Sanità Regionale e il gioco delle parti.

07.04.2021

Continua il tiro alla fune tra i politici molisani, incapaci di individuare vie condivise.

È ancora vivo - e forse ora più che mai - nelle stanze del Consiglio regionale del Molise il dibattito sulla gestione dell'emergenza sanitaria ed in particolare sulla mancata individuazione - ancora una volta - di un Centro Covid per il Molise.

E così, dopo il durissimo sfogo di ieri della Consigliera Romagnuolo sulla sua pagina Facebook: «Oggi in Consiglio Regionale del Molise, il Movimento 5 Stelle e il PD sono usciti dall'aula e non hanno votato per il Centro Covid a Larino, mentre invece la maggioranza, ha votato contro. Non ci sono parole. La cosa grave, è che stanno cercando pure di giustificarsi con delle assurde ed inutili scuse che hanno il solo obiettivo di apparire come coloro che si arrampicano sugli specchi. Trovo questo comportamento vergognoso, perché è un vero e proprio tradimento ai danni dei cittadini, dei molisani malati di Covid. Io mi batterò, con tutte le mie forze, affinché il Centro Covid venga realizzato a Larino o che in alternativa, il Vietri di Larino venga riattivato per altre funzioni e con più servizi», è tornato sul tema anche l'ex Governatore Michele Iorio, che ha parlato di una "Questione di civiltà sanitaria".

Ed infatti, «Mentre la maggioranza del Consiglio regionale - ha scritto - è concentrata ad approvare una mozione per sostituirsi al potere giudiziario, le opposizioni abbandonano l'aula per evitare di votare, ancora, per la realizzazione di un centro Covid all'ospedale Vietri di Larino, io continuo a pensare che questa di Larino è ancora la strada giusta a prescindere dalle maggioranze e dalle opposizioni presenti o assenti.

La maggioranza dice che c'è necessità di fare indagini sul disastro sanitario avvenuto, io dico che il disastro sanitario è avvenuto proprio perché non si è riorganizzata la rete ospedaliera prevedendo un ospedale Covid dedicato nel centro frentano. Questa mancata realizzazione ha portato alla limitatezza dei posti letto per i malati Covid, al collasso di reparti che hanno subìto una drastica espansione passando da 2 a 80 posti letto. La mancata realizzazione del Covid a Larino ha provocato l'impossibilità di usare la rianimazione del Cardarelli per le patologie non Covid ed ha causato tutte le difficoltà dei pronto soccorso costretti a lavorare in assenza di aree grigie. Le insufficienze di cui parliamo da un anno in Consiglio regionale persistono ancora oggi. Perché il progetto alternativo fortemente voluto dall'Asrem e avallato fortemente dalla direzione regionale dalla ex sub commissario ad acta, cioè costruire un centro Covid all'ex hospice del Cardarelli di Campobasso, non si sa quando troverà luce per tutti i problemi che ben conosciamo, compresa l'uscita di sicurezza che andava a finire all'interno del reparto di malattie infettive che doveva ospitare i pazienti Covid.

Le opposizioni abbandonano l'aula per non votare giustificandosi che "si tratta di una mera battaglia politica tra forze di maggioranza". Invece il problema non è né di maggioranza né di opposizione, ma di chi crede in una soluzione che, se realizzata, avrebbe già evitato una serie di altre conseguenze la cui responsabilità risiede esattamente in coloro che si sono opposti a questa soluzione.

Lottare per un centro Covid regionale all'ospedale Vietri di Larino non è un questione di schieramento politico ma una battaglia di civiltà sanitaria che nessun allontanamento dall'aula o voto contrario potrà mai nascondere."

Ancora una volta, dunque, la politica regionale si mostra incapace di mettere da parte i colori della divisa per affrontare sinergicamente un problema che sta prostrando il Molise e i molisani e individuare così, in sinergia, una vera soluzione.

La pelle dei molisani non può essere "tema" di campagna elettorale.

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