Ripartire con lo spirito giusto

13.07.2021

L'universalità è lo scenario della verità: da essa si valuta il valore e il significato delle azioni umane. 

di Egidio Cappello

Avvertiamo tutti il bisogno di ripartire, avvertiamo il bisogno di lasciarci alle spalle le sofferenze della pandemia. Vogliamo ripartire. La ripartenza è una esperienza entusiasmante in quanto mette in moto tutte le risorse intellettive e spirituali di ciascuno. E' l'apoteosi della mente fatta di analisi, di rivisitazione, di riflessione, di discernimento, di progettazione e di contemplazione. Nella dinamicità di tali operazioni la mente, malgrado si muova tra penalizzazioni di vario tipo, coglie la propria identità, la propria dignità, la propria grandezza, la propria somiglianza alla mente di Dio. Ripartire impone comunque certezze, impone fondamenti, impone principi, impone nuove colonne di cemento su cui costruire itinerari di vita nuovi ed edificanti. 

La ricerca è vuota se non si muove all'interno di scenari culturali precisi e ben definiti, ed è insignificante se non rispetta le leggi che regolano il cammino della ragione. I mondi a cui si guarda oggi sono belle costruzioni ma per lo più poggiano su ideologie di parte, legate ad interessi di natura esclusivamente economici. Sono la parzialità e l'individualità a fondamento della ricerca della ripartenza dei nostri giorni, malgrado il richiamo, da parte delle Istituzioni, a fondamenti etici illimitati e universali. Appare chiara la difficoltà delle classi politiche e degli uomini di cultura a dare corpo a deliberati e a leggi pur ispirati a principi di grande umanità. Eppure si vuole ripartire, da tanti gruppi e da tante singole persone, tale è il desiderio e l'auspicio del nuovo. Fidiamo in talune risorse dell'uomo e nella speranza, virtù incancellabile della mente umana. Ci chiediamo ora su quali principi la mente debba fondare la propria ricerca per la edificazione di un mondo nuovo. 

Io credo che occorre partire da Mileto, dallo spirito di Mileto, dalla qualità e dai fondamenti della ricerca dei filosofi della Scuola di Mileto. Si tratta di personaggi straordinari, di filosofi straordinari, di sapienti dell'unione di tutte le cose e ricercatori dell'archè, del luogo di inizio. Il mondo ha un principio, principio di vita, fondamento di vita e non di morte, di crescita e non di corruzione. Il principio è il Logos, è la ragione umana, è la composizione dei discorsi, è la chiarezza della comunicazione, è la semplicità delle argomentazioni, è il bene, è la sapienza della solidarietà e dell'amore. Il Logos è il divino che entra nella storia di ciascuno occupando spazi più o meno rilevanti. La separazione, la guerra, la dispersione, l'emarginazione, l'indifferenza, eventi tutti contrari al principio di vita, non sono caratteri del Logos, non sono razionali e rispondono alle stimolazioni dell'istinto. Il mondo possiede un luogo da cui tutte le cose nascono e a cui si ispirano e ritornano. 

Mileto rappresenta l'entusiasmo della ragione che ha scoperto, in se stessa, la reale possibilità di cogliere l'universalità e l'eternità del mondo, nonché di guardare oltre i limiti della sensibilità per coniugare la dimensione della fisicità e della materialità con la dimensione della spiritualità e della trascendenza. C'è quindi un principio indiscutibile e fondante l'intero edificio della ragione: principio di unificazione, di aggregazione, di comprensione, principio che guida la storia dell'intero creato. Il ritorno allo spirito di Mileto è significativo oggi per la ripartenza del mondo. Senza la sapienza della unità, senza la cultura della universalità, senza dialogo privo di staccionate, senza ricerca di nuove stabili relazioni, senza rispetto e senza amore per l'umanità indigente, dovunque viva e a qualunque popolo appartenga, ogni progettazione si trasforma in percorso asfittico e privo di senso. La Scuola di Mileto invita a considerare nella giusta misura, i principi di vita che sono necessariamente determinanti nella storia dei popoli, ossia l'acqua, l'aria, la terra, il dinamismo stesso della ragione, elementi in cui il Logos prende corpo e dà la migliore immagine di se stesso. La ripartenza dei nostri giorni, alla ricerca di una vita nuova, non può essere limitata dalla logica del recinto, dove trovano spazio categorie come la nazione, la razza, la ricchezza, le armi, la povertà, la lingua, la religiosità e le tradizioni culturali. 

Bando ad ogni forma di colonialismo, di statalismo, di dominio prepotente, di terrorismo. L'universalità è lo scenario della verità: da essa si valuta il valore e il significato delle azioni umane. La logica della universalità permette alla mente umana di cogliere il coinvolgimento della individualità nella totalità, e di prendere possesso della giusta dimensione delle problematiche dell'umanità: la solidarietà economica, la solidarietà sociale, le relazioni internazionali, il dialogo generazionale, la giustizia, la pace, la fraternità, l'amore. A nessuno deve sfuggire la situazione dei popoli che non hanno accesso all'acqua potabile, la situazione di bambini sparsi per il mondo, privati della vita perché impossibilitati ad assumere acqua. A nessuno deve sfuggire la situazione di degrado in cui versano i mari e i fiumi, divenuti cloache e ripostigli di immondizia. A nessuno deve sfuggire l'idea della possibilità che l'aria ritorni pura e la terra ritorni ad essere madre e sorgente di vita autentica. 

A nessuno deve sfuggire che l'uomo è fatto per vivere in relazione con gli altri, senza alcuna limitazione e costruire insieme con gli altri, un futuro dignitoso e accogliente per tutti. Ecco lo spirito di Mileto: guardare oltre le piccolezze del mondo, oltre i momenti dell'effimero e guardare in alto, dove si toccano con mano i percorsi di vita propri dell'uomo autentico e si gode la presenza del creatore di tutte le cose.       

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