Scavi San Vincenzo. La Soprintendenza decide la rimozione dei "capannoni"

12.11.2021

La relazione è stata scritta oltre un anno fa. Fissati in un anno i termini per i lavori, ma è passato oltre un anno e ancora non sono stati neppure incaricati i progettisti per il progetto di demolizione.

Oltre lo stato di continuo abbandono in cui versa l'intera area degli scavi di San Vincenzo al Volturno (IS), cosa su cui ci siamo soffermati più e volte e su cui continueremo a soffermarci, una delle cose che certamente colpiscono i visitatori, anche i meno esperti, sono certamente i "capannoni" posti a protezione degli scavi e dei reperti. Strutture in metallo, altissime, fortemente impattanti... di quelle che i contadini spesso fanno edificare nelle proprie aziende per la rimessa della paglia e del fieno. Decisamente fuori luogo e - a quanto pare - anche poco idonee e non rispondenti alle norme di sicurezza, per l'utilizzo che se ne è pensato di fare. Infatti, la Soprintendenza ha deciso di rimuovere le strutture edificate nel 2014 dagli uffici ministeriali periferici regionali, ritenendo che a causa della fattezza delle coperture, gli scavi siano poco protetti.

Uno degli acerrimi nemici di quelle strutture, che le ha discusse fin dall'inizio, e con cognizione di causa, è l'architetto Franco Valente, che - piaccia o meno di quei luoghi è grande esperto - e che a più riprese, contestandone le fattezza e l'utilità, le ha definite addirittura "porcilaie"... e che, oltre la definizione, da sempre ha ritenuto poco idonei quei capannoni evidenziandone le criticità.  

Ebbene, finalmente la Soprintendenza ha determinato la rimozione di quelle strutture per sostituirle con coperture più idonee, se non fosse che la decisione risale ad oltre un anno fa fissando il termine di ritorno dell'evento critico ad un anno e che ad oggi, dopo oltre un anno appunto, ancora non sono stati neppure incaricati i progettisti per il progetto di rimozione.

"L'attuale copertura metallica di San Vincenzo maggiore - è scritto nella relazione della Soprintendenza - è stata realizzata nel 2014 dagli uffici ministeriali periferici regionali. Tuttavia la forma, l'eccessiva altezza della copertura e la forte esposizione della zona a venti e pioggia, fanno sì che la Cripta di Giosuè, con i suoi pavimenti e affreschi, non sia sufficientemente protetta.

Questo ha determinato nel tempo la necessità di realizzare protezioni temporanee degli apparati decorativi che tuttavia precludono la fruibilità e l'accessibilità di questo ambiente.

Compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, e in via residuale, si richiede che venga individuata una soluzione progettuale leggera e reversibile per la protezione di tale ambiente.

La soluzione potrebbe configurarsi come un piano orizzontale a copertura dello spazio semicircolare della Cripta.

Il piano orizzontale, che potrebbe anche essere in materiale trasparente, consentirebbe di leggere la quota originaria del pavimento della chiesa (di cui si conservano nel depositi innumerevoli pezzi), di creare le condizioni termoigrometriche per la migliore conservazione degli affreschi, di garantire la percorribilità, da parte dei visitatori, dei corridoi della cripta anulare.

Il piano di copertura e protezione, per il minor impatto possibile, dovrebbe avere la linea di imposta degli appoggi coincidente con l'altezza dei muri perimetrali della cripta, per consentire, come già detto, il passaggio di persone al suo interno."

PER NON PARLARE DELLE COPERTURE DELL'AREA DEL REFETTORIO E DELLA CRIPTA DI EPIFANIO!

"L'analisi condotta ha fatto rilevare che la struttura oggetto di indagine presenta diffuse criticità nella risposta alle azioni statiche su di essa indotte da carichi da neve e da carichi da vento, oltre a presentare una evidente vulnerabilità all'azione sismica. Il minor valore dell'indice di rischio sismico (inteso come rapporto tra capacità e domanda in termini di PGC) si riscontra sullo Stato Limite di Stabilità con un indice di rischio di poco superiore allo zero e con un periodo di ritorno dell'evento critico pari ad 1 anno. L'entità dei parametri di vulnerabilità ed l'interessamento diffuso agli elementi costituenti la struttura non fa ipotizzare scenari di intervento alternativi alla totale sostituzione della copertura esistente. Le criticità riscontrate, infatti, rendono complesso e certamente antieconomico far prevedere interventi di miglioramento e/o adeguamento statico e sismico della struttura esistente. Oltre al fatto che in tale ipotesi, avendo verificato l'assenza di atti di denuncia sismica della struttura esistente presso i competenti servizi regionali, l'intervento dovrebbe essere anticipato da un tortuoso procedimento di Sanatoria Strutturale dell'esistente. In forza delle importanti carenze strutturali ed in considerazione dell'ormai inefficiente protezione dei reperti archeologici alle intemperie, è stato assolutamente consigliato all'Ente proprietario di programmare la demolizione e successiva nuova realizzazione di un sistema di copertura adeguato e conforme alle attuali Normative, entro tempi congruenti con quelli del minor periodo di ritorno di eventi critici, quantificabile in 1 anno".

Dunque, da quanto si evince nella relazione, la sostituzione dei "capannoni" -  e dunque la fruibilità da parte dei visitatori in molte aree degli scavi, nonché la messa in sicurezza delle strutture stesse -  è subordinata alla disponibilità dei fondi necessari. E se è vero come è vero che gli scavi continuano ad essere chiusi per mancanza di fondi oltre che di personale... è evidente che l'orizzonte su san Vincenzo è sempre più nero. Ci sarebbe poi da chiedersi, chi e come giustificherà l'enorme dispendio di fondi pubblici utilizzati per strutture che dopo soli 7 anni si è deciso di rimuovere perché non idonee e addirittura non sicure... che quell'area sia soggetta a venti forti, piogge e abbondanti nevicate non è una novità... tutto era molto facilmente prevedibile... ma questo sarà un altro capitolo. 

©Produzione riservata

Segui la nostra informazione anche su https://www.facebook.com/QuintaPagina.eu e su Twitter @Quinta_Pagina