Pesca in ginocchio. Il caro gasolio prostra un settore già in profonda crisi

12.03.2022

Manzo: "Ancora in attesa dei ristori Covid, ora anche il caro carburante"

Il caro gasolio sta mettendo in ginocchio tutti i settori produttivi del Molise. Tra questi anche la pesca sta vivendo disagi insostenibili, momenti di enorme difficoltà per un settore fermo da giorni.

Ma l'emergenza sta soffocando l'intero indotto, dalla ristorazione al turismo. In assenza del pescato locale, genuino e di altissima qualità, va in crisi anche il turismo enogastronomico della costa molisana.

"È un momento difficile, - ha scritto in una nota Patrizia Manzo del M5S - che dovrebbe vedere una risposta unitaria della politica, alla ricerca di soluzioni reali ed immediate. È con questo spirito che ho voluto presentare una mozione in Consiglio per accelerare l'erogazione dei ristori Covid 19 destinati proprio alla marineria regionale. Trovo infatti incomprensibile ed inaccettabile che, nonostante l'impegno di oltre un milione di euro per i ristori Covid al settore pesca, l'Arsarp (Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca) non abbia ancora pubblicato il relativo bando.

Ora, a due mesi dal doveroso stanziamento di risorse, la situazione dell'intero comparto è aggravata dal caro gasolio. A maggior ragione, dunque, non possiamo più attendere le lungaggini di una burocrazia spesso distante dai problemi reali dei cittadini.

In Aula, in risposta alla presentazione della mia mozione urgente, il presidente Toma si è impegnato a sollecitare l'Agenzia affinché il bando veda la luce entro una settimana.

La questione è di particolare urgenza, perché il comparto della pesca da mesi vive in una situazione molto precaria, ora resa addirittura insostenibile dall'aumento dei prezzi del carburante. Infatti, dal 7 marzo tutte le marinerie italiane, compresa quella molisana, sono in sciopero per urlare la loro situazione drammatica.

Situazione che va affrontata, inutile girarci intorno, a tutti i livelli istituzionali. Gli interventi regionali non potranno soddisfare appieno i bisogni della marineria. Accogliamo perciò con interesse l'impegno del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, che ha annunciato un sostegno finanziario alle imprese della pesca, alla luce delle difficoltà causate dal Covid e dal caro carburante.

Speriamo che le parole del presidente Toma trovino un concreto riscontro, perché un'ulteriore attesa rischierebbe di diventare un vortice capace di inghiottire definitivamente la marineria molisana.

Dal canto nostro, manterremo alta l'attenzione e vigileremo affinché si diano risposte al settore".

Pescatori in assemblea ad Ancona
Pescatori in assemblea ad Ancona

Intanto la maggioranza della marineria dice "Sì" al prosieguo della protesta contro il caro carburanti con lo stop della pesca.

Ad Ancona la maggioranza delle marinerie d'Italia ha espresso oggi il proprio parere favorevole a rimanere in porto, mentre i marittimi dell'Alto Adriatico, Chioggia e Rimini, sono titubanti, preferiscono tornare in mare.

E' stata particolarmente animata la riunione nel capoluogo marchigiano dove una delegazione del Molise, con il presidente dell'associazione Armatori Paola Marinucci, ha partecipato annunciando la decisione di "proseguire con il blocco dei pescherecci".
"Siamo quasi tutti d'accordo - ha dichiarato Marinucci - nel proseguire la protesta. Puglia, Calabria, Abruzzo, Lazio e Marche la pensano come noi in Molise. Solo dall'alto Adriatico sono dubbiosi. Domani ci sarà una nuova riunione e domenica è prevista la decisione ultima".

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