Papa e giovani, patto per una economia di pace

24.09.2022

Francesco ad Assisi per Economy of Francesco: "Una nuova economia non è utopia" e poi "fate chiasso"

Trasformare l'economia che uccide in un'economia della vita, in tutte le sue dimensioni. E' questa la chiamata che papa Francesco ha rivolto ai giovani economisti riuniti al teatro Lirick di Assisi per l'incontro internazionale di The Economy of Francesco. Dopo un'attesa lunga tre anni, a causa della pandemia, la riunione è stata soprattutto un momento di festa, in primis per lo stesso Pontefice. Sceso dall'elicottero in sedia a rotelle intorno alle 9.30, Francesco si è alzato per poter salutare in piedi la delegazione di bambini delle scuole cittadini, schierata ad accoglierlo. 

Con loro il Papa si è fermato a lungo, prima di ricevere il benvenuto del comitato di accoglienza e del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, Domenico Sorrentino. Poi l'entrata nel Teatro dove lo aspettavano i mille ragazzi e ragazze arrivati da oltre 120 Paesi. Sul palco, una rappresentanza di trenta di loro, tra cui otto testimoni che hanno raccontato le loro storie. Poi, il discorso del Papa pronunciato in italiano e infarcito da numerose aggiunte a braccio. Prima fra tutte: "Fate chiasso, non lasciateci tranquilli", ha detto il Pontefice ridendo.

Poi ha lanciato un appello ai giovani affinché trasformino "un'economia che uccide in un'economia della vita". "La nostra generazione vi ha lasciato in eredità molte ricchezze, ma non abbiamo saputo custodire il pianeta e non stiamo custodendo la pace". "Voi siete chiamati - ha detto Francesco - a diventare artigiani e costruttori della casa comune, una casa comune che 'sta andando in rovina'. Una nuova economia, ispirata a Francesco d'Assisi, oggi può e deve essere un'economia amica della terra e un'economia di pace. Si tratta di trasformare un'economia che uccide in un'economia della vita, in tutte le sue dimensioni".

Così Francesco ha chiesto che il lavoro torni al centro dell'economia: "Non dimenticatevi del lavoro, non dimenticatevi dei lavoratori". "Il lavoro è già la sfida del nostro tempo, e sarà ancora di più la sfida di domani. Senza lavoro degno e ben remunerato i giovani non diventano veramente adulti, le diseguaglianze aumentano. A volte si può sopravvivere senza lavoro, ma non si vive bene. Perciò, mentre create beni e servizi, non dimenticatevi di creare lavoro, buon lavoro, lavoro per tutti".

Ed è poi tornato a parlare dell'inverno demografico in Italia e in generale in Europa e ha sottolineato, al proposito, che la condizione della donna: c'è "la schiavitù della donna - ha detto -: una donna che non può essere madre perché, appena incomincia a sentire la pancia, la buttano fuori dal lavoro. Le donne incinte non le fanno lavorare".

L'incontro si è concluso con la firma del documento... il "patto per una economia di pace", firmato dai giovani e dal Papa.

©Produzione riservata

Segui la nostra informazione anche su Facebook, su Twitter o unendoti al nostro canale WhatsApp