Mafia: Dia, Molise polo attrazione sodalizi criminali

12.04.2022

Tema caldo ripreso a Venafro con gli studenti del "Giordano" dal Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie, il Senatore Nicola Morra. Accorato appello della Mamme della salute

Le recenti attività investigative coordinate dalle Procure molisane "confermano come nel territorio già da tempo le organizzazioni criminali abbiano trovato ampi spazi per creare articolazioni logistiche strumentali al riciclaggio di capitali illecitamente accumulati sia investendo in attività commerciali e d'impresa, sia avvalendosi di sofisticati e articolati meccanismi volti a influenzare il sistema economico e a favorire l'infiltrazione nell'economia legale".

Lo sottolinea la relazione al Parlamento della Dia per il primo semestre 2021.

"In un contesto territoriale non ancora caratterizzato da una presenza stabile e strutturata di insediamenti mafiosi, continua tuttavia a rilevarsi la criticità di alcune aree. Il Basso Molise e la provincia d'Isernia - si legge nel documento - attraggono gli investimenti dei sodalizi criminali anche in misura maggiore per certi aspetti rispetto al capoluogo di Regione palesando particolare interesse rivolto al settore immobiliare, alle reti della grande distribuzione commerciale, al turismo e agli stabilimenti balneari, nonché al settore dei trasporti, delle scommesse e a quello estremamente remunerativo degli impianti eolici".
"A conferma del monito lanciato già tre anni fa dal Procuratore Nazionale Antimafia secondo cui il Molise stava perdendo le caratteristiche di 'oasi felice' che l'avevano contraddistinta in passato - si prosegue nel documento - la Regione ricomincerebbe a rappresentare un polo di attrazione per le mire espansionistiche extraregionali delle limitrofe organizzazioni delinquenziali campane e pugliesi che in maniera silente cercherebbero connivenze con pregiudicati locali anche stranieri o con rom stanziali. La mafia garganico-foggiana e le cointeressenze della mafia albanese si affiancano alle realtà criminali legate a camorra, 'ndrangheta, cosa nostra e in tal modo il Molise presenterebbe, più di altre Regioni, la connotazione di essere il punto d'incontro fra diversi interessi economici appetibili per le consorterie criminali. Di conseguenza si registrano negli ultimi tempi significative infiltrazioni in tutti i comparti maggiormente esposti al rischio di riciclaggio di denaro di provenienza illecita".

Tema ripreso a Venafro da Nicola Morra

Il tema è stato ripreso dal Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie, il Senatore Nicola Morra, in un incontro a Venafro con gli studenti del Liceo "A. Giordano", ai quali ha detto senza mezzi termini che: «Geograficamente parlando il Molise è sottoposto a grande attenzione da parte delle organizzazioni campane e pugliesi, non c'è solo una questione di vicinanza ma anche culturale. Il Molise è considerata regione incontaminata, verde, felice, votata a produzioni lontane da quelle criminali, ma ultimamente è diventata attrattiva di criminali per esempio anche sui rifiuti, un business enorme; i territori devono essere prudenti»... per poi toccare un tema caldo, molto caro ai venafrani e all'intero territorio, dicendo che «la criminalità organizzata ammazza ancora ma attraverso malattie oncologiche, pochi se ne accorgono allora, fanno finta che sia un evento accettabile, malattie anche neoplastiche, chiediamoci allora se c'è un'incidenza maggiore su questi territori. Arrivano camion che trasportano questo schifo, guadagnano su questo perché non fanno "lecitamente" questi traffici».

L'appello della Mamme della salute

Un tema caro soprattutto alle Mamme della salute, presenti all'incontro, che da anni si battono su questo fronte  e che nel loro intervento hanno ancora chiesto aiuto: "Da 17 anni, - hanno detto - la nostra associazione opera nella Piana di Venafro a tutela della salute e dell'ambiente. Per questo, coltiviamo il sogno la salute e l'ambiente possano un giorno essere riconosciuti da tutti come beni comuni imprescindibili e fondamenta nella costruzione di una società migliore. Non è nostra intenzione, oggi, porre domande. Vogliamo, piuttosto, chiedere aiuto. Chiediamo aiuto per far si che il Molise torni ad essere la regione verde d'Italia e non più - com'è ora - la pattumiera d'Italia. I dati Ispra del 2021, infatti, mostrano che il Molise importa dalle altre il 76,3% dei rifiuti destinati agli inceneritori ed il 38,7 dei rifiuti destinati alle discariche. Chiediamo aiuto perché sia interrotto questo perverso gioco e la Valle del Volturno non veda sorgere ulteriori impianti insalubri, destinati ad aumentare ancor più il flusso dei rifiuti in entrata. Nonostante la presenza nella Valle di un inceneritore, di un cementifico-inceneritore, di un impianto di depurazione industriale per rifiuti pericolosi e non pericolosi sovradimensionato - cui vanno a sommarsi attività fortemente inquinanti ai confini della Valle stessa, come il vicinissimo inceneritore di San Vittore - si continua a chiedere autorizzazioni per nuovi impianti inquinanti. Tra questi, per esempio, quello del biometano avanzato nel nucleo industriale di Pozzilli, destinato a portare nell'area 70.000 tonnellate all'anno di rifiuti umidi di cui circa 50.000 da fuori regione. Impianto la cui richiesta di autorizzazione era a conoscenza di diverse autorità , ma solo la scoperta casuale della richiesta DA PARTE DELLA NOSTRA ASSCOCIAZIONE ha fatto si che l'impianto sia almeno sottoposto a VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE. Chiediamo che venga ascoltato il grido di paura delle mamme che trovano la diossina nel proprio latte. Come ha mostrato un analisi voluta dalla nostra Associazione, c'è diossina nel latte delle mamme. E' terribile! Chiediamo aiuto davanti a notizie come quella che ci è venuta dalla Comunità Europea nel 2015, la quale ha rilevato che "in Italia non esistano altri impianti oltre a quello di Pozzilli che, pur essendo obbligati, hanno funzionato per anni senza AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE". Notizie come questa non possono essere più tollerate: i danni arrecati alla salute dei cittadini sono enormi e, in gran parte, irreversibili. Chiediamo aiuto affinchè impianti che gravemente impatteranno sul territorio, come l'impianto turbogas di Presenzano, siano fermati. Contro l'autorizzazione a costruire la Turbogas stiamo dando - da sole, purtroppo - battaglia: non si può autorizzare un simile impianto facendo leva su Valutazioni di Impatto Ambientali vecchie di oltre un decennio, senza attendere le risultanze di studi in corso da parte del CNR ed Ispra sul nostro territorio con il ministero dell'ambiente che autorizza e quello della sanità che attenziona il nostro territorio, confinate con l'impianto Turbogas. Chiediamo aiuto affinché Il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE PRIMARIA non sia solamente una frase priva di valore ma si applichi seriamente per tutela della salute dei cittadini. Si accendano i riflettori su questa piccola realtà, troppo piccola per essere in grado di difendersi da sola. Abbiamo bisogno di alleati leali, veramente disposti a farsi carico delle vite ormai impossibili dei tanti che abitano questa Valle. Aiutateci!"

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