Premio Letterario "RiviNigri": Marino, Giorgio e Cimadomo i vincitori

02.08.2023

Si è svolta domenica 30 Luglio al Salone del Libro di Rionero Sannitico la premiazione del Primo Premio Letterario Nazionale "RiviNigri", svoltosi nel contesto della Settimana del Libro e promosso Associazione Culturale "don Milani" in collaborazione con la nostra Testata e con il Patrocinio del Comune di Rionero Sannitico (IS) dal cui antico nome il Concorso prende il nome.

Una Prima Edizione che ha visto la partecipazione di autori dal Molise, ma anche anche da altre regioni Italiane come l'Abruzzo, la Puglia, le Marche, la Campania, il Lazio, il Piemonte. La Giuria presieduta dal Giornalista e Scrittore di fama nazionale Paolo De Chiara, dal Prof. Antonio Sorbo, giornalista e scrittore, dal giornalista Sergio Di Vincenzo, dalla prof.ssa Anna Pezzella e dalla Sig.ra Sara Cappello, vice Presidente dell'Associazione Culturale "don Milani".

Per la Categoria Poesia, sono stati premiati: al primo posto Lucia Marino con la poesia Provo a darmi voce, al secondo posto Flavia Fiore con la poesia Oltre l'Infinito, al terzo posto Giuseppe Campana con la poesia In Cammino; menzione speciale per Katia Mustillo con la poesia Simbiosi SensorialePer la Categoria Racconti\Romanzi brevi sono stati premiati: al primo posto Pierluigi Giorgio con il racconto Giose Rimanelli, occhi di gatto; al secondo posto Dajana Panik con il racconto Xenia; al terzo posto Stefania Colantonio, con il racconto Ricordi bestiali; menzione speciale per Antonio Fatica con il romanzo breve Il Preconizzato; per la Categoria Ragazzi è stata assegnata la Borsa di Studio a Nicole Cimadomo, del Liceo "Oriani" di Corato (BA), con il racconto Coraggio è vivere... nonostante, mentre menzioni speciali sono state assegnate a  Nausicaa Adduci, con la poesia Amarsi, Samuele Chiapperini, con la poesia La dama del lago, e alla Classe VA della Scuola primaria di Rionero Sannitico con il racconto La penna magica.

Assegnato anche il Premio della Critica dedicato alla memoria di Maurizio Costanzo da parte della Redazione del Giornale Online QuintaPagina.eu a Pierluigi Giorgio.

Provo a darmi voce di Lucia Marino

L'opera nasce di getto durante un viaggio in treno, da una improvvisa introspezione che forse prima d'ora si voleva evitare. Provo a darmi voce vuole essere manifesto di resilienza, o forse di rivincita contro tutto quello che ostacola la felicità e la libertà di essere se stessi. Dipendere troppo dal passato conduce verso la perdita del proprio valore, rischiando di diventare arrendevoli allo scorrere del tempo. Perdere il proprio punto di riferimento, uscire dalla propria comfort zone può essere destabilizzante, può recare vulnerabilità, ma non c'è niente di più gratificante del provare a ricostruire da soli la propria vita, dando fede solo a se stessi.

Giose Rimanelli, occhi di gatto di Pierluigi Giorgio

Fratello Giose occhi di gatto, l'ho acchiappato per la coda, quasi per caso, (per combinazione-combinata) e "al volo" - mai termine fu più azzeccato! - tra un aereo e l'altro e otto o nove scali Roma-South Dakota e ritorno, a luglio, ospite com'ero stato di indiani della prateria (quella di "Balla coi lupi", per capirci) per presenziare alla Sun Dance e conseguente rituale sacrificio (quello del film "Un uomo chiamato Cavallo", per intenderci). Mai incontrato prima, lo riconosco subito - come non potrei? - all'una di notte, con i bermuda al ginocchio ed un cappellone bianco a tesa larga quanto un ombrello da spiaggia; calcato su un viso netto, tagliato da un'accetta; due baffoni da zingaro e, al di là di larghe lenti chiare su un promontorio da pugile, due tagli netti, marcati marcati, che ti scrutano l'anima e ti scherniscono dentro. Micio micione, camaleontico nello sguardo, che si tramuta in serpentello beffardo: sempre che azzannarti ne valga la pena! Ma poi, d'un tratto, il sorriso ironico, sornione si lìquefa in amichevole dolcezza, come quello di un bambino tenero a cui non puoi che voler bene. Tutto, su un corpo ancora massiccio: "Tuost tuost" direbbero qui in Molise! "Paisà!" gli urlo scuotendo gli assonnati compagni di viaggio in arrivo o in transito che vagano alla ricerca di parenti o del prossimo volo come zombi inebetiti dal fuso orario e dal viaggio: "Il solito emigrante italiano!" avranno pensato, "Mafia!... "Mi hai sconvolto i piani" Giose esordisce, esplorandomi tutto "Ma sono felice!" Due ore scarse alla partenza del sottoscritto per l'Italia e ad un loro appuntamento con un agente immobiliare e mille e mille cose da dirsi!.... A cosa dare la precedenza? Giose ascolta e ti assale con una cascata di parole. Ed io con una vita da raccontargli. "Sono andato via dall'Italia. Ma come faccio a rinnegarla? -mi dice- "Io ho portato il Molise sempre con me, col cuore e negli scritti, in tutto il mondo girato e spesso ne ho ricevuto, ne ricevo male, anche da anonimi al potere: come faccio a rinnegare quella mia terra? Altro non ci resta, caro amico della macchia, di tenerci ancor più vicini con il pensiero e la parola, continuando tuttavia ad amare quella terra, quei luoghi, quelle memorie e lasciando scorrere sotto il ponte, come acqua che va a perdersi, quei malintesi, le sgarberie, le forzature e sforzature politiche...." Benevolmente, mi ha poi dedicato un sonetto in cui, come in uno specchio, vedo riflesso lui stesso e la sua delusione: "Molise: Amore di terra lontana": "Prima che l'inverno ci sorprenda, questo smarrito amante senza mondo ripasserà l'Atlantico profondo per distendersi sotto la tua tenda. Su quest'amore han malignato a fondo i senza cuore, scarsi di leggenda, imbavagliati dentro una tregenda d'ignoranza sapiente, a tutto tondo. Questo smarrito amante ha ben pagato la sua fede: desiderio e pienezza, un manoscritto sempre ben arato sia nel tormento della fanciullezza che nella quieta questua d'un alato riavere il perso, l'amata carezza".

Coraggio è vivere... nonostante di Nicole Cimadomo

L'avvocato Laura Rossi è alle prese con un caso giudiziario che la vede difendere l'imputato Roberto Vacchiano dalle accuse di stupri plurimi, di istigazione al suicidio e omicidio volontario. La vicenda giudiziaria si sviluppa parallelamente alla vita familiare del legale: l'ostilità della madre, apparentemente immotivata, l'assenza della figura paterna, alimentano le sue fragilità. Nel frattempo, il caso conosce un orribile sviluppo: una delle vittime dello stupratore tenta il suicidio.

Pochi giorni dopo si tiene l'udienza finale, nella quale l'accusa ricorre alla testimonianza di una ulteriore vittima. Durante l'intervallo richiesto dal giudice, Laura incontra la madre Carla in tribunale, con la quale intrattiene una intima e importante conversazione. Ma quando il giudice chiama a deporre il testimone d'accusa, tutti i nodi vengono al pettine, rivelando una realtà che l'avvocato non avrebbe mai potuto immaginare.

Le opere premiate ed alcune altre scelte, saranno pubblicate in una pubblicazione promossa dall'Associazione Culturale "don Milani" ed edita da QuintaPagina.eu in uscita nel prossimo autunno, in concomitanza con la pubblicazione del Bando della seconda Edizione del Premio Letterario Nazionale "RiviNigri".

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