La scatola delle medicine...

11.05.2021

Il racconto di un volontario che fa riflettere e chiedere un impegno forte alla politica

Tante volte, soprattutto in questo lungo anno in cui abbiamo assistito, spesso inermi, al naufragio del nostro sistema sanitario, ci siamo lasciati andare a commenti spesso ingenerosi - forse veri - ma non sempre rispettosi. Il più delle volte abbiamo puntato il dito contro l'incapacità della politica di dare risposte soddisfacenti. E quando ci siamo trovati di fronte alla palese ingiustizia nel vedere soccombere la sanità pubblica al cospetto di quella privata, allo smarrimento si è aggiunta la rabbia.

Forse, o senza forse, però abbiamo con troppa facilità dimenticato quello che di buono di c'è e allora abbiamo sbraitato contro la politica, contro "il sistema"...contro il mondo.

Oggi la testimonianza di un giovane volontario, raccolta dai social, ha aperto uno spazio di riflessione che vorremmo condividere con voi.   

"Oggi con la C.R.I. sono andato all'Ospedale San Giuseppe di Milano - ha scritto - a prendere dei farmaci per una paziente oncologica di Como che, grazie a Dio, sta vincendo la sua battaglia.
Quello che vedete è il prezzo della scatola, sufficiente per un mese di terapia, tutto a carico del nostro sistema sanitario nazionale.
Quanti di quelli che passano per questa pagina, per voglia o per sbaglio, sarebbero in grado di sostenere una spesa simile una volta al mese..? E per quanti mesi..?
Ecco.
Quando tagliano la sanità, quando vengono presi con le mani nel sacco salvo poi recitare alla perfezione la parte dei martiri perseguitati, pensate a questa scatola".
Grazie a Christian Iannizzotto, volontario della Croce Rossa, per questa testimonianza, che ancora una volta chiarifica a tutti noi il valore - incalcolabile - dell'avere una sanità pubblica.
Preserviamola, perché è uno dei beni più preziosi che abbiamo.

Gli ha fatto eco, tra gli altri, Genny: "Io sono malata di sclerosi multipla - ha scritto - la mia medicina costa 2970 Euro. Faccio fuori una confezione ogni 28 giorni. Facile fare i fenomeni denigrando la sanità, quando si è sani come un pesce".

E poi Giuseppe: "Io prendo un farmaco che si chiama kalydeco dal coso di quasi 30.000 Euro. Una confezione basta solo un mese. Lo devo prendere per sempre. Ovviamente non potrei permettermelo. Grazie alla sanità pubblica".

Esempi che devono spingerci a chiedere alla politica un impegno più forte, soprattutto per il Sud dove la sanità pubblica è quasi totalmente inesistente, dove curarsi - che dovrebbe essere la cosa più normale del mondo - è un vero "miracolo". Dove non esistono strutture adeguate, dove i servizi sono sempre più rari...e dove il pubblico è sempre più la prima vittima di tagli e ridimensionamenti. 

Penso al Molise, per facilità di riscontro, dove di sei ospedali ne funzionano tre e tutti e tre con gravi carenze strutturali. Dove si è chiuso reparti e strutture eccellenti in nome dei tagli alla spesa pubblica... salvo poi - in tempo di Covid - buttare letteralmente milioni di Euro per strutture mobili da destinare alla terapia intensiva, per lo più inutilizzate per carenza di personale. 

Si impone nell'agenda della politica una riflessione seria sulla sanità pubblica, soprattutto ora che si stanno per spendere miliardi di Euro. Verrebbe da dire... ora o mai più.

Certo poi si apre il tema della speculazione, perché una scatola di medicina per la cura di un mese che costi 3.000, 4.000 ....30.000 Euro è uno scempio che grida vendetta al cospetto di Dio... ma di questo parleremo un'altra volta.

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