Sarno, la memoria che si fa parola viva: i “Quaderni Meridionali” si presentano al pubblico

05.07.2025

Redazione Web

Nella serata del 4 luglio, nel pregevole scenario di Villa Lanzara, a Sarno in provincia di Salerno, non solo si è presentata una rivista, ma si è accesa una voce. E quella voce, con accento meridiano e anima profondamente civile, ha detto: noi c'eravamo, ci siamo e vogliamo contare.

A Sarno, dove la pietra parla ancora il dialetto dei nonni e la storia si deposita come polvere gentile sulle case antiche, la presentazione ufficiale della rivista Quaderni Meridionali ha avuto il sapore di un gesto necessario. Non si è trattato di una semplice cerimonia, ma di un atto collettivo di riconoscimento e consapevolezza. Perché nel Sud c'è ancora chi studia, chi scrive, chi restituisce dignità alla storia e ai luoghi attraverso la parola.

Ad aprire la serata, il saluto del Sindaco di Sarno, Francesco Squillante, che non si è limitato al cliché istituzionale, ma ha ricordato quanto sia urgente - oggi più che mai - il compito delle istituzioni nel dare spazio e ascolto alla cultura vera, quella che nasce dalla terra e dalla memoria. È stato, il suo, un saluto impregnato di visione, quella che spesso manca altrove, ma che qui, ieri sera, si è fatta carne e voce.

Poi, la parola è passata al prof. Mario Garofalo, direttore scientifico della rivista, che con rigore e passione ha raccontato la genesi e le ambizioni del progetto editoriale. "Quaderni Meridionali, - ha spiegato - è il tentativo - coraggioso e lucido - di colmare una frattura: quella tra la storia accademica e la vita quotidiana dei nostri paesi. È un ponte. Tra archivio e piazza. Tra documento e racconto".

Nel solco di questa narrazione si è inserito l'intervento del direttore responsabile di QuintaPagina, Paolo Scarabeo, che ha illustrato il più ampio disegno culturale da cui la rivista prende forma. "Quaderni Meridionali - ha detto - apre il suo cammino e trova a Sarno una tappa significativa del suo percorso che si preannuncia lungo e appassionato. Insieme a QuintaPagina, alla rivista di attualità giovanile Scialla, alle edizioni CantieriCulturali e alla Settimana del Libro, essa rappresenta una delle più fulgide espressioni del più ampio progetto dell'Associazione Culturale "don Milani": un laboratorio culturale in cui l'idea stessa di Sud viene raccontata, interrogata, trasformata in occasione di pensiero e azione".

Il momento più alto della serata è stato affidato alla professoressa Pina Mareschi, studiosa raffinata e appassionata, che di Sarno è 'figlia' e che ha portato i Placiti Campani al centro della scena. Quei brevi testi giuridici del X secolo, spesso dimenticati tra le righe dei manuali, sono tornati vivi, palpitanti, grazie a una disamina precisa e poetica al tempo stesso. La Mareschi non ha solo parlato di linguistica: ha reso evidente come in quei documenti si celi un Sud fondativo, necessario, che ha contribuito a dare forma all'identità nazionale. E lo ha fatto con grazia e autorità, trasformando la lezione in narrazione.

Infine, il pubblico. Numeroso. Attento. Vero protagonista della serata. Una comunità che ascolta, che riflette, che risponde. La presenza viva dei cittadini di Sarno è stata il segno tangibile che la sete di cultura non è un'astrazione, ma un'urgenza quotidiana. E che, se adeguatamente interpellata, la società civile sa ancora farsi carico del proprio destino.

Quaderni Meridionali prosegue così il suo cammino. Tra parole antiche e visioni nuove. In un Sud che non vuole essere commemorato, ma raccontato con dignità, consapevole che il futuro si costruisce solo conoscendo a fondo le proprie radici.

È stato un incontro. Ma - lo sentiamo con chiarezza - anche una promessa.

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