Maria, una donna comune.
Dopo aver pregato insieme l'Ave Maria proviamo ora a dare insieme uno sguardo a quello chie chiameremo il Vangelo di Maria...
"Sua madre, non si chiama forse Maria?"
La nostra lettura del vangelo di Maria può cominciare da qui, da questa esclamazione che uscì di bocca agli abitanti di Nazarteh, quando vennero a sapere le grandi cose che Gesù operava... Essi si meravigliavano assai: avevano visto Gesù per trent'anni come modesto artigiano insieme a Giuseppe. Conoscevano la povertà e semplicità di quella casa... E allora si chiedevano: "Come è mai possibile?".
Anche Maria, dunque, come il suo Gesù, viveva nella semplicità e nella povertà, facendo ciò che tutte le donne di quel tempo facevano, non uscendo dalla norma di una vita assai comune.
Una vita comune, dunque, quella di Maria: come la mia, come la tua! Non pensare che le immense ricchezze spirituali di Maria - queste, sì, che erano veramente straordinarie - costituissero per lei un motivo di privilegio sociale, per distinguersi dagli altri, per mettersi sopra agli altri. Maria fu una splendida donna comune, ricca di semplicità e di bontà, ricca soprattutto di Dio e della sua grazia.
Nulla all'esterno faceva trapelare le meraviglie che Dio operava nel suo animo con la sua collaborazione generosa. Ecco, qui c'è la lezione per noi! Non dovremmo desiderare di trovarci chissà in quali situazioni, in chissà quali condizioni sociali, per pensare di essere grandi... Grandi si è veramente quando, come Maria, nell'intimo del cuore si è puri e generosi e si risponde con slancio alla chiamata di Dio, in qualunque luogo e condizione egli ci abbia collocati.
Piedi a terra, occhio sereno e buona volontà... e possiamo anche noi diventare grandi! Anche se nessuno se ne accorgerà.
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