San Giuliano. Filomena Calenda: "Una tragedia che richiama ancora la nostra responsabilità"
Ventisette bambini morti e una maestra. Erano le 11.32 del 31 ottobre di 20 anni fa. E una comunità di milleduecento abitanti, quella di San Giuliano di Puglia, ha visto morire sotto le macerie di una scuola il suo futuro, il suo amore, la sua speranza. E' quanto ha detto l'Assessore Filomena Calenda, ricordando la tragedia che costò la vita a 27 bambini e alla loro maestra.
Una regione, la nostra, - ha poi continuato - quel giorno fu travolta dalla tragedia di uno dei terremoti più crudeli. Da una scossa che - lasciando in piedi quasi tutto il resto - si accanì invece su quella scuola, causando dolore, sofferenza e angoscia infiniti.
Oggi - come accade ormai da 20 anni - siamo qui a commemorare quei bambini e la loro maestra perché se è vero che il ricordo non muore mai è altrettanto vero che questa data chiede ancora ad ognuno di noi, amministratori e non, se ogni giorno facciamo abbastanza per la prevenzione e la sicurezza. Delle scuole ma non solo.
Il nostro Paese, come la nostra regione è costituito da zone più o meno pericolosamente sismiche. Dunque siamo in qualche modo obbligati a fare i conti con il terremoto, ma la nostra esperienza, le capacità che abbiamo acquisito da generazioni devono permetterci di evitare che si ripetano i drammi che abbiamo già vissuto.
Nella mia mente - a detto ancora - c'è una fotografia incancellabile: quelle piccole bare allineate sulla pietra fredda, una accanto all'altra, bianche e aperte. E avverto ancora il soffio crudele, che si è portato via la vita di quei piccoli angeli, che ha ingoiato ogni differenza, i colori dei capelli, i loro sorrisi, i loro occhi pieni d vita e quell'entusiasmo che non trovava mai quiete ma che una scossa di terremoto - assieme alla negligenza dell'uomo - ha ucciso per sempre.
Alle 11.32 del 31 ottobre 2002 quei bambini e la loro maestra sono stati accomunati dallo stesso credule destino. Inghiottiti dallo stesso buio di quelle macerie. Da quel giorno sono diventati i figli di tutti. Perché il dolore per loro è diventato il dolore di tutti: i "nostri piccoli angeli" sepolti tra i resti di una scuola accartocciata che, invece, doveva proteggerli.
Dopo 20 anni dal sisma che ha profondamente segnato la Comunità di San Giuliano di Puglia e tutta l'Italia, grande è ancora il dolore del Paese per la perdita di quelle giovani vite, della loro insegnante e di altri cittadini.
Quella drammatica vicenda, che ha privato una collettività di un'intera generazione, continua a richiamare la responsabile attenzione di noi Istituzioni nel promuovere una maggiore e più diffusa cultura della sicurezza nell'edilizia scolastica. Questo lo dobbiamo a quei bambini, alla loro maestra e alle generazioni del futuro.
È in quest'aula che nascono le Leggi - ha detto richiamando al presente le responsabilità della politica - che sono la base per il futuro. E il futuro è rappresentato dai più giovani. Dai bambini. Per questo ribadisco oggi che mai dovrà venire meno la nostra attenzione affinché mai più si ripeta la sciagura di quel 31 ottobre di 20 anni fa, che assieme alla scuola 'Iovine' ha spezzato le certezze di tutti.
Noi amministratori abbiamo un dovere sostanziale: generare nuovamente quelle certezze distrutte.
Nella profonda crisi di credibilità che attraversa la politica oggi, più di ieri abbiamo il compito di costruire garanzie, elargire sicurezze, palesare giudizio e rispetto delle Istituzioni che rappresentiamo.
Credibilità e senso di giustizia, sono valori che devono animare la nostra azione legislativa. Sono le fondamenta per evitare che tragedie come quella di San Giuliano si ripetano, e percorrere convintamente la strada che porta alla prevenzione, alla sicurezza, alla protezione civile, alla tutela del patrimonio edilizio e scolastico e soprattutto alla tutela della dignità della persona.
La Politica è Servizio ed è missione, ha concluso. E noi siamo al servizio
del popolo molisano con il compito di salvaguardare il Bene Comune con
competenza e trasparenza, lealtà e rispetto. Questo dobbiamo ai molisani.
Questo dobbiamo ai piccoli angeli di San Giuliano di Puglia e a quanti hanno
perso la vita in quella sciagura.
