Otto meraviglie e un sogno bilingue: i ragazzi di Cerro raccontano il mondo con “My Eight Wonders”

03.07.2025

di Paolo Scarabeo

C'è una luce nuova che brilla tra le montagne dell'Alto Volturno. Non è quella dell'alba, né quella del tramonto ai cui meravigliosi colori gli abitanti della Valle pur sono abituati: è la luce dell'immaginazione, della crescita e della bellezza che nasce sui banchi della Scuola Media "Dante Alighieri" di Cerro al Volturno, dove otto giovanissimi studenti si sono scoperti, per un giorno, autori. Veri. Con la A maiuscola.

"My Eight Wonders" - questo il titolo della raccolta bilingue di fiabe scritta dagli alunni della classe III - non è solo un libro. È un viaggio. È un ponte tra le lingue, tra l'Italia e il mondo, tra il sogno e l'impegno. È la prova tangibile che la scuola, quando ci crede davvero, sa diventare officina di meraviglie.

Martedì 8 luglio, alle 18:30, nell'aula consiliare del Comune, Cerro si stringerà attorno a questo piccolo grande miracolo di creatività condivisa. Una presentazione pubblica che non sarà una semplice "passerella" ma una vera e propria festa della parola, della cultura e della comunità. Perché in fondo, lo sanno bene qui, ogni fiaba ha bisogno di essere raccontata, ma anche ascoltata. E amata.

Dietro ogni pagina, ogni personaggio, ogni incanto di "My Eight Wonders" ci sono volti, mani, cuori: quelli di Elena Ciummo, Federico D'Agostino, Giada Iannetta, Luca Marino, Alyson Martino, Matteo Mazzocco, William Romei e Massimo Rossi. Otto ragazzi, otto mondi, otto meraviglie. Ognuno di loro ha portato sulla carta un pezzo di sé, tra fantasia e realtà, tra italiano e inglese, tra scuola e vita.

Ma se gli autori sono gli attori principali di questo palcoscenico narrativo, non si può non rendere omaggio ai registi di questo spettacolo didattico: i docenti Mariella Giancola, Paola Pontarelli, Valentina Di Meo e Flavio De Vivo, che con dedizione e sguardo lungimirante hanno saputo accompagnare i ragazzi in questo straordinario percorso. Il loro lavoro non è solo insegnamento: è semina, è ascolto, è presenza.

E non è mancato l'applauso delle istituzioni. Il Sindaco Remo Di Ianni, emozionato, ha voluto sottolineare con parole semplici ma profonde l'importanza di un'iniziativa che unisce sapere e territorio: «Un vero e proprio orgoglio per la nostra scuola - ha detto - per l'intera comunità scolastica e per tutto il territorio. Un sentito ringraziamento ai docenti che hanno guidato questo progetto con passione e professionalità, un grazie grande ai fantastici otto piccoli autori e un ringraziamento speciale anche alle famiglie, che con il loro sostegno hanno contribuito in modo concreto alla realizzazione di questo progetto. La sinergia tra scuola e famiglia rappresenta il fondamento di una comunità educante solida e coesa».

In un tempo in cui spesso si piange la disattenzione dei giovani e la povertà di stimoli, ecco una lezione che arriva da un piccolo comune montano e risuona potente: la cultura è ancora capace di parlare, e i ragazzi sono ancora capaci di ascoltarla - se gliene diamo gli strumenti, il tempo e la fiducia.

"My Eight Wonders" non è soltanto il titolo di un libro. È la dimostrazione che l'ottava meraviglia del mondo, forse, è proprio questa: una classe, una scuola, un paese che scelgono di credere nei sogni scritti a due mani — in italiano e in inglese, ma soprattutto con il cuore.

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