Premio Strega, ha vinto Emanuele Trevi

09.07.2021

DUE VITE. Tratteggiando, con affetto, le vite dei due amici, Emanuele Trevi persegue una ricerca narrativa fondata sulla memoria e, al contempo, rende un sentito omaggio a due talentuosi scrittori italiani. 

di Redazione

Un libro che, all'apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, cosi propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l'aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava.

''La letteratura deriva la sua stessa ragion d'essere dal rifiuto di ogni generalizzazione: è sempre la storia di quella persona, murata nella sua unicità, artefice e prigioniera della sua singolarità''. Uniche e singolari sono, infatti, le vite di Pia Pera e Rocco Carbone, che Trevi ci consegna in questo bellissimo libro, in cui la mancanza, il senso della perdita, la nostalgia permeano ogni pagina. Con l'affetto di chi è amico, elabora due ritratti di resistenti, che hanno attraversato la vita e hanno portato su di sé il dolore, la precarietà, il fallimento, cioè tutto ciò che contraddistingue l'essere umano. Due vite sono allora quelle di Rocco e Pia, due esperienze, due percorsi di intellettuali troppo presto scomparsi e dimenticati; ma sono anche le vite di ciascuno, quella fisica e quella nella mente di chi resta, testimone del nostro passaggio, in lotta contro l'oblio che avanza e il tempo divoratore. La memoria, il dovere di custodire e prolungare il ricordo, il bisogno di connettere fili che rischiano di interrompersi: Trevi sviluppa qui temi a lui cari, che ci richiamano il suo precedente, meraviglioso ''Senza verso'', in cui delinea il ritratto di un altro eroe di un'umanità che tenacemente non cede, l'amico Pietro Tripodo. In alcune pagine dedicate a Rocco ritroviamo la stessa straordinaria capacità di cogliere e narrare il soffio vitale dei luoghi, animati dalle stratificazioni storiche, letterarie e personali, percorsi verticalmente con la bussola della memoria. Con una prosa ricca, evocativa e che restituisce valore alla parola, Trevi scrive grande poesia, intendendo questo termine secondo la definizione che lui stesso dà dell'ultimo libro di Pia: ''un grado supremo di espressione dell'umano, del singolare, dell'inadeguato''.

Beatrice (Recensione stregata scelta da Emanuele Trevi) 

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