Papa Leone XIV: «Desidero una Chiesa unita, fermento di un mondo riconciliato»

21.05.2025

Mentre "Piazza San Pietro" si pone con sempre più forza al centro dei colloqui perché nel mondo torni la pace, è bello riascoltare le parole di Papa Leone XIV e rivivere, nel racconto di chi c'era, i momenti dell'inizio del suo pontificato

di Sabrina Fasano

È stato bello accogliere il primo Angelus del Papa neoeletto. Ero tra le circa 150 mila persone riunite in Piazza San Pietro. Un boato ha accompagnato l'apparizione di Papa Leone XIV sulla loggia delle benedizioni: "Viva il Papa!", ha scandito più volte la folla, seguita da cori di "Leone, Leone", tra applausi e bandiere provenienti da tutto il mondo.

Prima di celebrare la Santa Messa, il pontefice si è recato nella Basilica per una visita alla tomba di San Pietro. Solo successivamente ha avuto inizio la liturgia. Durante la celebrazione, Papa Leone XIV ha ricevuto il Pallio e l'Anello del Pescatore: il primo gli è stato imposto dal cardinale Mario Zenari, mentre il secondo è stato consegnato dal cardinale Luis Antonio Tagle.

Il momento è stato solenne ed emozionante. Il Papa si è visibilmente commosso nell'indossare l'Anello del Pescatore, simbolo della sua autorità come Vescovo di Roma e successore di San Pietro.

Molti i temi toccati nel corso dell'omelia, dai giovani ai conflitti ancora in corso. Nel messaggio del Regina Coeli, Papa Leone XIV ha ricordato: «In questa domenica, da sessantadue anni, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Oggi, dunque, fratelli e sorelle, ho la gioia di pregare con voi e con tutto il Popolo di Dio per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa. La Chiesa ne ha tanto bisogno!». E ha aggiunto: «È importante che i giovani e le giovani trovino, nelle nostre comunità, accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale, e che possano contare su modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli».

Papa Leone XIV ha poi ricordato con commozione la morte di Papa Francesco: «Ha riempito di tristezza il nostro cuore. In quelle ore difficili ci siamo sentiti come quelle folle di cui il Vangelo dice che erano come pecore senza pastore. Proprio nel giorno di Pasqua abbiamo ricevuto la sua ultima benedizione. E nella luce della Resurrezione abbiamo affrontato questo momento, nella certezza che il Signore non abbandona mai il suo popolo: lo raduna quando è disperso e lo custodisce come un pastore, il suo gregge».

Dopo la Santa Messa, moltissimi fedeli si sono recati presso la Basilica di Santa Maria Maggiore per far visita alla tomba di Papa Francesco. Attimi di disordine, dovuti al ritrovamento di una borsa abbandonata all'interno, hanno causato il temporaneo blocco della fila, rallentando notevolmente lo scorrimento e generando momenti di tensione.

Non è mancato un appello accorato per la pace in Ucraina: «Porto nel mio cuore le sofferenze dell'amato popolo ucraino. Si faccia il possibile per giungere al più presto a una pace giusta e duratura. Siano liberati tutti i prigionieri, i bambini possano tornare alle loro famiglie», ha dichiarato il Papa dopo la recita del Regina Coeli. 

Mi rivolgo ai potenti del mondo: mai più la guerra.

Nell'odierno scenario drammatico di una terza guerra mondiale a pezzi – come più volte detto da Papa Francesco – mi unisco anche io a questo appello sempre attuale: mai più la guerra».

Infine, ha espresso profonda preoccupazione per la situazione a Gaza: «Mi addolora profondamente quanto accade nella Striscia di Gaza: cessi immediatamente il fuoco. Si presti soccorso alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi».

È stato bello esserci e, sono certa, Papa Leone saprà essere, soprattutto per noi più giovani, un vero punto di riferimento. 

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