Opportunismo o opportunità? Quale futuro si prospetta

03.11.2021

di Gian Marco Di Cicco

I venti maggiori esponenti della politica internazionale, nei giorni scorsi, si sono riuniti a Roma per discutere delle istanze fondamentali, alle quali le istituzioni governative mondiali e la società globale sono chiamate a rispondere. Intervenire urgentemente sul cambiamento climatico, attraverso azioni concrete di ridimensionamento delle emissioni di sostanze nocive, e creare le condizioni più ottimali per un'equa distribuzione dei vaccini anti - Covid 19 in tutti i continenti diventa indispensabile per la sopravvivenza del genere umano. Mai quanto in questi ultimi anni, le nuove generazioni soprattutto, cercano di invogliare i "grandi della Terra" a rispondere alle esigenze della società futura, la quale dovrà pagare le conseguenze di disastri ambientali e sanitari mai vissuti prima, a causa di politiche industriali mirate alla ricerca del profitto e non del benessere della collettività. 

Le nuove generazioni, inoltre, dovranno affrontare dei gap economici e occupazionali notevoli, rispetto alle classi dei propri genitori.
L'intervento - seppure tardivo - dei leader mondiali si innesta in una spinta sempre più importante da parte della politica verso scelte finalizzate alla "transizione ecologica". Questa si identifica nel processo di innovazione tecnologica per la realizzazione di un cambiamento nella nostra società, tenendo conto del rispetto dei criteri per la sostenibilità ambientale. Al centro dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite c'è proprio il tema dello sviluppo sostenibile nella dimensione economica, sociale e in quella ambientale. Tra i tanti obiettivi ci sono quelli riguardanti le misure ecologiche urgenti per contrastare i cambiamenti climatici, per tutelare gli oceani, i mari e le risorse marine e per gestire le foreste, combattendo la desertificazione.
L'impegno da parte delle più grandi potenze mondiali alla salvaguardia delle risorse naturali diventa fondamentale per cercare di attenuare gli effetti di un disastro oramai imminente. Riunire attorno ad un tavolo i colossi dell'inquinamento è utile a comprendere le linee programmatiche e gli interventi concreti da realizzare.

La difficile emergenza sanitaria che, da oltre un anno, i cittadini del mondo stanno vivendo; la precarietà delle relazioni internazionali dovuta alle iniziative economiche dei principali attori statali; l'instabilità politica di alcuni Paesi del Medio Oriente, come l'Afghanistan, minacce per l'Occidente, a causa soprattutto della deriva dei diritti umani che ne consegue, hanno fatto sorgere notevoli interrogativi sul futuro della civiltà umana e delle nuove generazioni. La stabilità della società mondiale è messa in discussione da molteplici punti di vista: politico, economico, umanitario e ambientale.

È necessario, di conseguenza, che il monito proveniente dalla società civile e dai giovani sia accolto dalla leadership mondiale per arrivare ad interventi a tutela della collettività e della sopravvivenza delle risorse naturali del mondo. In sintesi, ci si augura che, nel più breve tempo possibile, si arrivi ad una ripresa duratura, sostenibile ed inclusiva, affinché la metafora del getto della monetina nella Fontana di Trevi non sia solo una scelta goliardica e televisiva ma sia di buon auspicio per la realizzazione di scelte politiche serie. Concludendo, un importante stimolo a non perdere la fiducia nelle più nobili aspettative di futuro può essere tratto dalle parole di Wiston Churchill, il quale, rivolgendosi alle nuove generazioni diceva: "Abbiamo bisogno di voi più che mai ora, siate la brezza del cambiamento. Il vostro momento è arrivato". 

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