Riaperture. Anzi no, anzi forse!

27.04.2021

Proviamo a fare chiarezza nel bailamme generale delle interpretazioni (personali)!

di Paolo Scarabeo

Sembra non aver pace la questione riaperture! Ciò che appare con maggiore evidenza è l'assoluta incertezza che regna sovrana, che a tratti assume i tratti di una assoluta confusione, certamente alimentata dal continuo di rimbalzo di "opinioni personali" fatte passare per regola.

Dopo il duro sfogo di un esercente, questa mattina sulla sua pagina Facebook, abbiamo provato ad approfondire la questione, ed in realtà, l'unica cosa certa è l'assoluta incertezza.

Scriveva il proprietario di un Bar: "Mi sono rotto semplicemente le p...e, le ho veramente piene adesso, scusate la volgarità ma siccome i DPCM sono veramente difficili da capire, ma poi li vai a leggere in fondo in fondo e capisci bene, vi comunico che con il codice ATECO che tanti bar a Venafro abbiamo, purtroppo anche noi avremo la chiusura alle ore 18:00 e non alle 22:00 come pensavo che fosse..... grazie e vi aspettiamo cmq per tutte le ore che ci vengono concesse da queste leggi del c... scusate lo sfogo".

A questo sfogo ha fatto seguito un fitto dialogo con persone che commentavano il Post, alcuni carte alla mano cercavano di correggere la notizia.

Nel merito, il chiarimento del Viminale dice: "In zona gialla è previsto lo svolgimento delle attività dei servizi ristorazione con consumo al tavolo all'aperto, nei limiti dell'orario in cui non vige il coprifuoco. Fino al 31 maggio 2021 per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, il servizio al banco sarà possibile in presenza di strutture che consentano la consumazione all'aperto. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, salvo che siano tutte conviventi. Alle 18:00 e fissato il limite orario entro il quale è consentito l'asporto ai soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3".

Lo abbiamo comunicato all'esercente in un commento su facebook. Dunque appare chiaro dal testo del Viminale che si può restare aperti fino alle 22, a condizione che si abbiano spazi esterni che consentano consumo al tavolo, e che invece l'asporto è vietato dopo le 18.00. 

La sua risposta: "Sono in caserma dai carabinieri a chiarire. Affermano che invece alle ore 18.00 dobbiamo chiudere".

Al netto di regole scritte sempre e solo per addetti ai lavori, la domanda che sorge spontanea è come sia possibile tanta confusione. Come sia possibile tanta diversità di interpretazioni. Come sia possibile lasciare tanti esercenti in balia di se stessi senza regole semplici e chiare per tutti. Siamo al secondo giorno delle riaperture e ancora regna sovrana l'incertezza!

Il momento forse chiederebbe qualcosa di altro, soprattutto per chi da 14 mesi ormai spera di poter ripartire per superare questa profonda crisi.

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