Nella "rete" di un progetto inclusivo

07.06.2021

Di reti ne hanno segnato dieci i giovani immigrati, ospiti dell'Associazione Alderaan nella struttura di Cerro al Volturno (IS), che ieri hanno preso parte al "progetto rete" a Roma, insieme ai loro immancabili animatori. Ce l'hanno raccontata come una "giornata veramente indimenticabile", per alcuni di loro la prima in assoluto nella nostra Capitale, nella quale si sono divertiti ma soprattutto, si sono scoperti "maglie" di una rete di fraternità che ha permesso loro di condividere del tempo con tanti altri giovani come loro, provenienti da più parti del mondo, pur se "sfidandosi" in un torneo di calcio.

Nell'ambito delle attività legate al tema dell'integrazione, infatti, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, in condivisione con il Ministero degli Interni e con il supporto dei partner Eni e Puma, dal 2015 ha sviluppato il Progetto RETE, un'iniziativa rivolta ai ragazzi accolti nei Progetti SPRAR/SIPROIMI (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) presenti in tutto il territorio nazionale, per promuovere e favorire l'interazione tra pari e i processi di inclusione sociale ed interculturale tramite il calcio.

Hanno veramente ben figurato i "Ragazzi di Cerro" imponendosi per una rete a zero sui loro compagni provenienti da Campobasso, cedendo il passo per due reti a una a quelli ospiti a Casacalenda (CB) e imponendosi con un perentorio otto a zero sulla formazione capitolina che ha consentito loro di qualificarsi alla fase interregionale, insieme ai giovani ospiti nella struttura di Casacalenda (CB),che si terrà domenica 27 giugno a Castel Di Sangro (AQ), dove si incontreranno e confronteranno con ragazzi provenienti da strutture del Lazio, della Campania dell'Umbria e dell'Abruzzo. 

Ma dentro e oltre la sfida, il progetto rete è stato sicuramente per loro un'occasione speciale per "fare squadra" e rafforzare quei legami di fraternità che, pur vivendo nello stesso luogo, non sempre sono facili a motivo della diversa cultura e del diverso vissuto. Avere un obiettivo comune e perseguirlo insieme certamente aiuta quei processi di integrazione e fraternizzazione che in fondo raccontano quella che dovrebbe essere la vera identità dei progetti di accoglienza. 

Un'occasione speciale dunque, che ha reso la loro una domenica speciale. alla quale si sono a lungo preparati anche recandosi insieme a fare allenamento durante la settimana... con qualche defaiance di tanto in tanto, ma anche questo è servito e servirà a rendere più piacevole quel tratto di strada che la vita ha chiesto loro di condividere.   

©Produzione riservata

Unisciti al nostro canale Telegram, resta in contatto con noi, clicca qui