L'Unica cosa che ci resta è il voto

24.06.2023

Regionali, sono 327.805 gli aventi diritto: i residenti in Molise sono 242.494. Si vota domani dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Poi subito lo scrutinio. In serata si conoscerà il Presidente e in nottata il Consiglio.

di Paolo Scarabeo

Non abbiamo trovato immagine migliore per rappresentare visivamente il Molise che ci è stato prospettato durante la campagna elettorale che si è chiusa ieri sera. Ascoltare i tanti candidati supportati dai Big Nazionali è stato come vedere materializzarsi la famosa casetta del Mulino Bianco... 

Volendo essere un pochino più critici - nel senso letterale del termine greco - ovvero giudiziosi, la realtà è ben altra. Abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto in questo mese trascorso e francamente, se volessimo essere realisti, la tentazione della rassegnazione è veramente tanta. Quella di fare le valige, ancora più forte.

Slogan di una tristezza e di un vuoto incalcolabili, un modo come un altro per mettere la frasetta ad effetto sul manifesto e dare suono alle parole. Ovvietà che farebbero sorridere anche i bambini. E, "manifesto" e "bambini" sono il minimo comune multiplo in questo discorso, sì, perché li abbiamo visti farsi i dispetti, come i bambini, a coprirsi i manifesti addirittura tra candidati della stessa coalizione, nonostante decine di posti liberi per l'affissione.

E' stato fantastico leggere le lamentele di un sindaco che accusava il comune vicino di non far rispettare le regole per poi scoprire che nel suo comune si faceva peggio. E' stato mirabile ascoltare discorsi dai palchetti che avrebbero fatto arrossire anche Cetto La Qualunque, in stile "non so che cosa ha detto, ma ha parlato troppo bello", minestroni assurdi, una confusione disarmante tra PNRR, fondi di sostegno post Covid, bonus. Ce ne hanno dette di tutti i colori. 

Un capitolo a parte merita certamente la sanità! Abbiamo appreso dai Big nazionali che "negli anni passati per la sanità in Molise non si è fatto tutto quello che si poteva e doveva". Peccato che a dirlo siano stati i Big di partiti che negli anni passati hanno (s)governato il Molise. Lo spettacolo vero è stato vedere chi nei mesi scorsi si è quasi legato davanti agli ospedali in difesa della sanità pubblica, schierarsi ora in liste sostenute dal Gota della Sanità privata.

Un piccolo accenno va riservarlo poi alle liste... a quella che qualcuno ha definito "l'eterna rassegna dei candidati più sfacciatamente trasformisti". Sì, perché sono tornati alla carica candidati che negli anni le hanno provate quasi tutte, salendo volta per volta sul carro più sicuro...

Potremmo andare ancora avanti per molto... ma non è questo quello che ci interessa trasmettervi. Ne avrete viste come noi o addirittura più di noi. Ma quello che vorremmo trasmettere è uno scatto d'orgoglio, un invito importate: Andiamo a votare! Andiamoci in tanti, andiamoci tutti. 

Andiamo a votare lo stesso. Andiamoci, al seggio. Poi lì ciascuno si regolerà secondo coscienza, o quel po' che gliene rimane. Quella parte residuale di onore che il vero cancro di questa regione, il clientelismo, non gli ha ancora rosicchiato dalle ossa. Ho visto scene davanti ad un bar qualche sera fa da film fantozziano perché in paese arrivava il Big... Andiamoci, al seggio, e proviamo per una volta a votare da donne e uomini liberi, non più succubi del potentino di turno che detta le regole e chiede riscontri, in un ultimo sussulto di dignità, senza dover rendere conto a nessuno - quel che dovrebbe essere la normalità, se non vivessimo in un feudo medievale. 

Prima della campagna elettorale, in tanti si sono riempiti la bocca, tutti premurosamente orientati al recupero di quelli che se ne sono andati per disaffezione, al recupero di quello che era ed è il partito della maggioranza assoluta, quello degli astensionisti! A cose fatte, diciamoci pure che l'impressione è che non solo non se ne sono ricordati ma lo hanno rafforzato! Poi magari, lunedì pomeriggio saremo smentiti, e saremmo lieti di esserlo!

Andiamo a votare, ci resta solo quello! Le strade non le abbiamo più, la sanità non l'abbiamo più, il lavoro non lo abbiamo più... ci resta solo la matita e quel po' di dignità che dovrebbe orientarla!

Viviamo in una regione che è stata rasa al suolo, una regione frantumata che si svuota sempre di più. Bisogna avere il coraggio di "guardare la realtà", - il Papa lo ha detto stamani ai giornalisti, ma vale per tutti - di fare i conti con la realtà che è ben altra cosa rispetto alla Casetta del Mulino Bianco che ci hanno prospettato. Siamo pochi e siamo poveri. Questo è il dato ineludibile. Non possiamo figurarci un futuro di rose e fiori, ma possiamo proteggere ciò che c'è, però, prendercene cura meglio. E non è difficile!

Possiamo sperare in ospedali che funzionino davvero (e non ne servono 6, ne bastano 3 che funzionino però), in strade percorribili, potremmo evitare gli alberi di Natale alla Stazione Termini e operazioni fumose di marketing territoriale e magari spendere quei soldi per rendere praticabile il Molise sistemando le strade. Potremmo evitare cartelloni pubblicitari in Trentino e tenere aperte con quei soldi le nostre stazioni sciistiche... Possiamo sperare... e perciò andiamo a votare. Io ci vado con questa speranza.

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