Sanità: anche Termoli dice "no" al Pos, mozione per il ritiro

15.11.2022

Il Consiglio comunale straordinario di Termoli sulla sanità vota all'unanimità il ritiro del Pos 2022-2024.

L'ordine del giorno della maggioranza, integrato con parte della mozione della minoranza, ha ottenuto il consenso dell'intera assemblea nell'impegnare il sindaco Francesco Roberti a farsi portavoce verso il Presidente della Regione e Commissario ad acta Donato Toma per lo stop al nuovo Piano operativo sanitario.

E' quanto deciso dopo un'assemblea "fiume", iniziata alle 18 e conclusasi alle 23 circa che ha visto gli interventi del Presidente del comitato San Timoteo Nicola Felice, di Pino D'Erminio esponente della Rete della Sinistra termolese, i consiglieri regionali Andrea Greco (M5S) e Vittorio Facciolla (Pd), il senatore Costanzo Della Porta. Assente il Presidente-Commissario Toma. Numerosi anche gli interventi dei consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione.
Per l'ex sindaco Alberto Montano, esponente del centro destra: "bisogna assolutamente procedere con l'elaborazione del Decreto Molise che non è la ripetizione del Decreto Calabria. Il provvedimento sul Molise deve prevedere la deroga della legge Balduzzi e creare i presupposti per una programmazione sanitaria concreta in risposta ai bisogni dei cittadini".
A conclusioni di vari interventi, Marcella Stumpo della minoranza ha annunciato una mozione autonoma rispetto a quella della maggioranza, chiesto la sospensione del consiglio con riunione dei capigruppo. Alla ripresa, si è approvato il documento congiunto ottenuto dalla rielaborazione dell'Odg del centro destra con alcune parti della mozione del centro sinistra.
L'Assemblea ha poi votato la composizione di una commissione chiamata ad attuare i consigli di quartiere a Termoli.

Dal canto suo, il portavoce M5S in Consiglio Regionale Andrea Greco ha scritto: "Ieri ho avuto il piacere e l'onore di partecipare al Consiglio comunale di Termoli, monotematico sulla sanità. Un onore che ho voluto e dovuto ripagare con la sincerità nei confronti di cittadini e amministratori: per rivitalizzare reparti importanti come il Punto nascita del San Timoteo, bisogna superare senza dubbio il commissariamento e uscire definitivamente dal Piano di rientro.

In tal senso, ho colto l'occasione per ribadire il significato delle battaglie del MoVimento 5 Stelle in Regione su un tema per noi cruciale come la sanità pubblica e di qualità. Battaglie non ideologiche, ma di civiltà. Perché quello alla salute, come ci ha insegnato Stefano Rodotà, è il "più fondamentale dei diritti".

Una cosa infatti deve essere chiara: superare il commissariamento è possibile, e la soluzione è tutta politica. Perciò bisogna attenersi a determinate indicazioni sollevate dal Tavolo tecnico da ben 13 anni. Alcune di queste soluzioni passano dal rispetto inderogabile dei limiti di spesa per i privati accreditati. Ovvero per quelle strutture sanitarie che funzionano soprattutto attraverso il finanziamento con quattrini pubblici. Fino a quando non si recepirà questo aspetto, la nostra sanità sarà sempre a "corto di ossigeno".

I molisani non meritano tutto ciò. Così come non meritano di ascoltare le dichiarazioni assurde del neo senatore molisano Costanzo Della Porta che continua a far valere la narrazione secondo cui le strutture private non debbano avere limiti di budget.

È invece vero il contrario: anche i privati devono avere limiti di spesa come ha confermato la magistratura contabile, amministrativa e ordinaria. Anche perché, altrimenti, arriveremmo al paradosso che nei nostri ospedali pubblici, in nome del risanamento dei conti, è possibile imporre il taglio della spesa e quindi chiudere interi reparti mentre le strutture private non devono rispettare alcun limite. Semplicemente inaccettabile.

Da Termoli - ha concluso - ho rivolto un appello a tutte le forze politiche: è ora di passarsi una mano sulla coscienza e fare la cosa giusta, altrimenti né usciremo dal Piano di rientro né salveremo il Molise".

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