La vergogna su Rai3. “Cameriere, badanti e amanti”, al Tg3 imbarazzante commento su comunità ucraina

25.02.2022

Nel corso di una diretta del Tg3 dei commenti da studio si sovrappongo a Enrico Letta in collegamento. Le voci sembrano essere quelle degli ospiti in studio Lucia Annunziata e Antonio Di Bella. E la 'pezza': "Non sapevamo che i microfoni fossero aperti" è ancora peggio dello strappo.

L'invasione in Ucraina da parte della Russia tiene in apprensione l'Europa intera ed ha inevitabilmente influito sulle programmazioni delle principali reti televisive generaliste, convertite al racconto giornalistico di quello che sta accadendo a est del continente. Un racconto fatto di sviluppi continui e dichiarazioni di esperti ed esponenti politici. E in queste fasi concitate anche i più navigati volti televisivi possono perdere il controllo e lasciarsi andare a commenti poco edificanti, specie davanti a fatti che sembrano riportare indietro l'orologio della storia.

È quello che è successo durante l'edizione straordinaria del Tg3 in onda nel pomeriggio del 24 febbraio, condotta dal giornalista Mario Franco, con in studio ospiti Lucia Annunziata e Antonio Di Bella. Tutto è accaduto durante il collegamento con l'esterno dell'ambasciata russa a Roma, dove il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha organizzato un sit in di protesta. Mentre il parlamentare esprimeva solidarietà e vicinanza nei confronti delle "centinaia di migliaia di persone che rappresentano la comunità ucraina in Italia", pare essere Lucia Annunziata a lasciarsi andare a un commento infelice, sfortunatamente espresso a microfono aperto. "Centinaia di migliaia di cameriere e badanti...", sembra dire la conduttrice di In Mezz'ora e pare farle eco l'ex direttore di Rai3 e attuale responsabile del Day Time Rai, Antonio Di Bella, seduto accanto a lei in studio: "... e amanti", aggiunge la voce maschile.

Un frammento di televisione che ha iniziato a circolare prepotentemente sui social network, al quale non vengono risparmiate critiche per le generalizzazioni pronunciate con leggerezza (ma nella convinzione di non essere in onda - cosa che certamente non attenua la vergogna), ritenute offensive nei confronti di una comunità molto corposa. Sono poco più di 230 mila i cittadini ucraini residenti in Italia, si tratta della quarta comunità per presenza nel nostro Paese, composta per il 78,6 per cento da donne e il 21,4 per cento da uomini, di cui 21 mila i minori. Sono questi i dati che emergono dal Rapporto sulla presenza delle comunità straniere in Italia aggiornato al 2020 e redatto dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali aggiornato al 2020.

Forse il servizio pubblico ha davvero bisogno di altri interpreti!

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