L'ottica della unitarietà!

11.02.2021

di Egidio Cappello

Il dialogo autentico è frutto dell'ottica e del linguaggio della unitarietà. Non si tratta di una acquisizione da strappare da contesti estranei alla ragione.

La ragione è di per sé cammino verso l'unità, è itinerarium ad unum.

Se, nel nostro tempo, come abbiamo rilevato, c'è tanta difficoltà a creare percorsi di vita unitari, è perché la ragione è ostacolata e soffocata da schemi apriorici costruiti con la logica delle parti e dei recinti. Noi crediamo che l'uso pieno delle virtù della ragione fornisce quanto è necessario alla creazione di unità logiche. La ragione che crea distorsioni è privata delle proprie risorse. Ogni unità logica, frutto della ragione piena, si traduce necessariamente, a livello etico e sociale, in solidarietà, in giustizia, in collaborazione, in costruzioni condivise, in beni per i singoli e le comunità. La ricerca dell'unità impone il recupero dell'ottica razionale autentica e del linguaggio autentico, già dotazioni della ragione. Quando Gesù dice che farà nuove tutte le cose intende non certo che tornerà a creare nuovi mondi, nuovi cieli e nuove terre, ma intende dire che procederà a ridare la parola giusta a tutte le cose, ossia i significati giusti, quelli trovati fin dagli alberi di Eden e dispersi nel corso dei secoli. Il ritorno ai significati autentici si accompagna al necessario recupero dell'ottica razionale autentica, quella che attribuisce il colore del razionale solo a ciò che rispetta in pieno le leggi della unitarietà e della composizione della ragione.

Oggi tanta cultura della separazione, della segregazione, della segmentazione e della emarginazione è iscritta nella categoria della razionalità e questo incide negativamente sull'esercizio autentico della ragione e produce storture nei percorsi di vita delle comunità. Solo una ragione aperta al mondo e alla trascendenza, in ogni suo atto mentale, solo una ragione che utilizza tutte le proprie virtù, in particolare la fede, la speranza, l'intuizione, la contemplazione, è a fondamento dell'unità che i contemporanei cercano tra le macerie dell'attuale pandemia.

Sono chiare le ragioni per cui l'unità diventa un miraggio delle famiglie, delle Istituzioni, delle congetture filosofiche e politiche: la responsabilità è di quei presunti saccenti che, in nome della ragione, cestinano le virtù più nobili della stessa ragione e conseguono, dalle ridotte attività razionali, effetti inefficaci e insufficienti.

L'unità è propria della vita della ragione, della ragione piena, non decurtata o spezzettata da volontà particolaristiche e individualistiche.

Il percorso della ragione va dall'individuale all'universale, dall'opinione alla verità e questo significa progressione verso l'unità, verso la solidarietà e la fraternità. Se il percorso passa dal particolare al particolare, dall'opinione all'opinione, rimane asfittico e non va da nessuna parte

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