nulla a che fare con la realtà, continua il ministro. In Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria e non c'è alcun pericolo fascista: "Difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo".

"Queste iniziative sono strumentali e rappresentano una politicizzazione che spera non abbia più posto nelle scuole. Se questo atteggiamento dovesse persistere, valuterò se sarà necessario prendere misure", ha aggiunto il ministro.

La lettera ha riscosso l'aperto apprezzamento del sindaco di Firenze Dario Nardella: "I pestaggi avvenuti da studenti di Azione Studentesca davanti al liceo Michelangiolo hanno portato il silenzio di alcune istituzioni, ma hanno aperto il megafono della cultura e dell'istruzione, la migliore parte dell'Italia. Grazie alla preside del liceo 'Leonardo Da Vinci' per la sua riflessione chiara e pacata. Firenze sarà sempre antifascista".

Poi aggiunge: "Gravissime, offensive, inaudite le parole di Valditara, indegno di rivestire il ruolo di ministro della scuola. L'Italia non ha bisogno di un ministro censore d'altri tempi, ma di un ministro che promuova il rispetto, il dialogo e la non violenza nella scuola italiana. Il ministro Valditara si scusi o si dimetta". 

Ma cosa c'è scritto nella lettera della preside? Ecco il testo integrale della circolare:

Cari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l'episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. 'Odio gli indifferenti' - diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.

Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così". 

Noi siamo con lei.

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