Presenze, volti del divenire

27.10.2021

Ad Alatri la nuova installazione di Mariangela Calabrese, testimonianza del tempo dolente e di quello futuro, sarà inaugurata venerdì 5 novembre alle 18 

di Rocco Zani

Un'opera che nasce come avvolta e confinata in un periodare inconsueto - il tempo pandemico - e che pare farsi, all'improvviso, metafora dell'esistenza, del risveglio, addirittura di una presumibile risurrezione: di intenti, di traiettorie, di aspettative. Come a rovesciare la primaria afflizione e offrire alla sembianza metafisica un riformato segnale. Non più frammento e retaggio di mortalità, ovvero di destinazione ultima nella periferia dell'umanità, bensì testimonianza di un presente affrancato dall'ombra, dal distacco, dal commiato.

Ecco allora che le "Presenze" - poste come sequenza incessante di sguardi - identificano, nell' intenzione dell'artista, il rinnovato desiderio di "riprendere il viaggio" non già come avvicendamento naturale del trascorso quanto invece indagine (senza rete) sul divenire. Con le esitazioni, i timori, le incognite congenite ai luoghi della non conoscenza.

L'opera non è dunque una sorta di installazione didascalica, piuttosto senso - e sostanza - definito di una umana attesa, prologo di un inedito transito. L'evento pandemico, con le sue conseguenze, dinamiche, timori si fa, nell'opera di Mariangela Calabrese, materia narrativa, non già quale accadimento conclusivo e dispotico delle molteplici esistenze, piuttosto assoluzione delle stesse e "resistenza" nel divenire. Come se questi volti - queste "presenze" accumulate - fossero un argine insuperabile, un fronte, una trincea a difesa del tempo prossimo.

Il luogo espositivo è di per sé un "cortile" immaginifico fitto di caratteri remoti, di spiritualità appartate eppure intuite. Nella chiesa dei Padri Scolopi, ad Alatri, al centro della croce greca - che sembra dettare il cammino - Mariangela Calabrese ha posto la sua opera su un "sudario" di lino bianco e in una sorta di innaturale adagiamento i volti - le "presenze" - si pongono come sguardi accoglienti, finanche tolleranti; minuscole testimonianze di un tempo dolente che è stata dimensione dell'incertezza e dello spaesamento per proporsi ora come presupposto di un inedito prologo. Ancora una volta l'Arte ipotizza in anticipo gli scorrimenti del divenire: i bagliori, le rotte, gli obiettivi. In fondo, non è l'Arte la più feroce e sublime "testa d'ariete"?

Chiesa dei Padri Scolopi - Alatri - Mariangela Calabrese, PRESENZE, a cura del Collettivo 

ad - Arte in Dimora - Discovery of Urban Sites

5 - 6 - 7 novembre 2021 - 09,30/12,30 - 16.00/19.00

Inaugurazione venerdì 5 novembre ore 18.00

©Produzione riservata

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