Mariangela Calabrese e Umberto Cufrini. Opere in dialogo
Si inaugura domani la Mostra a Frosinone, al 91 di Corso Garibaldi
di Rocco Zani
Un senza titolo opportuno per ripristinare semplicemente un dialogo, un vocio sommesso tra due opere. Hanno scelto di non "occupare" lo spazio Mariangela Calabrese e Umberto Cufrini, piuttosto di varcarlo con i loro sguardi d'arte. Un raccoglitore di trasparenze, per la prima, dove, quasi sospese, le sue "mappature emozionali" si fanno cumulo lieve di segni, indizi, mescolamenti e cromie. Dettagli di una cronaca collettiva, fogli riemersi da una dimenticanza di specie - o piuttosto fragili tessiture di memoria - che restituiscono pratiche, silenzi, "ciocche" di ricordi di una comunità transitata, dispersa, e fatalmente ignorata. Tutto appare percettibile, smussato, direi riguardoso nei confronti della Storia di ognuno. Che è Storia comune. Adagiate su un piano le "mappature" di Mariangela Calabrese sembrano fissare la grande "stele" che Umberto Cufrini ha disposto tra cielo e terra - a sorprendere il fiato - come a liberarla del peso ossessivo: quello concreto e quello immaginifico. E' un "reperto" della città, sopravvissuto - forse - di mano in mano, e mutato anch'esso per orizzonti visitati ed eclissati. Una moltitudine di minuscoli specchi - consumati o malconci - che fanno da sipario al divenire accorciandone la distanza, accogliendolo nella premura che è della memoria. Un viaggio parallelo e lunare quello che vede protagonista le due opere, rimarcando l'essenza della rappresentazione e relegando gli artisti al ruolo di comprimari. Tutto ciò accade nel centro storico di Frosinone, al 91 di Corso Garibaldi nell'ambito dell'evento Città Futura ideato da "zerotremilacento". La mostra, promossa dal Collettivo "ad Arte in Dimora - Discovery of Urban Sites" rientra nel programma espositivo 2021.
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