"Quella strada non s'ha da fare". Pubblicata l'indagine di Antonio Sorbo
Storia di un'infrastruttura "fantasma", la "Bretella di Ceppagna", che tutti aspettano da 40 anni ma che non sarà mai realizzata nonostante un progetto definitivo approvato nel 2014

E' stata pubblicata dall'Associazione "Città Nuova" di Venafro l'indagine con cui il Giornalista Antonio Sorbo, già Sindaco di Venafro, ha ripercorso l'annosa vicenda della cosiddetta "Bretella di Ceppagna", un'infrastruttura "fantasma" che tutti aspettano da 40 anni, che permetterebbe di eliminare in tempi brevi il traffico pesante dal centro abitato di Venafro e di rendere la città più vivibile per migliaia di persone, ma che non sarà mai realizzata, nonostante un progetto definitivo approvato nel 2014.
Un'indagine miticolosa, 16 pagine in cui il noto giornalista molisano ripercorre le vicissitudini di un progetto chiuso da 8 anni nel cassetto di una scrivania in qualche ufficio della Regione Molise. Un progetto "spinto" - così lo definiscono i tecnici che lo hanno elaborato -, ovvero un progetto che nel 2014 aveva ottenuto tutti i pareri ed era "cantierabile".
E' costato 350mila Euro - ovviamente di soldi pubblici - sborsati dalla Regione Molise che però, una volta ricevuto gli elaborati, li ha fatti diventare carta straccia... perché quella strada non s'ha da fare!
Ripercorre con dovizia tutto l'iter Sorbo, che di Venafro è stato anche Sindaco dal 2013 al 2018 e che quindi la vicenda la conosce bene e da molto vicino... carte... pareri... circostanze... protagonisti...nomi e cognomi... una vecchia storia ripresa dall'inizio, caratterizzata da decenni di chiacchiere sterili... ma proprio quando 8 anni fa, ovvero mentre Sorbo era Sindaco di Venafro, la soluzione era a portata di mano, la classe politica regionale ha deciso di tornare alle chiacchiere. E si è tornati indietro esattamente di 40 anni - già allora il traffico a Venafro era un problema! - ad un progetto presentato a Venafro nel febbraio del 1987, che prevedeva una spesa complessiva di 110 miliardi di lire... di questo progetto è stato realizzato solo un pezzo, la variante esterna verso Napoli, inaugurata nel 2008 e costata da sola 78milioni di Euro... cioè circa 160 miliardi di lire...
Una vicenda complessa che vede protagonisti il Comune di Venafro incapace di rispettare le scadenze imposte per la presentazione dei progetti, la Regione Molise che aveva investito una ingente somma per la realizzazione dell'opera e l'ANAS che sull'infrastruttura puntava molto e che nonostante i ritardi aveva rassicurato tutti circa il suo impegno per la realizzazione dell'opera.
Una vicenda che nel 2013, con la nuova amministrazione, proprio a guida Sorbo, vide di nuovo la luce grazie ad una proroga concessa dalla Regione e al lavoro dei nuovi amministratori che riuscirono nell'arco di un anno a chiudere la vicenda positivamente. Nel novembre 2013 si teneva la conferenza dei servizi per il progetto preliminare con esito positivo, nel giugno 2014 il progetto definitivo veniva consegnato alla Regione che provvedeva a trasferire al Comune i fondi per pagare i tecnici progettisti. Il progetto era "appaltabile"... ma a questo punto tutto si ferma. La Regione non ha mai attivato nessuna procedura.
Perché? Chi non ha voluto quella strada? Chi ha deciso che "Quella strada non s'ha da fare"? Perché di quel progetto ormai nessuno parla più?
Eppure il volume del traffico a Venafro aumenta di giorno in giorno... tutti viviamo il disagio di mezzi pesanti che invadono le strade cittadine... fino a costringere alla rimozione di semaforo e segnaletica, come è accaduto per il passaggio dei convogli eccezionali diretti alla Turbogas... rendendo la città inaccessibile per oltre un'ora. A chi non è capitato di trovarsi al semaforo faccia a faccia con bestioni che non riescono a fare la curva direzione Napoli?
Nel frattempo ai tanti messaggi fuorvianti, come quello secondo cui la "bretella" sarebbe alternativa alla strada a 4 corsie e quindi inutile, si sono affiancate negli anni fake news da parte di quelli che l'autore definisce "gli iscritti al partito anti-bretella", come quella che parla di 200 o addirittura 300 ettari di terreno coltivato che verrebbero "sacrificati" per la bretella. Una evidente falsità, come Sorbo dimostra, numeri alla mano con una "semplice moltiplicazione".
Il pallino dunque è in mano alla Regione dal 2014... e scrive Sorbo: "Va ripreso aprendo subito un tavolo istituzionale con il Governo nazionale e con l'ANAS" e va fatto per diversi motivi... che se nel passato volevano fronteggiare il problema del traffico cittadino, oggi trovano maggiore fondamento nella riduzione dell'inquinamento e nella vivibilità di migliaia di cittadini che da 40 anni aspettano una risposta a questo problema.
Questo e molto altro troverete leggendo le pagine dell'indagine che per gentile concessione dell'autore alleghiamo... buona lettura...
