«No a ritardi, dentro c’è il destino del Paese»

26.04.2021

Il premier ha illustrato i dettagli del Pnrr: 248 miliardi per rilanciare l'Italia. Domani il discorso al Senato 

«Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano. Sono certo che l'onestà, l'intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti». Il premer Mario Draghi ha illustrato alla Camera dei Deputati il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) da oltre 200 miliardi, che dovrà essere inviato alla Commissione europea entro il 30 aprile e che, dopo l'approvazione, verrà finanziato dai fondi del Recovery Fund. Il testo integrale è stato trasmesso ieri dal governo al Parlamento. «Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr sia solo un insieme di progetti, tabelle e numeri», ha detto Draghi. «Ci sono le vite degli italiani, soprattutto dei giovani e delle donne e di chi è stato più colpito dalla crisi del Coronavirus». 

Il piano - nella visione del Premier - ha 3 obiettivi: la ripresa economica, il superamento delle difficoltà strutturali del Paese e la transizione ecologica. 

«La quota dei progetti verde è pari al 40% - ha detto Draghi -, quella dei progetti digitali il 27%. In più, il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio». Il Piano prevede inoltre 400 milioni «per favorire l'imprenditorialità femminile», e oltre 1 miliardo «per la promozione delle competenze in ambito tecnico-scientifico, soprattutto per le studentesse».

Un piano, quello messo in campo e che domani sarà presentato al Senato, che si prefigge 6 Missioni:

  • La prima riguarda i temi della Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura: destinati circa 50 miliardi;
  • La seconda riguarda la "Rivoluzione Verde" e la transizione Ecologica: stanziati quasi 70 miliardi;
  • La terza è sulle infrastrutture: destinati circa 31 miliardi;
  • La quarta  è sull'Istruzione e Ricerca: destinati quasi 32 miliardi;
  • La quinta è destinata alle politiche attive del lavoro e della formazione: stanziati circa 22 miliardi (+7,3 miliardi dalle risorse del React-Eu);
  • La sesta è sulla Salute: destinati 18,5 miliardi.
Ad occuparsi della messa in pratica delle iniziative e delle riforme - nonché della gestione delle risorse finanziarie - saranno i Ministeri e le autorità locali. Le funzioni di« monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea» sono affidati nello specifico al Ministero dell'Economia. Si prevede anche la creazione di una cabina di regia «presso la Presidenza del Consiglio», con il compito tra l'altro di «interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell'attuazione del Piano».
In qualche modo, dunque Draghi, arroga a sé il compito di affrontare le criticità. proprio come successo nelle scorse ore nel confronto con le istituzioni europee, in cui il premier ha fatto pesare tutto il suo peso.  

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