Passo dopo passo. Intervista a Paolo Cardone, pellegrino sul Cammino di Santiago

17.01.2022

di Mariarosaria Di Renzo

È stato per me un grande onore, oltre che un immenso piacere, chiacchierare con Paolo Cardone, stimato fotografo molisano e mio caro amico, che ha compiuto un viaggio percorrendo a piedi il cammino francese verso Santiago de Compostela. Un tragitto, durato circa 40 giorni, che da tempo egli aveva in animo di fare, un sogno che si è avverato dopo la scomparsa della sua amata mamma, avvenuta lo scorso 24 giugno. Questo avvenimento ha lasciato un grande vuoto in lui.

Il viaggio e i luoghi

In ottobre Paolo sale su un autobus che lo porta fino all'aeroporto di Roma e da lì raggiunge la Francia. Il 5 ottobre inizia il cammino da Saint Jean Pied de Port per giungere a Santiago il 10 novembre. Con lui porta uno zaino di 16 kg, contenente un sacco a pelo e il necessario per vestirsi, curarsi e fotografare. Dopo una settimana, però, dovrà decidere di alleggerirlo di circa 4 kg per camminare più agevolmente! Nei dormitori aveva solo il letto. Le lenzuola non gli venivano fornite a causa delle norme anti-Covid. Durante il cammino, essendo spesso da solo, ha avuto modo di pensare, pregare e catturare immagini. Ha scattato più di 5000 fotografie! I posti che ha avuto modo di attraversare sono tutti incantevoli: ricchi di vegetazione, alberi imponenti e rigogliosi, vigneti dove il primo filare non era vendemmiato, perché i grappoli d'uva rimanessero a disposizione dei pellegrini che volevano ristorarsi. Lungo la strada ha spesso trovato cesti colmi di frutta a cui ha attinto per smorzare la sensazione di fame. Ogni tanto incontrava anche qualche animale, anch'esso solo, col quale giocare e percorrere un po' di strada insieme..! Le località visitate, i pueblo, sono quasi tutti paesini con pochi abitanti, ma con chiese meravigliose. Il villaggio che lo ha maggiormente colpito è stato O Cebreiro, luogo dove vivono solo 8 persone, ma dove è presente una delle chiese più antiche e belle che egli abbia mai visto. È un posto che lo ha molto affascinato, nonostante abbia faticato tanto per arrivarci, poiché faceva freddo e nevicava. Nella chiesa ha ascoltato il rosario e la santa messa. È consuetudine celebrare messa per i pellegrini durante il cammino! Altre città di grande fascino sono state Los Arcos, Ventosa, Logrono, Muxia, Burgos e Roncesvalles.

Le persone

Durante il lungo viaggio, Paolo ha conosciuto tante persone, di ogni nazionalità, spinte a intraprendere il cammino dalle motivazioni più varie: la perdita del lavoro o di una persona cara o semplicemente per curiosità. Solo pochi erano mossi dalla fede. Tutti stravaganti e affascinanti nel contempo, addirittura un uomo con una gamba sola e uno malato di Parkinson. Due gli incontri che gli sono rimasti nel cuore e che mi ha raccontato, anche con un poco di emozione. Il primo era un signore coreano, molto eccentrico, benestante, col quale ha percorso diversi tratti di strada. Probabilmente metteranno in campo alcuni progetti insieme, ha molto apprezzato le foto di Paolo e vorrebbe realizzare una pubblicazione. Ha poi conosciuto Julie e Nasser. Julie aveva intenzione di diventare suora ma, prima di prendere la decisione definitiva, ha voluto fare il percorso di Santiago e ha conosciuto Nasser, anche lui in cerca di certezze dalla vita. Si sono innamorati e sposati lo scorso aprile. Da allora, vivono da pellegrini per strada in assoluta povertà e diffondono la parola di Dio. Anche questo incontro ha lasciato un segno nell'animo di Paolo. Altra persona che è stata un esempio di generosità è stata Lupe, una contadina del posto che, accortasi che egli aveva sbagliato strada, forse distratto dal cellulare, lo ha rincorso per indicargli di nuovo la strada giusta. Ha percorso con lui quasi 3 km a piedi augurandogli di terminare il cammino senza sbagliare più strada..! Con alcuni altri pellegrini si ritrovava spesso negli albergues e questo era uno dei momenti più piacevoli della giornata perché si dividevano attività ed emozioni con gli altri. Era una vera e propria vita comunitaria: si faceva la spesa dopo aver deciso cosa mangiare, si cucinava insieme e spesso si dormiva nella stessa camerata, dove c'erano fino a 8 letti. Questo per risparmiare il più possibile sul pernottamento: un letto poteva costare anche 8 euro. I pasti rispecchiano le caratteristiche dei posti e le "esigenze" del pellegrino! Il cibo è salutare, classiche le colazioni con cappuccino e dolcetto. Solitamente si mangiano patate, carne, uova, yogurth, formaggi, pesce fritto, zuppe. La pizza, ahimè, non era molto saporita!

Le emozioni, gli insegnamenti e i consigli

Il viaggio per Santiago è stato ricco di emozioni e talvolta anche di segni divini. Un episodio lo ha particolarmente colpito. Insieme a un gruppetto di persone egli giunge al monastero de Santa Clara a Carrion de los Condes dove dimorano suore clarisse. All'interno della chiesa si recita il rosario e lui dall'esterno, decide di ascoltare e pregare con i suoi compagni. Al termine della preghiera, una suora esce, chiede proprio e soltanto a lui di avvicinarsi e gli regala un tau in legno, oggetto prezioso che, da allora, porta sempre al collo. È il 24 ottobre e sono trascorsi esattamente 5 mesi dalla morte della mamma! Indescrivibile poi l'emozione quando è giunto a Santiago, al cospetto del maestoso santuario di S. Giacomo. E poi l'arrivo a Finisterre, dove un tempo si pensava che finisse la terra e dove è collocato il cippo che indica il km zero. La tradizione vuole che il pellegrino cerchi sulla spiaggia una conchiglia, simbolo del cammino e faccia un bagno purificatore nell'oceano. Poi ancora Muxia, villaggio di pescatori, dove sugli scogli di fronte all'oceano Atlantico, sorge il santuario di Nosa Senora da Barca! Spesso Paolo ha pensato di non riuscire a portare a termine il viaggio, è stato preso molte volte dallo sconforto, ma la preghiera e la forza di volontà lo hanno molto sostenuto. Non ha quasi mai pensato al traguardo, a quanti km mancassero ancora per raggiungere la meta, ma solo a mettere un passo dopo l'altro. Ha intrapreso il viaggio rivestendosi di umiltà e pazienza, senza portare fretta. Ha compreso che la vita va vissuta con semplicità, adottando il motto del carpe diem e apprezzando tutto ciò che ti viene offerto nel quotidiano. Consiglia a tutti di fare questo viaggio, perché arricchisce l'anima e cura il corpo. Nei suoi progetti futuri è prevista una mostra al circolo sannitico di Campobasso, che sarà organizza dal comune e dove incontrerà anche i cittadini che vorranno ascoltare la sua esperienza. È prevista inoltre una pubblicazione di fotografie che testimoniano senza ombra di dubbio le bellezze che ha visitato. In più, è sua ferma intenzione ripartire la prossima primavera per effettuare stavolta il percorso portoghese, che parte da Lisbona per giungere sempre a Santiago.

Conclusioni

Ringrazio di cuore Paolo per questa testimonianza che, indirettamente, ha permesso anche a me di fare questo viaggio, anche se in modo virtuale. Mi sono spesso emozionata nel seguirlo giornalmente sulla pagina facebook che aveva appositamente aperto per aggiornarci sui suoi spostamenti e per inviarci foto e video. Aspetto impaziente la pubblicazione che conserverò gelosamente, per avere traccia dei posti meravigliosi che egli ha avuto la fortuna e la determinazione di attraversare.

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