Rinnovo Consiglio Provinciale. La spunta il Centrodestra

17.01.2022

Si sono svolte domenica 16 gennaio, dopo essere state rinviate per i motivi ormai noti della iniziale esclusione della lista del Centrodestra, le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Isernia. Le operazioni di voto che hanno interessato i Consiglieri comunali dei 52 Comuni molisani per l'individuazione dei 10 consiglieri che comporranno il Consiglio provinciale, si sono svolte nel palazzo di via Berta dalle 8.00 alle 20.00, per dar luogo subito dopo alle operazioni di spoglio delle schede. I pronostici parlavano di un testa a testa tra le due compagini, ma a spuntarla è stata la formazione del Centrodestra (524,32) che vede eletti 6 consiglieri contro i 4 del Centrosinistra (401,33).

Per il Centrodestra risultano eletti: Sacco (96,7), Di Biase (80,34), Monaco (78,55), Fabrizio (74,83), Scarano (73,35) e Cernera (68,06). Per il Centrosinistra: Marcovecchio (105,43), Carrino (79,43), Falcione (68,06) e Perpetua (58,68). Restano fuori per il Centrodestra: Di Perna (47,13), Colardo (4,69), Cicerone (0) e Cocozza (0). Per il Centrosinistra: Ferri (57,27), Iacovetti (8,71), Pacifico (5,6), Di Carlo (5,3), Siravo (4,69) e Amicone (0,67). 

Dunque il Centrosinistra non è riuscito a bissare la vittoria delle Comunali del centro Pentro, mentre il Centrodestra è riuscito ad imporsi nonostante la rocambolesca vicissitudine che dapprima li ha visti addirittura esclusi dalla tornata elettorale, onde poi uscirne vittoriosi.

Vero spartiacque, ancora una volta è risultato essere il sistema elettorale, che finché resterà tale, nella Provincia di Isernia, continuerà ad avvantaggiare i Comuni di Isernia, Venafro, Agnone e Frosolone a scapito delle altre realtà.

La Legge 56/2014, Legge Delrio, ha infatti eliminato l'elezione degli organi provinciali da parte del corpo elettorale, stabilendo che essi sono eletti dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della provincia.

Il presidente della Provincia dura in carica quattro anni. Sono eleggibili i sindaci della provincia, il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni. Sono eleggibili a consigliere provinciale i sindaci e i consiglieri comunali in carica. La cessazione dalla carica comunale comporta la decadenza da consigliere provinciale.

Il presidente della Provincia e il consiglio provinciale sono eletti con voto diretto, libero e segreto, sulla base di liste concorrenti in un unico collegio elettorale corrispondente al territorio della provincia, composte da un numero di candidati non inferiore alla metà dei consiglieri da eleggere, sottoscritte da almeno il 5 per cento degli aventi diritto al voto.
Dall'8 aprile 2019, nelle liste nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento del numero dei candidati, con arrotondamento matematico.

Ciascun elettore esprime un voto che è ponderato sulla base di un indice di ponderazione determinato sulla base del valore percentuale del rapporto fra la popolazione di ciascuna delle nove fasce demografiche previste dalla legge 56/2014 e la popolazione dell'intera provincia. Questo valore si riduce a 45 se esso è superiore per un solo comune, ripartendo la percentuale eccedente agli altri comuni in misura proporzionale alla rispettiva popolazione. Se vi sono uno o più comuni che abbiano un valore percentuale superiore a 35, esso si riduce a questa cifra; escludendo dalla riduzione il comune il cui valore percentuale è superiore a 45 e ripartendo la percentuale eccedente agli altri comuni in misura proporzionale alla rispettiva popolazione. L'indice di ponderazione è il risultato della divisione del valore percentuale determinato per ciascuna fascia demografica, per il numero complessivo dei sindaci e dei consiglieri appartenenti alla medesima fascia demografica, moltiplicato per 1.000.

La cifra elettorale di ciascuna lista è costituita dalla somma dei voti ponderati validi riportati da ciascuna lista. Per l'assegnazione del numero dei consiglieri a ciascuna lista si divide la cifra elettorale di ciascuna lista successivamente per 1, 2, 3, 4 ... fino a concorrenza del numero dei consiglieri da eleggere; quindi si scelgono in ordine decrescente, tra i quozienti così ottenuti, quelli più alti, in numero eguale a quello dei consiglieri da eleggere, disponendoli in una graduatoria decrescente.

Ciascuna lista consegue tanti rappresentanti eletti quanti sono i quozienti a essa appartenenti compresi nella graduatoria. A parità di quoziente, il posto è attribuito alla lista che ha ottenuto la maggiore cifra elettorale e, a parità di quest'ultima, per sorteggio. Attribuiti i seggi alle liste, l''ufficio elettorale procede alla proclamazione degli eletti, determinando la cifra individuale ponderata dei singoli candidati sulla base dei voti di preferenza ponderati. A parità di cifra individuale ponderata, è proclamato eletto il candidato appartenente al sesso meno rappresentato tra gli eletti della lista, in caso di ulteriore parità, il candidato più giovane.

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