Ora l'ignoranza sta prendendo il largo
Un atto di vile follia, l'aggressione al Presidente Toma e al suo consigliere Maurizio Tiberio. E' tempo che la politica faccia un profondo mea culpa e ponga rimedio immediato al clima di odio che da troppo caratterizza l'agone politico.
E' di assoluta gravità quanto verificatosi all'ora di pranzo di oggi, venerdì 14 maggio, in pieno centro a Campobasso. Un episodio mai verificatosi prima. Il presidente della Regione Donato Toma e il suo collaboratore e consigliere Maurizio Tiberio sono stati aggrediti non solo verbalmente, ma anche fisicamente.
Mentre erano a pranzo in un locale di via De Attellis, improvvisamente sono stati aggrediti verbalmente da due ragazzi che passavano e che potevano avere all'incirca 25 anni, i quali hanno iniziato ad insultare il presidente Toma, con frasi volgari e offensive, che per ovvie ragioni omettiamo. Maurizio Tiberio ha avvicinato uno dei due intimandogli di smetterla per evitare di chiamare le Forze dell'Ordine per l'identificazione.
Il ragazzo, di tutta risposta, gli ha rifilato una testata. Camicia piena di sangue e setto nasale rotto. I tanti testimoni presenti hanno immediatamente allertato le forze dell'Ordine che prontamente giunte sul posto, hanno fermato e identificato i due ragazzi, uno dei quali per altro si era dato alla fuga, e raccolto le testimonianze dei presenti.
"Questo è il frutto del clima di odio che si è creato in questi mesi - ci ha riferito Tiberio - direttamente dal Pronto Soccorso del Cardarelli. Sono arrabbiato non tanto per il dolore e per il setto nasale rotto - ma perché ormai l'odio e la violenza stanno pervadendo il Molise.""Eravamo seduti al ristorante - ci ha riferito il governatore Toma - quando due ragazzi che passavano in zona hanno iniziato ad insultarci. Il mio collaboratore rivolgendosi a loro ha detto di voler chiamare la Polizia e per tutta risposta ha ricevuto una testata. Sono giunti sul posto sia la Polizia, sia i Carabinieri e i ragazzi sono stati identificati. Ovviamente procederemo presso la Procura, mi dispiace per Maurizio che ha rimediato la rottura del setto nasale. Questo, purtroppo, è il frutto del clima d'odio che è presente sui social. Hanno continuato ad insultarci anche alla presenza della Polizia, ripetendo frasi che vengono riportate sui social dalla macchina del fango. E' un episodio vergognoso".
"Assurdo e incommentabile - ha scritto sulla sua pagina facebook l'euro parlamentare Aldo Patriciello - quanto accaduto oggi a Campobasso. Piena e totale solidarietà al Presidente Donato Toma e a Maurizio Tiberio per la vile e inqualificabile aggressione subita. Siamo in presenza di fatti di una gravità inaudita che nulla hanno a che fare con il dibattito politico e men che meno con il sacrosanto diritto di critica dei cittadini. Sono profondamente indignato, sia come politico che come semplice cittadino. Questa è violenza allo stato puro da condannare senza se e senza ma: un atto inqualificabile che non si può tollerare in una Regione come il Molise che fonda da sempre sui valori di tolleranza e rispetto reciproco la sua identità storica e culturale. È una vicenda sconcertante: frutto, purtroppo, di un clima di odio e rancore creato ad arte negli ultimi mesi. Qualcuno dovrebbe interrogarsi, fare mea culpa e, se possibile, vergognarsi".
Solidarietà espressa con una nota anche dal Movimento 5 Stelle: "Il MoVimento 5 Stelle Molise esprime piena e incondizionata solidarietà al presidente della Regione Donato Toma e al suo collaboratore Maurizio Tiberio, vittime oggi di un atto di violenza. Violenza, sia verbale sia fisica, che non può e non deve mai essere giustificata di fronte a qualsiasi motivazione.
E' certamente un accadimanto che porterà con sé le ragioni di una lunga e approfondita riflessione che chiederà di rivedere i toni del confronto nei palazzi come fuori da essi, sui social come nella vita reale.
Dalla redazione di QuintaPagina, la più vera e totale solidarietà al Presidente Toma e al suo consigliere Tiberio e insieme l'invito a riqualifica i termini del discorso per ridare alla politica lo scenario che merita, che certo non può essere quello cui oggi l'intero Paese ha assistito.
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