Memorie. Fernando Battista, lo sguardo altrove 

26.04.2021

di Rocco Zani

Di Fernando Battista - della sua incredula generosità - posseggo un'opera preziosa, "reclusa" in una teca trasparente come a sentenziarne la remota sacralità. E' di un rosso sabbioso, spesso, di granulare intensità. E la teca, in questo caso, non è soltanto custodia o tutela dell'idea cromatica, piuttosto parte integrante della narrazione. Quasi a sottolinearne la dimensione di reperto eppure tollerante valore formale. E' un'opera dei primi anni ottanta e segna a mio avviso lo spartiacque tra il realismo lirico che ne aveva - fino ad allora - forgiato il racconto e quel mondo nuovo - fatto di aspirazioni, curiosità, dubbi, tentazioni - che fatalmente incide l'andare di ogni vero artista.

Ma non è un distacco o uno strappo, piuttosto il capitolato di un inedito accadere. E quando ciò si rappresenta si scorgono le innumerevoli tracce del remoto. Perché quelle sono - comunque - genesi di ogni prologo. Come a dire che l'approdo non è mai l'ultima sosta bensì una stazione di transito. Come lo è stato il "realismo sociale" di una giovinezza palpitante che ci ha regalato corpi e volti accesi, o "interni" di angoscia e ripensamento. Come lo è stata la figurazione dilatata e "lievitante" (per dirla con le parole di un datato Massimo Bignardi) della piena maturità. Come è la forma "offesa" e ripudiata degli ultimi anni.

Un lavoro in progress diremmo oggi dove ogni dimensione nasce da uno sguardo posto verso l'altrove e non già nei confini "amorfi del mero ricordo".

Rileggendo oggi un testo che gli dedicai alcuni decenni fa, mi piace ricapitolare quel titolo fatto di "battaglie avventurose". Forse è qui la sua storia. Di uomo e pittore. Nell'occhio intransigente ma avventuroso.

Brevi cenni biografici

Fernando Battista, nato ad Isernia nel 1941, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Napoli. È presente nella Storia dell'arte italiana per generazioni di Giorgio di Genova (Edizioni Bora), sul Tomo II de La pittura in Italia - Il Novecento/2, a cura di Carlo Pirovano (Edizioni Electa) ed in diverse pubblicazioni, cataloghi e riviste di rilevanza nazionale. Dal 1962 al 1967 ha insegnato all'Istituto d'Arte di Corato, in provincia di Bari. Successivamente all'Istituto d'Arte di Isernia e dal 1970 al Liceo Artistico di Cassino. Battista è stato allievo ed amico di Renato Guttuso. Muore nel 2018.

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