Sanità. Dimissioni bloccate, lo smantellamento no!

21.03.2023

di Paolo Scarabeo

E' notizia di qualche ora fa. Il Commissario della Sanità del Molise Donato Toma, dopo l'incontro con il Ministro Schillaci ha bloccato le dimissioni che erano state da lui stesso annunciate per la giornata di lunedì e poi congelate, dopo la telefonata di Tajani.

Le dimissioni dunque sono bloccate, Toma torna al suo posto di Commissario, ma l'azione di smantellamento della Sanità pubblica e territoriale nel Molise prosegue senza soluzione di continuità e, almeno fino ad oggi, indisturbata! 

Con buona pace di coloro che avevano esultato per le annunciate dimissioni del Commissario e dei malati che non sanno più dove curarsi e che ora, se per caso si ammalano a casa, lì possono morire! Ci piace l'idea di "Casa della salute" senza il medico... un po' come quella di "Ospedale di Comunità" con un servizio di ambulatorio a gestione infermieristica.

Con l'arrivo della Primavera, infatti, anche la postazione 118 di Frosolone (IS) è stata demedicalizzata, con la conseguenza che il servizio sarà garantito dall'infermiere coadiuvato dall'autista e dal volontario-soccorritore. Solo successivamente, se ritenuto necessario, interverrà il medico del servizio 118 (magari, a morte avvenuta!). Interessante nel merito è sottolineare che a Frosolone non c'è nemmeno la guardia medica!

La notizia ha suscitato una levata di scudi generale, Sindaci e qualche consigliere regionale hanno promesso battaglia. La Conferenza dei Sindaci, proprio nella giornata di lunedì, ha infatti deciso - finalmente, aggiungiamo noi - di dare concretezza alla protesta recandosi a Roma, per far sentire lì, da Sindaci, la voce finora inascoltata di un territorio che palesemente è stato condannato a morte e che vede sottrarsi servizi essenziali con sempre maggiore evidenza e dire, finalmente, che il regime di commissariamento, in cui è stato relegato il Molise negli ultimi 13 anni, non ha fatto altro, con la sua lunga fila di nomi e sub nomi, che raddoppiare il debito e smantellare la Sanità pubblica e quella territoriale, non riuscendo più neppure a garantire i livelli minimi di assistenza.

E' l'ennesimo attentato alla Sanità del Molise e ai suoi cittadini. Togliere il medico al servizio 118 di Frosolone, come era già successo nell'estate del 2021 alle postazioni di Castelmauro (CB), Cerro al Volturno (IS) e Sant'Elia a Pianisi (CB) rappresenta un vero e proprio schiaffo alla salute dei cittadini, a quegli stessi cittadini ai quali, con grande naturalezza, fra qualche settimana, gli stessi artefici di questo sfacelo si presenteranno per chiedere il voto, magari promettendo di risolvere il problema della Sanità molisana, come sta facendo da tempo chi ne ha iniziato lo smantellamento, a quegli stessi cittadini che speriamo, almeno stavolta, tolgano i paraocchi nella cabina elettorale e si ribellino finalmente a questa spirale di depauperamento del nostro territorio ormai cronico. Avrebbero dovuto scendere in piazza da molto, molto tempo, e invece, salvo qualche sparuta espressione di dissenso... tutto tace!

È inaccettabile! I nostri territori sono già fortemente penalizzati e, per questo, fa ancora più rabbia vedere smantellare servizi importanti come quelli socio-sanitari e, addirittura, quelli emergenziali. È assurdo anche perché il servizio 118, quello vero con il medico, è il miglior modo per decongestionare il pronto soccorso dei nostri Ospedali, che sono ormai al collasso da molto tempo. È assurdo perché mentre si cerca d lavorare ogni giorno per rendere i nostri territori più attrattivi, c'è chi va in direzione contraria rendendoli più fragili e più vulnerabili.

Non si può più accettare supinamente tutto quello che stanno facendo al Molise. E' ora di voltare definitivamente pagina e dire, a gran voce, che seppure siamo rimasti in pochi, anche noi molisani abbiamo una dignità, abbiamo il diritto sacrosanto di curarci. A poco servono i cartelloni pubblicitari sparsi su tutto il territorio nazionale se poi manca l'essenziale! I giochetti di potere dei vari caporioni di turno, che pontificano da decenni in questa regione, e a cui stiamo assistendo da troppo tempo, sulla pelle della povera gente, non possono più avere diritto di cittadinanza. Giochi di potere che, garantendo a lor signori una comoda, decennale e ben remunerata poltrona, hanno smantellato la sanità pubblica, giochi di potere che hanno mandato in sofferenza la sanità privata, giochi di potere che hanno spogliato il territorio anche della sanità emergenziale!

Basta giocare con la vita della povera gente! Non siete più credibili, non siete più proponibili!

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