Riconosciuto lo stato di emergenza anche per il Molise
Il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini annuncia la stessa misura anche "per Como, Varese e Sondrio colpite dal maltempo di fine luglio. Così non lasciamo soli i cittadini"

Dopo l'ondata di incendi che nelle scorse settimane ha devastato ettari di bosco e di macchia mediterranea sulla costa molisana e in molte zone dell'entroterra regionale, distruggendo pinete, boschi ma anche fattorie e tenute agricole, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza per il Molise, la Sicilia, la Sardegna e la Calabria.
"È una decisione - ha scritto in un post su Facebook l'On. Antonio Federico - che mostrerà la propria importanza con i sostegni alle aziende, ai cittadini che hanno visto andare in fumo i sacrifici di una vita.
Ad ogni modo si comincerà con il mandato alla Protezione civile per mettere in sicurezza i territori maggiormente colpiti.
Se è impossibile dimenticare le immagini di devastazione di queste settimane, è invece doveroso che lo Stato sia accanto ai cittadini con concretezza".
Patuanelli: "Primo step per aiutare il territorio"
"E' un primo step per aiutare il territorio. Ora il mandato alla Protezione Civile per la messa in sicurezza dei territori e per i primi interventi economici. E poi i ristori alle attività produttive", ha dichiarato il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.
Gelmini: "Lavoriamo con gli Enti locali per fornire sinergia"
"Stiamo lavorando anche all'interno della Conferenza Stato-Regioni per favorire una sinergia e una collaborazione per una prevenzione più forte in vista della prossima stagione. Dobbiamo, evidentemente, prevedere sanzioni più pesanti per i piromani. Dobbiamo lavorare, e lo stiamo già facendo, per mettere in sicurezza e per tutelare la nostra bella Italia", ha poi concluso il ministro Gelmini.
Le sanzioni e gli arresti
Sanzioni che oggi sono state prese contro un agricoltore di Serramanna nel cagliaritano, che è stato sorpreso e arrestato dagli uomini del Nucleo investigativo dell'Ispettorato del Corpo forestale mentre appiccava un incendio in un bosco di eucaliputs. Da maggio sono stati 5 gli arresti e 39 le denunce in Sardegna contro i piromani.
In fumo oltre 158mila ettari di boschi I numeri del dossier su "Incendi e Desertificazione" effettuato da Europa Verde sono, per certi versi, impressionanti. Dall'inizio dell'anno sono andati in fumo a causa delle fiamme oltre 158mila ettari di boschi e foreste. Una superficie equivalente alle città di Roma, Napoli e Milano messe insieme. I dati sono forniti dell'European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea, che fornisce informazioni sugli incendi a partire dal 2008. Nella sola Sicilia dall'inizio del 2021 "oltre 78mila ettari sono bruciati, pari al 3,05% della superficie della regione. In Sardegna 20mila ettari sono bruciati causando l'evacuazione di centinaia di persone".

Dunque una buona notizia soprattutto per chi a causa dell'incuria da un lato e della mano criminale dell'uomo dall'altro ha perso tutto. Ma sarebbe un errore grande fermarsi al sostegno dello Stato. E' urgente e obbligatorio che nei territori si facciano veri piani di bonifica e prevenzione, per mettere in sicurezza il territorio ed evitare altre drammatiche giornate come quelle che abbiamo vissuto.
Nondimeno è essenziale un accresciuto senso civico e di amore per la natura, oltre che di formazione ed educazione alla cura del creato.
E se nelle scuole entrasse un'ora settimanale di educazione ambientale? Quanto importante sarebbe educare i più giovani al rispetto dell'ambiente, per insegnare loro che abbandonare il cartone della pizza nel bosco, lasciare buste di immondizia dove si è fatto il pic nic, gettare a terra il mozzicone della sigaretta... non solo sporca ed inquina ma aumenta notevolmente il rischio di incedi.
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