"La Sanità è un diritto, non un profitto". Studenti in piazza ad Isernia

21.04.2023

"La sanità è un diritto, non un profitto": è lo slogan che ha aperto il corteo della manifestazione studentesca, a Isernia, per chiedere il rispetto dell'Art. 32, il diritto alla salute.

Centinaia di ragazzi, delle scuole secondarie di secondo grado, hanno partecipato accogliendo l'iniziativa proposta dal Isis 'Majorana-Fascitelli" circa una settimana fa. Una grossa rappresentanza è arrivata anche da Venafro dove l'ospedale, da tempo, ha visto una drastica riduzione dei servizi.

Il corteo si è formato in Corso Risorgimento e ha raggiunto la stazione ferroviaria per in sit-in nel corso del quale i ragazzi hanno raccontato la loro esperienza, diretta e indiretta, di malasanità dovuta al drastico dimensionamento delle strutture ospedaliere pubbliche e la conseguente riduzione delle prestazioni erogate. Tra tutti la storia di un ragazzo disabile e il suo 'calvario' per la riabilitazione. Tra i manifestanti anche il sindaco, gli amministratori comunali e il presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Isernia, Fernando Crudele.

"Vi invitiamo a manifestare per rivendicare il fondamentale diritto all'assistenza sanitaria", avevano scritto i rappresentanti degli studenti degli istituti superiori di Isernia per presentare lo sciopero.

"Dovremmo tutti prendere esempio da loro", ha detto il sindaco Castrataro, presente alla manifestazione fin dalla partenza assieme ad altri componenti della Giunta e del Consiglio comunale. Gli ha fatto eco il presidente Crudele: "È dai giovani che sono partite le più grandi rivoluzioni, basta pensare al '68, al '77. Spiace perché la maggioranza di questi ragazzi dopo la scuola andrà via per non tornare più. E fanno bene: qui in Molise non c'è più nulla per cui tornare".  

Un evento che potremmo considerare come il "Secondo Tempo" di una partita con Roma che i Sindaci hanno iniziato lo scorso martedì 18 e che con ampio "turn over" ha visto oggi scendere in campo i ragazzi per rivendicare il sacrosanto diritto alla salute e a cure adeguate.

Noi non condividiamo l'idea di chi pensa che in Molise "non c'è più nulla per cui tornare", anzi, rilanciamo dicendo che forse è tempo di mettere al bando certi slogan divenuti "fenomeni da baraccone" e iniziare a farlo esistere davvero il Molise, non sui muri e sulle magliette, ma nelle stanze dove si prendono decisioni e nelle coscienze di chi il Molise lo abita. Una terra sfortunata, nei confronti della quale troppi accampano pretese e diritti, troppi credono di aver ipotecato un "posto al sole" tra gli scranni  e nelle stanze dei bottoni e pochi hanno davvero a cuore il desiderio di rimboccarsi le maniche e risollevarne le sorti.

Dei ragazzi, molti, troppi parlano a sproposito. Troppi parlano "di loro" e pochi davvero sono disposti a parlare "con loro". Nell'immaginario di troppi sono "bambini che non hanno esperienza e non hanno voglia di fare niente"... chissà che non arrivi proprio da loro la sveglia!

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