Maria, l'orgoglio di una Regione

27.07.2021

di Giulia Abbati

"Maria, qual è il tuo segreto?" "Non arrendermi mai".

Con questa semplice risposta, pronunciata d'istinto e con sicurezza a un giornalista giapponese, l'atleta molisana ci trasporta nel suo mondo fatto di sacrifici, gioie e dolori, dopo aver appena conquistato il bronzo olimpico.

Maria Centracchio, classe 1994, di Isernia, si aggiudica la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, nella categoria femminile -63 kg di Judo. Nata a Castel di Sangro, ma cresciuta e vissuta nella città Pentra, Maria appartiene a una famiglia in cui il Judo scorre nelle vene: il fratello Emidio, suo primo maestro, il papà Bernardo e il fratello minore Luigi, suo sparring partner nell'avventura giapponese, tutti grandi campioni cresciuti sul tatami. Il viaggio di Maria verso Tokyo non è stato affatto semplice: inizia da bambina sul tatami della palestra di famiglia, dove quel kimono regalatole da piccola - come afferma lei stessa in un'intervista- la porta a vincere due bronzi e un argento agli European Championship, un oro e un argento al Gran Prix e, oggi, un bronzo alle Olimpiadi, dopo un anno di sacrifici per difendere la qualificazione. Maria infatti, dopo la cancellazione del torneo avvenuta lo scorso anno a causa della pandemia, ha dovuto continuare a mantenere intatta la sua possibilità di essere a Tokyo oggi, con non pochi sacrifici. Ma ecco che la vediamo finalmente sfilare in prima fila tra gli atleti italiani durante la cerimonia di apertura dei Giochi, con il suo inconfondibile sorriso e la sua grande energia, sempre insieme alla sua amica Odette Giuffrida, anche lei fresca di medaglia di bronzo.

Maria affronta i suoi primi avversari stanotte, 27 luglio, alle 5:30 ora italiana, conquistando con determinazioni tre vittorie e volando in semifinale. In Italia sono le 10:00 del mattino e l'atleta isernina si trova sul tatami faccia a faccia con la campionessa oro di Rio 2016, perdendo la difficilissima semifinale a testa alta e pronta per la finale terzo posto. Nemmeno un'ora dopo Maria deve conquistare la sua medaglia contro la fortissima rappresentate olandese. L'incontro è tutto a favore dell'italiana che attacca di continuo, costringendo l'avversaria a due passività. Ma il tempo scade e si va al Golden Point, che deciderà tutto in più di due lunghissimi minuti. L'olandese commette un'altra passività, che ne sancirebbe la sconfitta, ma l'arbitro non se ne accorge subito. Solo dopo, grazie alla rianalisi dell'immagini, l'incontro viene sospeso e viene aggiudicata la vittoria a Maria che inizialmente sembra non capire. Si guarda intorno, osserva gli spalti dove i suoi amici, i campioni Fabio Basile, Odette Giuffida, gridano e sventolano il tricolore. Maria si rende conto di essere entrata nella storia, si porta le mani al volto e piange.

È il primo atleta molisano a partecipare ad un'Olimpiade e a portare nella nostra terra una medaglia. È un altro bronzo per l'Italia, ma un orgoglio enorme per il Molise e per la città di Isernia, alla quale Maria insegna che si possono realizzare i sogni anche qui, dove spesso ci si arrende per mancanza di mezzi. Maria è un esempio di tenacia e di umiltà. Ai microfoni della Rai, con la voce spezzata dal pianto, dice che vorrebbe dedicare questa vittoria a tanti, ma anche alla sua terra che spera di aver reso orgogliosa. "Il Molise non è conosciuto nemmeno in Italia, sono onoratissima di rappresentarlo, spero che stiano tutti festeggiando. Il Molise esiste e mena forte!" dice sorridendo.

È sera a Tokyo, in Italia è ora di pranzo e scatta la festa di papà Bernardo e mamma Silvia, accolti dal sindaco di Rocchetta al Volturno. "Al prossimo consiglio comunale verrà fatta cittadina onoraria" afferma il primo cittadino del piccolo paese di cui la campionessa è originaria. A Isernia il sindaco D'Apollonio dichiara "un podio da sogno che premia meritatamente la nostra atleta, a nome dell'intera città e dell'amministrazione le rivolgiamo vivissime congratulazioni". In tutta la città si avverte una forte gioia collettiva che saprà accogliere l'impresa eroica di Maria al suo ritorno dal Giappone.

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