Sanità molisana in fiamme: Izzo urla alla politica assente

17.11.2025

di Mario Garofalo

Il Molise brucia, e le fiamme sono quelle della sanità, del diritto alla salute dei cittadini, della dignità di una regione da troppo tempo trascurata, derubata, dimenticata. Nei giorni scorsi, Emilio Izzo è intervenuto in consiglio provinciale e il suo grido scuote chi ha orecchie per ascoltare: "Basta passività, basta giochi politici, i cittadini devono tornare protagonisti!"

Izzo è venuto per denunciare il disastro che tutti conoscono e che pochi hanno il coraggio di affrontare. Ha trovato una politica distratta, incapace, priva di cuore e di responsabilità. "Non vedo preoccupazione concreta per i cittadini, vedo solo passerelle e carrellate di sindaci che parlano senza agire", ha scandito.

Mentre i politici litigano su territori e interessi locali, mentre si contano i commissari e le giunte, i cittadini restano soli, abbandonati a un sistema che non funziona. La radiologia interventistica al Cardarelli non è attiva, la rete Ictus è al collasso, ospedali chiusi, reparti ridotti all'osso. Nessuno interviene perché la politica abdica alle proprie responsabilità.

Izzo punta il dito senza timore: clientelismo, interessi personali, superficialità. Anche i giornalisti che non informano e denunciano diventano corresponsabili. È tempo di azioni concrete, immediate.

Il cuore del suo messaggio è chiaro: riportare i cittadini al centro. Organizzare iniziative serie, portare la voce del Molise a Roma, con cittadini attivi, senza sindaci in campagna elettorale, senza portaborse, senza passerelle. Mostrare che il Molise esiste, che ha un popolo che pretende rispetto, risposte concrete, promesse mantenute.

La realtà è terribile: iniziative di protesta spesso fallite perché affidate alla buona volontà di pochi cittadini. Politici assenti quando conta, territori spaccati e contendenti che pensano agli interessi personali. "Se siamo in questa situazione, è successo per assenza", urla Izzo. Assenza di coraggio, di azione, di coscienza.

Il suo appello finale è un monito per tutti: "Fissiamo la data, facciamoci sentire, fino a quando otterremo risposte concrete. La pazienza è finita." È un ordine morale per chiunque abbia a cuore la salute dei molisani.

In Molise la sanità brucia e c'è chi ha il coraggio di gridare contro l'inerzia, contro l'indifferenza, contro la politica che abdica ai propri doveri. Emilio Izzo è uno di questi.

Chi ha responsabilità di governo, giornalisti compresi, non può voltarsi dall'altra parte. Il Molise pretende attenzione e rispetto immediati.

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