Molise, lo spot della discordia
Non abbiamo saputo trovare un titolo migliore per provare a fare una riflessione intorno a quanto sta accadendo in questi giorni in merito allo spot con cui il Molise si sta presentando sulle reti Rai. Una iniziativa fortemente voluta, ideata e realizzata dall'Assessorato al Turismo della Regione Molise. Uno spot costato 500.000 Euro. Uno spot che avremmo dovuto forse vedere nel mese di marzo e che invece sta andando in onda in questi giorni, quando grosso modo tutti sanno già da tempo dove andare a trascorrere le proprie vacanze.
L'aspetto tecnico del video è già stato ampiamente oggetto di discussione. Una vera e propria levata di scudi contro un prodotto realizzato forse non nel migliore dei modi. Si è detto che altro non è che "una serie di immagini 'incollate' una dietro l'altra, senza alcuna ratio" e senza un vero messaggio da veicolare. E' stato definito un spot "vuoto".
Molti hanno notato e fatto notare e messo sotto accusa l'assenza di Campobasso, che è il capoluogo di Regione e che certamente avrebbe ben figurato in uno spot, pensiamo ad esempio ai Misteri o al Castello Monforte... così come si è messa sotto accusa l'assenza di Isernia che, era addirittura stata candidata a capitale della cultura e che con il suo paleolitico e non solo, avrebbe certamente ben figurato e che invece è sparita...
Esplicita e dura è stata la prese di posizione di note testate giornaliste locali. Nelle ultime ore, il Sindaco di Capracotta ha lamentato la totale assenza di un territorio, come il suo, praticamente dimenticato. Forte è stato anche l'intervento dell'Architetto Franco Valente, notoriamente riconosciuto come esperto del Molise, della sua sua storia e delle sue bellezze che, come suo solito senza giri di parole, ha parlato di uno spot che "E' costato 500.000 euro per segnalare monumenti chiusi al pubblico o inaccessibili per legge. L'arrampicata sulle Morge è vietata e comunque non attrezzata. Il Museo del Teatro di Sepino non è stato mai aperto. L'Annunziata di Venafro è chiusa al pubblico. Gli artigiani di Frosolone io non li ho mai visti. A Pietrabbondante non ci sono guide. UNA VERGOGNA".
Manifestamente diffidiamo degli interventi di quei rappresentati istituzionali che oggi palesano atti di accusa contro certe iniziative e poi votano nello stesso modo di chi queste cose le realizza... ma ci sono state prese di posizione anche dal mondo istituzionale che ha lamentato di aver saputo dello spot solamente dai Social... Eh si... perché non dobbiamo dimenticare che viviamo in una regione in cui la Maggioranza del Consiglio regionale, recentemente, ha pensato bene addirittura di "marinare la scuola perché non aveva fatto i compiti", non presentandosi in aula.
Insomma un vero e proprio pomo della discordia... E diciamo pure subito che siamo d'accordo con le critiche che abbiamo sentito... pur consapevoli che in 30 secondi non si può mettere dentro tutto. Ma non ci fermiamo a quelle e, come nostro solito, facciamo domande...
E la prima cosa che ci chiediamo è se davvero questo spot rappresenti il Molise! Un lettore attento potrebbe allora dirci... "domanda inutile dopo quanto detto sopra, quindi no"! Ma la nostra domanda è altra... ci chiediamo cioè se davvero sia il caso di continuare a dare del Molise una visione fiabesca e surreale come si sta facendo da troppo tempo. Una visione che non rispetta il Molise e le sue autentiche peculiarità... e che dovrebbe essere supportata da ben altra azione politico amministrativa, più che da photoshop... e che renda la nostra Regione davvero vivibile e appetibile.
Nello spot, è vero, mancano tantissime cose. Molte altre, troppe altre invece è bene che non ci siano pur meritando di avere una vetrina intercontinentale... Che dire delle condizioni in cui versa il sito archeologico di San Vincenzo al Volturno? Che dire del Museo di Santa Maria delle Monache di Isernia chiuso da 4 anni? Che dire delle condizioni pietose in cui versa il Verlascio di Venafro? E potremmo andare avanti con un lungo impietoso elenco...
Allora forse la via del turismo per la nostra Regione dovrebbe essere altra, quella che porta alla valorizzazione e riscoperta dei territori, rendendo accessibili e appetibili le innumerevoli bellezze che li caratterizzano! Con tutte le meravigliose chiese che esistono in Molise (pensiamo ad esempio alla Cattedrale di Termoli) si è mostrato il campanile di una chiesa privata e chiusa al pubblico. E i nostri castelli? E gli infiniti scorci dei nostri centri storici?
La domanda non è "Perché non ci sono?", ma "In che condizioni sono?". E allora, forse ci sbaglieremo, ma ripetiamo quanto la nostra Testata sta dicendo da molto tempo... in Molise, di certe cose continua a occuparsi chi del territorio e delle sue vere esigenze non ha vera conoscenza.
