Non è "cambiata la vacanza", è diventata un bene di lusso
di Paolo Scarabeo
Ogni estate torna il confronto serrato: "Le vacanze al mare sono davvero troppo care o piuttosto sono cambiate le abitudini degli italiani?" Molti sostengono che i lidi vuoti non siano un problema di costi, ma di nuovo turismo lento ed esperienziale. La prova quotidiana, però, racconta una storia differente.
Una giornata, due realtà: 4€ vs 42€
Abbiamo voluto provare sul campo e l'immagine è impietosa:
Siamo andati in spiaggia libera, sempre affollata, ombrellone, stuoia e lettino, pranzo da casa, parcheggio da 4 € intero giorno, lontano 400 m dalla battigia.
E poi, ieri, in un lido attrezzato (ombrellone + 2 lettini), parcheggio comodo, davanti al lido: 42€.
Tradotto su scala settimanale: 28 € su spiaggia libera, contro 294 € in lido, in entrambi i casi con il pranzo portato da casa.
L'estate 2025 registra un calo di presenze e consumi negli stabilimenti balneari tra il 20 e il 30% rispetto allo scorso anno. In luglio si è toccato un -15% medio nazionale, con punte del 25% in Calabria ed Emilia-Romagna .
Assobalneari parla di lidi frequentati solo la domenica, ma vuoti nei giorni feriali, attributo della situazione economica fragile delle famiglie. Il caro-vita, con bollette, affitti e mutui alle stelle, riduce drasticamente il budget destinato alle vacanze .
Secondo Altroconsumo, una postazione standard in lido costa in media 212 € a settimana (+5% sul 2024, +17% rispetto al 2021).
Il Codacons accusa i balneari di lamentarsi dopo aver alzato troppo i prezzi, ricordando che i costi per lidi e piscine sono aumentati del 32,7 % dal 2019.
Sul fronte mediatico, Alessandro Gassmann ha attaccato i gestori sui social con un post velenoso: "Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio. Capito come?" . Anche il giornalista Salvo Sottile ha denunciato lidi deserti e prezzi esagerati: "Se trattate le persone come polli da spennare… per forza preferiscono la spiaggia libera". Esattamente l'impressione che abbiamo avuto noi, in questi giorni, in cui abbiamo voluto testare quanto accade in questa strana estate italiana.
Le associazioni, invece, sottolineano che esistono lidi per tutte le tasche e lanciano appelli alle istituzioni affinché non smantellino il settore .
Confcommercio si mostra ottimista: prevede un agosto da record, con 18 milioni di italiani in viaggio e una spesa media pro capite di 975 € . Assoturismo-Confesercenti stima 110 milioni di presenze tra giugno e agosto (+1,1 % sul 2024), spinte soprattutto da turisti stranieri.
Eppure, le cifre si scontrano con la realtà dei lidi vuoti e delle presenze in calo: "I dati non combaciano con la realtà dei balneari", commenta Antonio Capacchione del SIB .
Il panorama si complica nel quadro delle concessioni balneari: secondo Legambiente, fino al 70% della costa balneabile è occupato da lidi privati, stima che arriva all'81% secondo Coste360.
La direttiva Bolkestein richiederebbe gare pubbliche per assegnare le concessioni, ma in Italia persiste il rinnovo automatico che favorisce gli stessi gestori da decenni .
Conclusione: un mare sempre meno per tutti!
I numeri e i fatti parlano chiaro: lidi semideserti, caro spiaggia, famiglie in difficoltà, stipendi al palo e tra i più bassi d'Europa. La dicotomia tra spiagge libere affollate e lidi vuoti non è un cambio culturale, ma economico. Il mare - patrimonio di tutti - rischia di diventare un lusso.
Finché un ombrellone resta vuoto e la spiaggia libera trabocca, il vero motivo non è "le vacanze sono cambiate", ma chi può ancora permettersele. Poi sarà pure vero che molti stanno preferendo "vacanze diverse", ma la realtà sta raccontando una storia diversa di cui faremmo bene a renderci conto!
