L'ultimo giorno è sempre un po' strano

10.06.2021

di Valentina Di Meo

L'ultimo giorno di scuola, di ogni anno, è sempre un po' strano, inevitabilmente ti passano davanti agli occhi tutti i giorni di scuola, qualcuno è rimasto un po' più impresso, qualcun meno, qualcun altro è proprio da dimenticare..., e le emozioni si accavallano, si amplificano.

L'ultimo giorno di scuola, in verità già qualche giorno prima dell'ultimo, mi assale una certa malinconia; sarà la stanchezza, sarà l'incertezza, sarà quel che sarà ma sensazioni contrastanti fanno a pugni e sono facile alle lacrime. Credo sia questo il motivo per cui scelgo di avere un profilo molto basso, quasi fuggente, assumo atteggiamenti cinici e soprattutto mi sforzo di essere distaccata. Ci riesco quasi sempre, del resto ho un carattere "di merda" e puntualmente riesco a dire la cosa sbagliata al momento giusto.

A mente fredda e senza quella "stronza" di lacrima che vuole scendere a tutti i costi, ecco il mio pensiero di fine anno scolastico.

È stato un anno duro, anzi durissimo!!!! A tratti sconvolgente e troppo troppo faticoso a livello emotivo.

Iniziato con tutto l'entusiasmo possibile, con il desiderio forte di rinascere e di credere che tutto sarebbe andato bene. Abbiamo parlato, ognuno aveva bisogno di raccontare di rendere partecipi delle scoperte fatte, ognuno a gran voce aveva bisogno di portarci nel proprio mondo; tanti sono stati i momenti di confronto e troppi quelli in cui nei nostri occhi traspariva la paura.

Di questo anno mi porto dietro soprattutto quella sensazione di respiro fermo a mezz'aria... occhi sgranati e paura di sapere.

Quarantene, tamponi, isolamenti fiduciari, vaccini e notizie terribili talmente tanto da sconvolgere la vita di tutta la nostra comunità scolastica.

Tra pianti, incertezze, incredulità, dispiaceri e ansie siamo riusciti a viaggiare con la mente e con il cuore, abbiamo esplorato paesi e mondi diversi, percorso su e giù la nostra storia, affidato le nostre emozioni a pagine di diario, scritto lettere ad amiche/ amici, abbiamo amato Dante, distanti anni luce dal nostro mondo, e scoperto la follia di Orlando, quanto abbiamo riso alle malefatte del signor Veneranda... e quanto abbiamo pianto per Saamiya...

Il vostro impegno nei compiti di realtà mi ha sempre commosso, anche quel furbacchione che ha solo suonato il campanello nella nostra, purtroppo, unica seduta dell'ONU. 

Mi avete saluto affettuosamente, non avete perso occasione per manifestarmi calore e fiducia, anche quando per dirla tutta non troppo la meritavo, mi avete ringraziata.

Quel grazie per gli insegnamenti mi si è stampato nel cuore! Non so se vi ho insegnato cose giuste, come vi dico sempre quando sarete alle superiori e vi chiederanno chi sono stati i vostri insegnanti di lettere dite che non vi ricordate spero solo di avervi convinto quando vi ho detto che ognuno di voi ha una missione da portare a termine, ognuno di voi ha talento ed è coraggioso, spero mi abbiate creduto quando vi ho detto che non dovete permettere a nessuno di sminuire i vostri sogni e spero vi siate convinti che bisogna sempre puntare a 1000. 

Grazie per avermi fatto sgolare e soprattutto tornare a casa avvilita, mai che vi impegnaste un anno a farmi togliere i Kg di troppo, grazie per le emozioni che abbiamo condiviso e grazie per avermi dato fiducia.

Vi auguro tutto il meglio anzi vi dico che il meglio deve ancora venire.

Vi saluto con questo "cielo stellato" così Vincenzo lo ha nominato, dopo averlo preso in mano e osservato per un bel po' di tempo ha detto "mamma questo cielo stellato è bello!". Ed io in cuor mio ho pensato, si è bello,

come bello è il tempo che si trascorre a scuola nella scuola con la scuola.

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