"M a r t y r i o n" di Teresa Antignani

23.06.2021
PH. Sara Terracciano. Dal Progetto MARTYRION. Sullo sfondo a destra la centrale turbogas di Sparanise, sulla sinistra le palazzine della ex Pozzi Ginori, area industriale Volturno Nord, Sparanise
PH. Sara Terracciano. Dal Progetto MARTYRION. Sullo sfondo a destra la centrale turbogas di Sparanise, sulla sinistra le palazzine della ex Pozzi Ginori, area industriale Volturno Nord, Sparanise
di Paolo Scarabeo 

Teresa Antignani (1991) artista campana che con forte impegno civico si è esposta per la difesa del territorio ed in particolare del suo territorio, quello dell'Alto Casertano, oggetto da anni di scempio ambientale, corruzione e malaffare.

Teresa Antignani, Martyrion: un progetto nato per raccontare gli abusi e gli scempi della tua Terra. Una scelta forte, da cosa nasce e con quali obiettivi?

Il mio lavoro artistico è indissolubilmente legato alla contingenza. A seguito di due anni di lotta contro una multinazionale e i suoi colossali affari, resi possibili da una pseudo politica locale insopportabile e meschina e una diffusa incoscienza politica nei territori (che si traduce in impossibilità di immaginare un posto migliore), la necessità di raccontare una certa indignazione mi ha spinta a dare vita a questo progetto che nasce dalla convinzione che etica ed estetica non sono scindibili. L'obiettivo è quello di portare alla luce un lavoro corale di testimonianza dello scempio, ma anche delle forme di resistenza che vi si oppongono: sono sempre di più le soggettività impegnate, le associazioni, i movimenti, i comitati di tutela ambientale che stanno abbracciando questo progetto arricchendolo con il proprio contributo, e questo per me ha un valore inestimabile.

" M a r t y r i o n " è un progetto che sto realizzando con la fotografa Sara Terracciano di carattere performativo e fotografico nato pensando a tutto ciò che ha a fare con la presenza del corpo, il suo abuso, e la sua resistenza, facendo propri codici estetici riconducibili al Barocco.

È un progetto che attraversa i luoghi della depredazione di risorse e della violenza folle esercitata sui territori, per denunciare la sete di profitto che muove gli investimenti e le decisioni sulle politiche ambientali (che nulla hanno a che fare con le naturali propensioni e vocazioni territoriali) e documentarne gli effetti tramite le parole di chi in prima persona si espone.

Il Territorio di Presenzano è già da anni interessato dalla presenza della diga del colosso ENEL da 1000 MW, con un impatto irreversibile sulla sua montagna e sul microclima della Valle del Volturno. Come ti spieghi la scelta ancora una volta del tuo territorio per un impianto devastante come la Turbogas?

PH. Sara Terracciano. Dal Progetto MARTYRION. Sant'Agata a cui hanno strappato i seni; cementificio COLACEM, Sesto Campano
PH. Sara Terracciano. Dal Progetto MARTYRION. Sant'Agata a cui hanno strappato i seni; cementificio COLACEM, Sesto Campano

Beh, in realtà c'è da sottolineare che non è stata proprio una scelta di tipo territoriale, anzi, impianti di competenza ministeriale come la centrale Turbogas rappresentano esattamente il contrario: nello specifico rendono chiarissima una esclusione totale delle comunità destinate con sempre più violenza a subire decisioni dall'alto.

Da sempre uno dei fulcri delle lotte consiste proprio nella denuncia di una mancanza di orizzontalità, trasparenza e coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali che vedono puntualmente essere protagonisti esclusivamente gli sciacalli e le amministrazioni comunali (che a Presenzano non ha mosso un dito per contrastare l'impianto nei fatti, anzi, ha cercato di arraffare quanto più possibile). Nel caso poi della centrale in questione nemmeno l'ASL è stata più presa in considerazione dopo la conferenza dei servizi del 2009, anno in cui, comunque, espresse un parare sfavorevole all'impianto.

"Ovunque Pozzi Ginori aveva messo insediamenti, erano stati ritrovati rifiuti tossici. Pratica diffusa era quella di seppellire gli scarti della produzione nei terreni adiacenti. Secondo le testimonianze riferite da numerosi ex operai, i residui dei processi industriali venivano smaltiti quasi interamente nei terreni interni allo stabilimento o nel rio dei Lanzi, che costeggia l'impianto. C'erano stati episodi di intossicamenti tra agricoltori". Hai riportato recentemente queste parole di Teo Lepore dicendo che "dovrebbero rappresentare solo un passato lontano ed è invece un orrido presente".

PH. Sara Terracciano. Dal Progetto MARTYRION. Giovanna al patibolo; zona di scarico adiacente all'area ex Pozzi, Sparanise
PH. Sara Terracciano. Dal Progetto MARTYRION. Giovanna al patibolo; zona di scarico adiacente all'area ex Pozzi, Sparanise

Sempre più siti fortemente compromessi vengono resi noti da comitati ed istituzioni che, incalzate dai cittadini, non possono fare a meno di ammettere ogni tanto che un problema c'è, ed è anche ingombrante. Nel caso della Ex Pozzi parliamo di oltre un milione di metri cubi di rifiuti tossici interrati in un'area di 25 ettari per un'altezza di 7 metri di dislivello. Una discarica di rifiuti abusiva dichiarata dall'Ex Ministro all'ambiente Sergio Costa "la più estesa d'Europa", uno slogan scialbo e vuoto da propaganda elettorale evidentemente, dato che il sito è ancora in attesa di una bonifica.

Non solo, continuano senza sosta le richieste di autorizzazioni di impianti nella stessa area industriale "Volturno Nord": ampliamento di centrali (ricordiamo che CALENIA ha richiesto un ampliamento della centrale turbogas di Sparanise di altri 900MW), impianti per lo smaltimento di rifiuti tossici (a Pignataro Maggiore i Fratelli Gentile hanno richiesto e ottenuto una autorizzazione per un impianto che doveva smaltire ferraglia e poi si è scoperto essere un impianto dedicato allo smaltimento di rifiuti pericolosi), siti di stoccaggio per il gas (sempre a Pignataro SNAM ha ottenuto l'autorizzazione con il bene stare di un sindaco che ha comparato il sito di stoccaggio per il gas a una pompa di benzina!).

E proprio nel momento storico in cui dovremmo limitare al massimo l'utilizzo di fonti fossili e le emissioni in atmosfera, il nostro Stato mette a disposizione di questi corvi fior fior di incentivi con il Capacity Market.

Il disegno antistante a tutto questo è il presente orrido di cui parlavo.

Le aree periferiche in cui viviamo sono luoghi deputati ad assolvere il ruolo di immondezzaio, da colonizzare tramite impianti industriali per lo smaltimento dei rifiuti, o la produzione di energia.

In ognuno dei nostri occhi è possibile scorgere il riflesso di qualche cattedrale del profitto in mezzo a distese di campagne.

Turbogas... è un impianto che va ad incasellarsi in un territorio già fortemente compromesso e che nonostante il parere sfavorevole di Legambiente, ha incassato nei giorni scorsi il via libera dal Ministro della Transizione Ecologica Cingolani. Cosa ne pensi?

PG S ara Terracciano "ALBA NOVA" cantiere della centrale Turbogas di Presenzano. L'immagine è diventata manifesto della giornata Nazionale contro Edison S.p.a
PG S ara Terracciano "ALBA NOVA" cantiere della centrale Turbogas di Presenzano. L'immagine è diventata manifesto della giornata Nazionale contro Edison S.p.a

Personalmente non ho mai preso in considerazione anche la sola ipotesi che Cingolani, e questo governo, potessero effettuare scelte differenti oppure optare per una revisione del progetto. Per il resto, uno dei pareri negativi determinanti era quello dell'ASL che è stato sottaciuto per 11 anni, figuriamoci quello di Legambiente. Detto questo vale la pena di sottolineare che l'attuale deriva governativa sta andando esattamente nella direzione opposta a quella che intraprenderebbe un governo attento alle questioni ambientali, tra l'altro strettamente connesse a quelle lavorative.

Lo scorso 12 maggio in occasione dell'iniziativa contro Edison nel tuo intervento hai rivolto un invito forte alle Associazioni ad un maggiore coordinamento e un più forte coinvolgimento, com'è lo stato di salute del movimento di protesta?

Il movimento di protesta relativo alla centrale turbogas di Presenzano è sempre stato in grande affanno e questo per vari motivi, tra cui l'avanzamento delle pratiche e delle proroghe concesse ad Edison e un'ambiguità istituzionale che ha sfiorato il ridicolo.

Questa ambiguità da parte delle Istituzioni locali ha messo in forte difficoltà tutte quelle persone incapaci di scindere i fatti politici da convinzioni aprioristiche strettamente personali.

Il mio intervento era un invito ai movimenti a fare autocritica, ad esercitare una lettura consapevole di quei meccanismi strutturali che riportiamo inconsciamente anche nelle lotte, che inevitabilmente ne escono debilitate.

Presenzano è un paesino di circa 1300 anime! E dopo la diga sta subendo l'imposizione della Turbogas. Hai già espresso il tuo parere in modo molto forte riguardo a certo modo di amministrare! Come la gente sta vivendo questi processi? È più forte la rassegnazione o una certa "connivenza"?

Il risultato che si è ottenuto da questa storia è una popolazione ricattata e ricattabile, a cui vengono tolti matematicamente gli strumenti per poter leggere appieno i fatti, e che si ritrova, suo malgrado, a vivere di sensazionalismi e patriottismi fasulli, alimentando, senza saperlo, quella mancanza di democraticità che sta alla base del decadimento socio politico di un territorio in cui la cosa pubblica viene gestita da amministratori arrivisti, egoisti, incompetenti e semi analfabeti.

PH. Sara Terracciano. Dal Progetto MARTYRION. Assalto di Giovanna D'Arco; inceneritore ACEA San Vittore del Lazio. 400.000 tonnellate annue di rifiuti
PH. Sara Terracciano. Dal Progetto MARTYRION. Assalto di Giovanna D'Arco; inceneritore ACEA San Vittore del Lazio. 400.000 tonnellate annue di rifiuti

Non so bene leggere in toto gli umori del mio paesino, posso però dire con tutta sicurezza che si oscilla tra esempi nobili di etica e di civiltà giustamente indignata, talvolta rassegnata, all'idiozia del gregge più becera, alla totale indifferenza. Nonostante l'impossibilità di esprimere spesso il proprio pensiero, tante sono le persone che hanno capito a fondo la situazione, ed hanno anche capito che se non prendono in mano il proprio destino faranno una fine indegna per la gloria di qualche scimmione asmatico laureato in giurisprudenza che crede di essere padrone del mondo e qualcuno che ha ancora bisogno della politica per mettere a lavorare i propri figli. Io credo che le persone di Presenzano, in questa sorta di torpore che li rende assuefatti alle angherie, manifesti tutta la stanchezza e la disillusione che è percepibile in quasi tutti i piccoli centri del Mezzogiorno, in cui, alla fine sembra che nulla possa cambiare, e nulla possa dipendere dalle scelte individuali. Un punto di vista che fa rabbia a chi invece vive realtà diverse, e si rende conto che così non è.

Torniamo a Martyrion e alle tue parole: "Ormai più nessuno si illude di vivere in un paese che tutela i cittadini e nessuno si illude che ad un certo punto i rappresentanti istituzionali possano davvero rappresentare qualcuno o qualcosa al di fuori dei propri interessi". Non ti sembra una visione pessimistica che non apre a spiragli di cambiamento?

Io non credo che ci sia ancora persona capace di profondo senso critico che si senta davvero rappresentata da qualche losco figuro che cura le proprie tasche: la stessa storia dei territori da cui proveniamo parla chiaro e il voto di scambio è la naturale conseguenza di questa visione impoverita e misera della politica, che si riduce a un fatto quantitativo senza proiezioni ed immaginazione, senza cura e senza razionalità.

Martyrion, tramite le foto di Sara, cerca di parlare una lingua universale ma facendo riferimento a luoghi ed immagini in cui possano riconoscersi tutte le persone che quei territori li vivono. Questa non mi pare una visione pessimistica del mondo, anzi, quando uno denuncia qualcosa, in quel gesto, è implicito lo slancio in avanti. Il fatto stesso di mettere in piedi un progetto fatto di immagini con riferimenti alle sante martiri, a donne fortissime che hanno subito le peggiori mutilazioni corporali, tenendo la testa in alto, rivela un tentativo di aprire canali di comunicazione diversi dal solito blaterale e dai soliti pregiudizi insensati. Molto spesso il cambiamento è difficile da accettare e va coadiuvato da azioni e messaggi rivolti soprattutto all'inconscio. In questo l'arte si è sempre rivelato il più idoneo degli strumenti.

Ecco, vorrei che ogni persona proveniente da questi luoghi, alla vista delle immagini di " M a r t y r i o n " possa essere graffiata da una brezza gelida o un sussulto invadente e silenzioso come ogni vera rivoluzione interiore.

(E questo mi sembra fin troppo ottimista!)

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