Regionali Molise, torna in campo Costruire Democrazia

24.04.2023

Qualcuno ha parlato di "colpo di scena nella corsa verso le Regionali del Molise", in realtà si era ben compreso nelle ore della sentenza pro-Tedeschi da parte della Cassazione. C'era stato chi - e noi tra questi - era pronto a scommettere su uno scenario simile e così, mentre centrodestra e centrosinistra ancora non ufficializzano i loro rispettivi candidati alla presidenza, torna in campo Costruire Democrazia, il movimento fondato anni fa dall'avvocato Massimo Romano, che annuncia una presentazione ufficiale per domani, 25 aprile, e lo fa con un documento firmato da un comitato promotore composto da 14 persone.

Tra queste, oltre a Romano, ci sono l'avvocato Vincenzo Iacovino, legale del Comitato dei familiari delle vittime del Covid, il sindaco di Casacalenda Sabrina Lallitto, il primario del Pronto Soccorso dell'ospedale di Isernia Lucio Pastore, l'avvocato Rita Formichelli, in passato candidata alla carica di sindaco di Isernia per il centrosinistra.

"Con una regione allo sbando - si legge nel documento -, una sanità a brandelli, uno spopolamento galoppante e l'assenza di qualsivoglia programma di Sviluppo o di Gestione di Beni Comuni, Turismo, Politiche attive del Lavoro e formazione, Agricoltura e Attività Produttive assistiamo, nell'imminenza delle prossime elezioni, ad una sterile e inutile girandola di nomi. A soli due mesi dal voto, non è dato ancora sapere chi, con quali idee, quali competenze, quale credibilità, quali obiettivi o priorità e, soprattutto, in che modo intenda proporre una soluzione per invertire la rotta".

Il comunicato che annuncia il ritorno in campo di Costruire Democrazia quindi prosegue ponendo una serie di interrogativi e attacchi a entrambi gli schieramenti. "Dinanzi a un territorio al collasso e sull'orlo della sopravvivenza demografica oltre che economica e finanziaria, il nulla regna sovrano. A quanto e quale ulteriore degrado dobbiamo ancora assistere inermi per liquidare una classe politica fallimentare sino ad oggi capace solo di 'autoalimentarsi', dando ampia prova di essere oggettivamente inadeguata alla gestione della cosa pubblica? Quante altre possibilità ci rimangono per scongiurare, almeno questa volta (forse l'ultima, prima di superare la soglia di non ritorno), scelte calate dall'alto per garantire qualche lobby o comitato d'affari o, nella migliore delle ipotesi, un posto al sole a qualche consigliere uscente e compiacente?". 

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