Lo Sposo crocifisso. L’ultimo libro di Paolo Scarabeo

15.07.2023

Questa sera alle 18.00 nella Sede dell'Associazione "don Milani" a Cerro al Volturno la prima presentazione

È disponibile dallo scorso 14 giugno sulla Piattaforma Amazon e sarà presentato questa sera (15 luglio) nella Sede dell'Associazione "don Milani", in via Lavatoio a Cerro al Volturno, alle ore 18.00, l'ultimo libro di Paolo Scarabeo, Lo Sposo crocifisso. Un testo di teologia spirituale che ha lo spessore di un prisma di vetro, quei pendagli che - nel tempo - oscillavano sui lampadari in stile, nei salotti delle case delle nonne, attraverso i quali il sole fil­tra accendendo le pareti coi riflessi dell'arcoba­leno. Ogni barlume colorato, preso in sé, risulta grazioso e piacevole a vedersi: rivisto poi nell'in­sieme, si ha l'armonia, si vive una sintesi di bel­lezza.

Il tema, delicato e complesso, che l'autore ac­costa con la competenza e lo spirito d'indagine che gli sono propri, è particolarmente apprezza­bile perché non si sofferma a concepire e a conse­gnare riflessioni date da ragionamenti scontati e semplicemente di devozione; e nemmeno di sola spiritualità, che pur basterebbe. Vi è tutta una di­namica di studio e di ricerca, di lettura oculata ed attenta delle fonti, ed una presentazione intelli­gente, arricchita di senso critico, della storia e della geografia sociale del tempo storico. Si legge - e si respira - un profondo rispetto per il vissuto della Chiesa del XIII secolo, per le persone di Chiara di Assisi, di Bonaventura, ma anche di Francesco stesso, delle gerarchie, dei loro più prossimi collaboratori, di un popolo intero che esercita una Fede iscritta in un quotidiano del quale, per essere rispettosi ed autentici, si deve tener conto. 

La Storia, così come il cammino della Tradizione, non si giudica con lo sguardo critico del nostro presente: è necessaria un'evangelica pazienza per assorbire criteri e stili differenti dai contemporanei, per evitare di essere capaci solo di giudicare - senza che ci sia stato chiesto - e non cogliere invece l'opportunità preziosa di acco­gliere, lasciarci educare, affascinare persino, e per comprendere e rileggere in una forma attuale e profondamente rispettosa. Incuriosisce come lo studio abbia la capacità di dare volto ai vissuti: non si aleggia nei teoremi della Teologia pura, non ci si accontenta di ripararsi dietro ai dettami di una Dogmatica senza terra: Paolo Scarabeo parla di carte, di lettere corrispondenze che hanno - dietro, e dentro l'inchiostro - lo spessore del sentimento umano che vibra in chi scrive e si accende in chi legge.

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