Scontata pena in carcere oggi lavora nei campi, 'sono felice'

06.07.2021

50enne racconta cammino recupero in corso Ordine Giornalisti: "Si può sempre ricominciare"

"Facevo parte di Cosa Nostra da ragazzino. Vivevo nel quartiere Brancaccio a Palermo. Per chi abita in quella realtà, in quell'ambiente, è come un bagaglio che ti porti dietro, anche se è frutto di una scelta". A parlare è un cinquantenne, uscito un anno fa dal carcere di Larino (Campobasso); grazie alle comunità 'Papa Giovanni XXIII' e "Iktus" di Guglionesi (Campobasso) ha interrotto il legame con il passato e ha iniziato una nuova vita. "Ho un lavoro, in agricoltura, mi alzo presto al mattino, vado in campagna e sono felice. A 50 anni ho avuto la prima paga - aggiunge - Mi sono emozionato". La storia dell'ormai ex detenuto - recuperato grazie alle attività messe in atto nel carcere di Larino dalla direttrice, Rosa La Ginestra - è stata al centro di un evento formativo organizzato dall'Ordine dei Giornalisti del Molise nella comunità Iktus, fondata da Don Benito Giorgetta, parroco di Termoli.

Presenti nella cappella della comunità il presidente dell'Ordine Vincenzo Cimino con il religioso, alcuni ex detenuti che hanno testimoniato l'importanza dei progetti di recupero, già dal carcere, e della scoperta della fede. Ha partecipato anche l'avvocato e giornalista Vincenzo Notarangelo, già sindaco di Larino.
"Sono stato in carcere quando ero minorenne - ha aggiunto il cinquantenne - e ne sono uscito arrabbiatissimo. Poi ho deciso di tagliare i ponti con il passato. Oggi, a 50 anni, ho finalmente un contratto di lavoro. Ho recuperato il rapporto con la mia famiglia, mio figlio si è laureato. Ne sono orgoglioso.

E' cambiato tutto. Quando ero latitante, dormivo vestito. Non esistono persone più sole dei malavitosi. Oggi ho recuperato me stesso e la mia vita". 

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