La settimana nera di Fratelli d'Italia in Molise

20.01.2023

Mala tempora currunt, avrebbero detto i latini parlando dell'ultima disastrosa settimana per Fratelli d'Italia in Molise. Il partito di Giorgia Meloni nella nostra regione ha fatto registrare un teatrino davvero niente male, negli ultimi giorni.

Prima l'autogol in piena regola (per usare un eufemismo) realizzato dall'onorevole Lancellotta che aveva gioito per la presenza in legge di Bilancio di norme in favore dei precari Covid, "Abbiamo mosso un primo ma importante passo - aveva scritto - verso la stabilizzazione dei precari che hanno lavorato per far fronte alla pandemia. 'Tutti i medici, gli infermieri e gli Oss che hanno maturato o matureranno entro la fine del 2023 i requisiti - ovvero, aver prestato servizio per 18 mesi consecutivi negli ospedali pubblici - possono essere stabilizzati». Fin qui tutto bene, se non fosse che l'emendamento approvato è del Partito Democratico a firma dell'onorevole Malavasi, quello presentato da Fratelli d'Italia, infatti, e firmato anche dalla Lancellotta, era stato respinto in Commissione. 

Poi lo show della Consigliera regionale Aida Romagnuolo, che mentre guadagnava le prime pagine dei quotidiani locali per la ormai nota vicenda del messaggio WhatsApp con il quale intendeva "riservare con molta discrezione", (salvo inviarlo a decine e decine di contatti) ai suoi amici e agli amici dei suoi amici, nonché familiari o conoscenti la possibilità di un lavoro "come operatore del Servizio Civile Nazionale per la durata di un anno", spacciando così un bando pubblico, riservato a chi ha tra 18 e 28 anni, come un favore personale, con l'obiettivo di "aiutare i giovani in una Regione che, troppo spesso li abbandona al loro destino", inviava anche alle Redazioni dei giornali locali un Comunicato Stampa (l'ennesimo contro la maggioranza di cui fa parte) nel quale proponeva "l'Integrazione" come soluzione al "baratro" in cui versa la Sanità regionale. E lo faceva mentre il Presidente della Regione, retto dalla maggioranza di cui la stessa consigliera Romagnuolo fa parte, riceveva in Regione la visita di una Commissione inviata dal Governo proprio sul tema della sanità. 

Noi non siamo soliti attaccare nessuno, però le domande le poniamo! Ci piacerebbe ad esempio conoscere il contenuto del comunicato della consigliera Romagnuolo se quel messaggio WhatsApp lo avesse inviato qualsiasi altro consigliere regionale. Perché, vede consigliera, preoccuparsi dei giovani è sacrosanto, ed è il dovere primario della politica, ma spacciare un bando pubblico come favore personale è un delitto! Soprattutto perché si fa leva su un fatto drammatico e cioè che per i giovani, in questa regione, non c'è prospettiva! 

Altrettanto sacrosanto è il diritto di opporsi ad un governo regionale ritenuto incapace di governare, - è l'anima della democrazia questo - e di farlo su temi come i giovani, il lavoro, la sanità, i trasporti... ma farlo mentre si garantisce con il proprio voto l'esistenza della maggioranza che regge quel Governo regionale, - ritenuto incapace - è incoerenza!

Allora, forse, sarebbe ora che si mettesse da parte la demagogia da campagna elettorale e ci assumesse concretamente le proprie responsabilità. Non si può essere in disaccordo su tutto, sempre e poi restare seduti sulla stessa sedia a garantire il proprio voto.

La nostra regione vive un momento drammatico, forse tra i più difficili della sua storia. Mancano i servizi primari, manca una sanità capace di garantire la salute a tutti, manca l'assistenza sanitaria territoriale, mancano le strade, manca il lavoro, manca il dialogo tra le istituzioni, per ogni cosa è un tutto contro tutti... mancano strutture capaci di accogliere i giovani, di dar loro uno spazio - soprattutto nei piccoli centri - e di tutto, ma davvero, abbiamo bisogno, tranne che di questi miseri teatrini!

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