Sanità, «il sistema deve essere calibrato sui bisogni dei pazienti molisani»
Conferenza stampa dei consiglieri Greco, Primiani e Romano: «Integrare il Cup tra pubblico e privato. Che fine hanno fatto i 2,5 milioni stanziati dal governo per l'abbattimento delle liste d'attesa?»
Assenza di un registro intramoenia, mancata integrazione delle agende per le prenotazioni tra pubblico e privato e nuovi contratti con i privati accreditati. Sono stati questi i punti salienti toccati nella conferenza stampa tenuta questa mattina, venerdì 20 ottobre, dai consiglieri regionali Greco, Primiani e Romano sul tema sanità e sulle infinite liste d'attesa.
«E' fondamentale avere un registro intramoenia – ha detto Andrea Greco – per poter monitorare prestazioni e budget. Ed è altrettanto importante che ci sia l'integrazione del Cup tra pubblico e privato. Numerosi ricorsi delle strutture private sono stati respinti e il Tar ha dato ragione alla Regione, pertanto è giunta l'ora di integrare le due agende».
Angelo Primiani ha rilanciato la sua proposta di svolgere esami diagnostici anche durante le ore notturne: «La cabina di regia attivata dall'Asrem prenda in considerazione la possibilità di attivare liste notturne, poi saranno gli utenti a scegliere se svolgere un esame diagnostico alle 3 di notte o aspettare 5 mesi. Anche perché il problema non si supererà con l'esiguo stanziamento di un milione e 800mila euro perché sono ben 60mila le prestazioni in attesa di essere erogate. Noi, invece, ci chiediamo che fine abbiano fatto i 2,5 milioni che sono stati stanziati dal piano nazionale per l'abbattimento delle liste d'attesa».
«Il tema – ha rilanciato Massimo Romano, consigliere regionale di Costruire Democrazia – è quello di calibrare il sistema sanitario sulla cura dei pazienti regionali a fronte di un sistema che oggi è fortemente sbilanciato rispetto alle esigenze dei pazienti di fuori regione.
Nei nuovi contratti con le strutture private accreditate – ha spiegato Romano – non è previsto il tetto di spesa per le prestazioni salvavita per tutti i cittadini, e questo è sacrosanto, a condizione che si chiarisca quali sono le prestazioni salvavita. Perché non vorremmo che sulla parola salvavita si creassero degli equivoci e qualcuno potesse fare il furbo, anche per evitare l'ennesimo intasamento di ricorsi giurisdizionali.
Poi c'è il tema – ha proseguito l'esponente di Costruire Democrazia – della remunerazione senza limiti di spesa per gli utenti di fuori regione, cosa che è sancita da alcune pronunce della giustizia amministrativa, ma chiama in causa la responsabilità del decisore politico che deve rivedere il riparto del budget per gli utenti regionali e per quelli di fuori regione. In sintesi, il sistema sanitario regionale – ha concluso Massimo Romano – deve rispondere agli interessi degli utenti regionali o degli utenti di fuori regione. A nostro avviso deve essere centralizzato e ricalibrato sui bisogni assistenziali dei pazienti molisani».
