Sanità regionale, tra "stelle e stalle"

05.03.2022

Una situazione drammatica per la quale la protesta è ormai "pandemica" e trasversale. Dura posizione del Sindaco di Pozzilli Stefania Passarelli e del portavoce M5S Andrea Greco.  

Ormai da anni nella nostra regione la Sanità è "il tema"... una gestione disastrosa che oltre che ad un debito stellare... sta portando il comparto ad un vero e proprio smantellamento. Tra commissariamento, politici inermi e chiacchiere da bar, chi veramente sta pagando lo scotto di una mala gestio ormai fin troppo evidente sono i cittadini...sempre più delusi e stanchi.

Non c'è una sola struttura pubblica nella nostra regione che funzioni davvero. Ma non basta... anche il settore privato, che pure assorbe una grossa fetta dei fondi destinati alla sanità, lamenta carenze. Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla vendita del "Gemelli Molise", nato con soldi pubblici e poi privatizzato, ad un fondo svizzero e sentito proporre programmi altisonanti che mirano a rendere quella struttura un polo di eccellenza per l'intero centro sud... ma staremo a vedere.

Stefania Passarelli
Stefania Passarelli

Nel frattempo si è levata riguardo all'altro polo di eccellenza presente in regione, privato anch'esso, la Neuromed una durissima reprimenda, stavolta per voce del Sindaco di Pozzilli Stefania Passarelli, che sulla sua pagina facebook ha usato parole fortissime, commentate duramente da decine di persone: "Io mi chiedo - ha scritto - fino a quando i molisani devono sopportare che un proprio familiare, che è stato colpito da un ictus cerebrale, deve rimanere su una barella del pronto soccorso di Isernia e Cassino in attesa di trasferimenti fuori regione - se ancora vivi. Entrambi sono cittadini di Pozzilli e/o di comuni confinanti e non possono usufruire di un centro di eccellenza riconosciuto a livello internazionale in ambito neurologico. In queste ore sto vivendo momenti drammatici insieme a loro cercando in qualche modo di dargli un sostegno morale e operativo. Non è giusto. Non è più tollerabile una situazione del genere. Uno schifo senza eguali che si aggiunge a tutti gli altri teatrini. Vergogna!". 

Decine i commenti indignati di cittadini stanchi e sempre più lontani dal fare della politica e centinaia le reazioni di approvazione. 

"Anche Isernia - ha poi aggiunto - non manda i pazienti a Neuromed, bensì a Campobasso presso la stroke unit del Cardarelli e in base alla complessità clinica del paziente il Cardarelli valuta se curarlo in sede oppure trasferirlo in altra struttura fuori regione. In tutto questo le 6 ore di gestione di efficacia di cura del paziente ischemico o con ictus lo trascorrono su una barella al pronto soccorso e solo Dio potrà sapere come finirà e i danni permanenti che resteranno. A ciò va aggiunto che il costo della cura del paziente anziché lasciarla in Molise la paghiamo alle altre regioni. Questa la politica molisana! Qualche medico-politico del Cardarelli sostiene che Neuromed non abbia le tecnologie adeguate per la cura di queste patologie. Neuromed ha tecnologie, competenze e risorse umane per intervenire e salvare vite umane. Avrà solo un difetto, diversa posizione politica! Ai poveri familiari - aggiunge in conclusione - dico solo una cosa... verificare se nelle 6 ore tutto l'iter procedurale è stato messo in atto e in alternativa denunciate con un medico legale. Adesso basta, la vita è di tutti, siamo stanchi di subire".

Una posizione durissima e ampiamente condivisa da molti, a cui fa eco su un altro versante, diametralmente opposto per parte politica e non solo, Andrea Greco, portavoce del M5S, che con una nota durissima denuncia quanto sta accadendo al "Caracciolo" di Agnone: 

Andrea Greco
Andrea Greco

"A distanza di oltre due mesi dalle promesse - a suon di delibere e comunicati stampa - di Toma e Florenzano -sulla riattivazione delle sale operatorie dell'ospedale 'Caracciolo' di Agnone, nulla è stato fatto - ha scritto. 

Malgrado il riammodernamento delle sale costato nel 2016 oltre 250.000 euro, il servizio di Chirurgia ambulatoriale complessa resta un lontano miraggio.

Come al solito a pagarne le conseguenze una vasta fetta di popolazione delle aree interne ormai sfiancate dalle bugie che il centrodestra regionale, spalleggiato dalla struttura tecnica, continua a diffondere senza alcun ritegno politico. Infatti se da una parte si continua a ripetere di voler riattivare il servizio chiuso ormai da due anni, dall'altra si accampano scuse quali la mancanza di parametri tecnici essenziali che consentano la riapertura.

Nel frattempo nelle ultime ore mi è stato vietato di svolgere, come prevede il mio mandato, un sopralluogo ispettivo nelle sale operatorie in questione. Circostanza di una gravità inaudita e mai registrata in passato che inevitabilmente mi ha costretto a diffidare e mettere in mora il direttore generale di Asrem, Oreste Florenzano il quale, se la situazione perdura, ne dovrà rispondere nelle sedi opportune, insieme a chi si è preso la responsabilità di ostacolare lo svolgimento del mio mandato.

Quanto accaduto nella giornata di ieri conferma, se ce ne fosse bisogno, di mettere il bavaglio e limitare l'attività politica ad un consigliere di opposizione, nonché la volontà di proseguire con l'opera di demolire l'unico presidio ospedaliero di Area particolarmente disagiata presente in regione. È evidente che la mancanza di attenzione verso il territorio al confine tra Molise e Abruzzo sta portando ad un totale smantellamento della struttura. L'ulteriore dimostrazione giunge dalle insistenti voci provenienti dal laboratorio Analisi, che a causa della carenza di personale, rischia seriamente di diventare un semplice 'punto prelievo'. Immaginabili le ricadute che tale scelta avrà sull'utenza, la quale sarà indotta a rivolgersi ad altri ospedali finanche per un semplice esame del sangue. In estrema sintesi il 'Caracciolo' sta morendo per consunzione tra l'indifferenza generale di amministratori locali e pseudo politici regionali che a squilli di tromba e annunci eclatanti sulla stampa, non si sono minimamente occupati di monitorare e impegnarsi per un concreto rilancio del nosocomio altomolisano.

A questo punto sento il dovere di rivolgere un particolare invito agli operatori sanitari e ai cittadini dell'intero territorio affinché in questa battaglia di diritti violati possano unire le forze e combattere in tutte le sedi opportune il disegno messo in atto da Regione e Asrem. Noi, come M5S saremo sempre al loro fianco, ma senza una presa di coscienza unitaria, sarà impossibile contrastare l'azione di mettere i definitivi sigilli al Caracciolo".

Una situazione drammatica quella che si vive in Molise... questi sono solo due esempi... ma c'è da dire ancora di Termoli, di Isernia, dove addirittura si parla della costruzione di un nuovo ospedale mentre non si riesce a garantire neppure l'assistenza minima come denunciato più volte dal primario del Pronto Soccorso Lucio Pastore... e c'è poi il Cardarelli di Campobasso e c'è ancora il Ss.mo Rosario di Venafro, di cui nei giorni scorsi è tornato a parlare il Sindaco Ricci, e c'è ancora che in Molise non c'è il centro Covid, e c'è poi Larino... e che dire dell'assistenza territoriale e del 118?

Per ora ci fermiamo qui... ma solo per ora...

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